Tu sei qui

SBK: Meregalli, no a giochi di squadra

Il manager della Yamaha rinfrancato dalla gara di Monza

Moto - News: SBK: Meregalli, no a giochi di squadra

Anche se nelle gare precedenti la Yamaha era già salita sul podio, a Monza - sarà stata l'aria di casa, visto che la sede del reparto corse è a Gerno di Lesmo? - si è rivista la R1 aggressiva dello scorso anno che vinse il titolo con Ben Spies.


"Non posso nascondere che una parte del merito del titolo dello scorso anno vada a Ben - ci ha detto Massimo "Maio" Meregalli, team manager del team Yamaha Sterilgarda - e che quest'anno, dopo aver cambiato piloti e capo-meccanici pensavamo, comunque, di partire bene. Invece, ripartendo da zero, le cose sono state più difficili. Durante l'inverno abbiamo fatto un grande lavoro ma quando siamo arrivati a Phillip Island abbiamo visto che le cose non funzionavano al 100%"


Ed è lì che avete usato il materiale 2009?

"Sinceramente l'unica cosa dello scorso anno che abbiamo utilizzato è stata il serbatoio che incredibilmente nella versione 2010 ci provocava delle vibrazioni. Tornati dall'Australia abbiamo cercato di rendere la moto più guidabile intervenendo sull'erogazione..."


Avete adottato il limitatore?

"Scherzi? La potenza nelle corse non basta mai, figurati se la limitiamo. Quindi addolcendo la prima "apertura" ne ha beneficiato anche la ciclistica. Aggiungi poi che i piloti si sono abituati alla moto, al team".


E siamo arrivati a Monza...

"Vedere i nostri due piloti sul podio è stato molto importante per la squadra. Dopo le prime gare ci eravamo messi in discussione ma domenica scorsa ci ha dato fiducia".


Come vedi la gara di domenica prossima?

"Nel 2009 Kyalami è stata una delle piste più ostiche. Qualche preoccupazione, sinceramente, sul risultato ce l'ho ma la moto dallo scorso anno è cambiata molto e, quindi, ho anche un po' di speranza".


Come giudichi i piloti a questo punto della stagione?

"La migliore progressione l'ha fatto senza dubbio James (Toseland) che sta andando sia in prova sia in gara. E sta amalgamandosi sempre più con la moto e il team: peccato per la caduta di domenica (che ha lasciato un grosso livido dietro la testa all'inglese - ndr). Cal, invece, è andato subito forte, almeno in prova. A Monza ha usato per la prima volta un setting decisamente neutro con il quale si è trovato bene. Prima adattavamo l'assetto e la ciclistica secondo le sue caratteristiche fisiche (è piccolini). Vedremo qui a Kyalami".


Temi di dover gestire due "galli" nel pollaio?

"E a chi non piacerebbe? - risponde "Maio" - In Yamaha non abbiamo mai fatto gioco di squadra, nemmeno ai tempi di Troy (Corser) e Nori (Haga). Penso che si possa parlare, al massimo, con i piloti per una strategia di "non cattiveria" ma non puoi chiedergli di andare piano! Poi, magari, puoi dare ad uno dei due, quello che sta meglio in classifica, lo step più evoluto di un motore".

Articoli che potrebbero interessarti