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Test Honda Africa Twin 2024 ES: la grande moto con due anime

La versione con il 21 all'anteriore conserva l'anima degna della Dakar, le sospensioni regolabili dal display la proiettano nel futuro. Le anime offroad e globetrotter convivono perfettamente, prezzi da 16.290 euro

Test Honda Africa Twin 2024 ES: la grande moto con due anime

di Manuel Lucchese

La vedo e mi si apre il cuore. Mi avvicino, la accarezzo e faccio un passo indietro per guardarla meglio. Ha tutto ciò che mi piace e qualcosa di più: il cerchio da 21 che mancanza nelle prime immagini dell'Honda Africa Twin Adventure Sports 2024. Il 19 davanti al posto del 21 per me nato e cresciuto a pane e Dakar suonava come un sacrilegio. Ma per fortuna in Honda deve esserci qualcuno cresciuto esattamente come me, perché mi trovo davanti alla Africa Twin ES e davanti c'è un bel cerchio da 21 che mi tranquillizza. Posso lanciarmi nello sterrato più tosto, in un guado profondo e poi andarci anche in ufficio. Salgo in sella, pochi metri e sono davvero più tranquillo. L'anima Dakar è salva, l'Africa, quella vera, c'è ancora ed è più tecnologica che mai. 

Il mito storico dell’Africa Twin si rinnova per il 2024 con aggiornamenti che vedono una rifinitura dal punto di vista estetico con nuove carenature ed un codone più omogeneo e filante ma anche un’importante intervento sulle prestazioni che ne migliorano coppia del 7% mantenendo pero gli stessi cavalli. Per riuscire ad aumentare la coppia si è intervenuti su condotti di aspirazione ridisegnati con cornetti di aspirazione più lunghi di 65mm ed un airbox di maggiore larghezza. Il tutto ha visto anche un nuovo comparto tecnico interno del motore con nuovi pistoni, nuove bielle e nuovo albero motore. Sull’impianto di scarico che è stato ridisegnato internamente vediamo l’assenza ora della valvola parzializzatrice non più necessaria.

Su questa nuova versione che abbiamo avuto modo di provare la denominazione ES sta per Electronic Suspensions pertanto sospensioni elettroniche regolabili direttamente dal display da 6.5” touch screen. I cerchi finalmente diventano tubeless a raggi tangenziali per tutti coloro che vogliono fare un’uso più adventure quindi con la possibilità ora di montare anche pneumatici più specifici. Equipaggiamento di serie che ora vede manopole riscaldate e crea 12v.

Honda CRF1100L Africa Twin - Come va?

Se dovessimo racchiudere questa moto in una sola parola questa sarebbe “solida”. La nuova CRF1100L Africa Twin è una moto estremamente solida non solo dal punto di vista della componentistica di alto livello ma anche la sensazione che trasmette nella guida è quella di un mezzo molto stabile, sincero nella risposta e nella versione DCT particolarmente progressivo. Partendo dal punto di vista della ciclistica si potrebbe avere qualche remore di fronte ad una moto che pesa oltre 200kg ma grazie al serbatoio piccolo (rispetto alla versione Adventure Sports, QUI la nostra prova) ed una distribuzione delle masse spostata in basso, la moto si riesce a governare meglio di ciò che ci si aspetterebbe ed addirittura abbiamo portato questa adventure su stretti sentieri enduristici con pietre smosse e canali. Parlando dei tratti tecnici c’è un’importante differenza tra la versione a cambio manuale e quella DCT dove la versione a cambio manuale è nettamente avvantaggiata nei tratti lenti dove l’ausilio della frizione aiuta con l’equilibrio a basse velocità ma soprattutto aiuta a correggere la traiettoria mentre affrontiamo i canali.

Il display da 6.5” ha davvero moltissime funzionalità ed avere il touch screen è un bel tocco di pregio oltre ad essere comodissimo rendendo la navigazione tra i vari menù ancora più intuitiva con una visibilità sempre ottima. Mantiene poi la connettività bluetooth come il precedente modello con la possibilità di Apple Car Play e Android Auto.

Avere la possibilità di intervenire elettronicamente sulle sospensioni fa si che l’utente sia più propenso a provare diversi setting rispetto alle sospensioni tradizionali. Cambiando i diversi livelli dal menu ha un’impatto imponente sulla performance specialmente della forcella dove si percepisce una grande variazione tra la regolazione più soft e quella più dura. Per l’utilizzo su asfalto le sospensioni regolate morbide danno un’alto comfort con la moto che assorbe perfettamente gli avvallamenti mentre se impostiamo la massima durezza, come nel nostro caso, la guida offroad diventa bella reattiva con la moto che risulta rigida in un modo positivo in quanto mantiene meglio le traiettorie e trasmette una maggiore sensibilità. L’escursione delle sospensioni maggiorata rispetto alla versione con cerchi da 19” fa si che la moto sia molto più guidabile in fuoristrada con una luce a terra incrementata a 250mm pertanto questo permette di affrontare percorsi più tecnici senza il rischio di sbattere subito con il paramotore a terra. Unico neo di questa Africa Twin è secondo noi la superficie di appoggio sulle pedane, quest’ultime risultano un po piccole per le dimensioni della moto ma anche in relazione al pedale del freno che ha un’ampia superficie.

Honda CRF1100L Africa Twin - motore rinvigorito

L’incremento della coppia del 7% lo si avverte chiaramente in accelerazione e soprattutto ai bassi regimi dove la moto riesce a riprendere senza mai doversi attaccare alla frizione. Nella guida in offroad su terreni scivolosi si può tenere una marcia molto alta e regimi bassi per trovare la massima trazione per un’uscita di curva progressiva e dolce. Con ben 6 diversi riding mode di cui due interamente personalizzabili si riesce davvero a cucirsi addosso questa moto dando cosi la possibilità a motociclisti di diverse abilità di trovare sempre il perfetto setting. Sulla versione DCT abbiamo modo di dare 3 diverse impostazioni per quanto riguarda il cambio automatico dove si può scegliere di impostarla che vada un po più su di giri prima di cambiare marcia o se far si che mantenga i giri sempre bassi e quindi che cambi marcia più rapidamente. Noi abbiamo trovato che per l’utilizzo in offroad l’impostazione più “aggressiva” sia meglio per avere la moto pronta in uscita di curva cosi da avere anche maggior aderenza a terra.

La protezione aerodinamica era già tre le migliori della categoria ma con il nuovo parabrezza regolabile è riuscita a migliorare ancora di più perchè quando si interviene sulla regolazione questo non solo varia in altezza ma anche in inclinazione. Durante la nostra prova abbiamo raggiunto soglie di 160Km/h con casco da cross e non abbiamo mai sentito turbolenze attorno alla testa ma soprattutto la moto è sempre bella silenziosa anche alle alte velocità. L’altezza sella è variabile di serie ad 850mm o 870mm ma qualora ci fosse la necessita di una sella più bassa o più alta queste sono disponibili come accessorio aggiuntivo. A nostro avviso l’altezza sella di serie è ottimale per un’ampio raggio di altezza pilota.

Honda CRF1100L Africa Twin - Conclusioni e prezzi

In conclusione se dovessimo consigliare la nuova Africa Twin ES il pubblico andrebbe diviso in 2, ossia per i puristi dell’adventure e quindi motociclisti esperti che fanno un’uso costante in offroad la versione a cambio manuale è la più indicata. Mentre per i motociclisti che desiderano un mezzo estremamente comodo per viaggiare o anche per un’uso urbano la versione DCT garantisce un comfort difficilmente paragonabile ad altre moto. I prezzi per le versioni con sospensioni elettroniche partono da 16.290 euro per la versione con cambio manuale e 17.490 euro per la versione DCT con le colorazioni disponibili in Tricolour o Nera.

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