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Phillip Island corre ai ripari

Dopo l'incidente nella gara nazionale, il circuito australiano adotta nuove misure

Moto - News: Phillip Island corre ai ripari

Prima che partissero le gare Superbike è stato posizionato un muro di air fence al termine della via di fuga della curva uno per evitare che possa ripetersi il dramma che sabato è costato la vita al 17enne Oscar McIntyre durante la prova australiana della Superstock 600.

Nella notte gli addetti al circuito hanno posizionato 260 metri di cuscini d'aria per evitare che chi va dritto alla prima curva possa rientrare in pista tra la curva due e tre. Ieri non è capitato soltanto a McIntyre ma pure a Jakub Smrz durante le qualifiche due della Superbike: il pilota ceko è andato dritto finendo nella via fuga, ha controllato la moto evitando di rovinare a terra, terminando la corsa vicinissimo all'asfalto. Purtroppo il giovanissimo Oscar non è stato altrettanto abile e fortunato.

Fino a due anni fa la via di fuga della curva uno era un prato d'erba che non rallentava a sufficienza i piloti, così era stata posizionata una barriera fissa per evitare che i piloti potessero finire in pista dall'altra parte. Claude Danis, responsabile FIM per l'omologazione dei circuiti, aveva fatto togliere la barriera e sostituire il manto erboso con 150 metri di sabbia. Il problema è che il fondo è troppo duro, la moto né affonda né rallenta a sufficienza, come ha eloquentemente  dimostrato il dritto di Smrz. Quindi si è creata una situazione di pericolo che è stata corretta solo a tragedia avvenuta.

Per sistemare la barriera di protezione è stata necessaria una deroga all'omologazione, un potere di cui è dotato unicamente il Safety Officer FIM delegato alla gara, in questo caso il croato Igor Eskinja.

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