Il segreto di Stoner? "Lui non piega"

Questo hanno scoperto Dovi e Capirex sbirciando le sue telemetrie


Dopo la vittoria (peraltro annunciata) di Casey Stoner nel GP del Qatar, un po' tutti cominciano a chiedersi perché Valentino Rossi non riesca a fare andare la Desmosedici, e perché la Desmosedici non riesca a far andare Valentino.

Si è disputata solo una gara, direbbe qualcuno, ma in realtà il leggendario nove volte Campione del Mondo (non dimentichiamoci di questi numeri!) aveva già provato la Rossa una volta ai test di  Valencia, due a quelli di Sepang, un'altra a quelli di Losail, più le prove del GP del Qatar che eccezionalmente si sono disputate nell'arco di tre giornate.

Insomma, la Desmo ad oggi si conferma selettiva, la 'scarpetta di Cenerentola' che non vuole essere calzata da nessun altro all'infuori di Stoner. Come faceva quindi l'australiano a domarla? La formula magica potrebbe essere decodificata dagli ormai 'antichi' papiri che riportano la sua telemetria degli anni scorsi in sella a Ducati. E forse da quelli odierni, che parlano in codice della sua magia in sella alla Honda.

D'accordo, guardiamo le telemetrie.

“Queste MotoGP – ha spiegato Andrea Dovizioso – sono in continua evoluzione, a tal punto che ogni settimana ti devi adattare. In Qatar ho commesso l'errore di modificare il settaggio solo a sei giri dalla fine, infatti la moto poi è decisamente migliorata, ma oramai era un po' tardi. Per quello che riguarda le Bridgestone, sono gomme che vanno guidate in maniera soffice... Ho visto la telemetria di Stoner e lui ha un controllo del gas incredibilmente delicato, inoltre usa pochissimo il controllo di trazione”.

Il controllo di trazione, per dirla in breve, più lo usi e meno vai forte. Quindi i primi indizi sono che, a differenza di ciò che si è sempre detto, non è vero che Stoner  'scanna' la sua Honda con manate di gas ma anzi, accarezza la manopola destra come fosse la sottile caviglia di sua moglie Adriana e come se non bastasse non abusa affatto dell'elettronica.

Quali sentimenti hai provato quando hai visto la telemetria di Casey?

“Non è che proprio ti scoraggi a sapere quanto la sua guida sia fine, però ti girano le palle. Casey riesce ad avere il miglior 'angolo' cioè ad aprire il gas con la moto più dritta possibile. Non è vero che lui quando piega sembra il più sdraiato di tutti: è lui che è sdraiato, ma la moto è in piedi”.

Altro luogo comune sul 'canguro' di Kurri Kurri falciato via dalla leggenda: lui non piega. Indagare nei pertugi segreti della guida di Stoner sembra estrarre ogni volta sempre più sorprese dal cilindro. Vediamo cosa dicono in Ducati...

“Il nostro mondiale quest'anno sarà in salita – ha amesso Loris Capirossi, parlando certamente di se stesso, ma anche della Ducati – la moto migliorerà di sicuro perché ha un potenziale moto alto, abbiamo bisogno di tempo ma la GP11 è più competitiva di quello che s'è visto. Guardando le telemetrie di Stoner sulla Ducati si capisce che lui la guidava molto bene, ma è anche vero che ha un tipo di guida non replicabile: usa tantissimo il freno posteriore sul quale applica tanta pressione anche in situazioni dove è difficile farlo, nelle quali io ad esempio non ci riesco. Al contrario, il freno anteriore lo usa in maniera molto dolce, mantenendo una pressione costante”.

Aveva quindi ragione Melandri quando diceva che la Ducati la poteva guidare solo Stoner?

“No, Melandri comunque sbagliava, perché lui s'è messo le mani in tasca e non ci ha mai neanche provato”.

Insomma, il segreto di Casey Stoner sembra essere più difficile da trovare del Santo Graal. E, com'è successo per il Divin Calice, ogni volta che si crede di averlo fra le mani si scopre qualcosa di diverso. I templari della MotoGP non si fermeranno certo nella ricerca...

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