Pedrosa 1° nelle libere di Aragon

Quattro Honda nei primi 5. Lorenzo 2°, Rossi 8° con la Ducati 'nuova'


Il Motomondiale ha raggiunto il Far West di Aragon per il secondo anno, un tracciato nuovo di trinca e ultra moderno adagiato sulle rocciose e aride colline del nulla. Ma è proprio la bellezza di questo circuito, dove lo scorso anno la Ducati vinse con uno strepitoso Casey Stoner, a farsi perdonare la distanza degli alberghi e di qualsiasi forma di vita su questa splendida e selvatica regione spagnola.

Sotto un caldo sole (25° all'aria e 28° all'asfalto), il miglior tempo sul circuito di casa (uno dei tanti in calendario!) l'ha spuntato Dani Pedrosa. La sua Honda, che solo nel T2 guadagna 2 decimi e mezzo, ha transitato nel suo 17° e ultimo giro in 1'50"281, dando quasi mezzo secondo (-449 millesimi) al connazionale-rivale Jorge Lorenzo su Yamaha.

Il terzo tempo è ancora per una Honda, quella di Casey Stoner. L'australiano ha chiuso con un ritardo di 525 millesimi sul 'tempazo' di Pedrosa.

Un'altra Honda, quella di Marco Simoncelli, in quarta posizione: il pilota di Coriano ha chiuso il turno in ritardo di 612 millesimi, seguito da un'altra Honda (la quarta fra i primi 5), quella di Andrea Dovizioso,  il cui crono ha segnato un - 810 millesimi.

La prima Ducati è quella di Randy De Puniet, 6° a -1"095, poi quella di Nicky Hayden, 7° a -1"137, e quella di Valentino Rossi, ottavo con la GP11.1 e mezzo (cioè con il 'telaietto nuovo in alluminio provato al Mugello settimana scorsa), a -1"395 da Pedrosa e a 3 decimi da De Puniet. Ironia del destino: il francese con la Ducati più vecchia, l'americano con la nuova e l'italiano con la nuovissima... E il tutto con risultati in sequenza 'invertita'...

"Nel primo run Valentino è uscito con la moto vecchia montando la gomma posteriore morbida - ha detto Vittoriano Guareschi - Poi è uscito con la moto nuova, ma su quella moto la gomma morbida è finita subito. Allora è ri-uscito con la moto nuova e le gomme dure sia all'anteriore che al posteriore. Cerchiamo di capire qualcosa, ma non è facile in 45 minuti".

In decima posizione è arrivato il giapponese Aoyama; 11° Ben Spies, in ritardo di 1"630.

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