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Moto2, Morbidelli: Adesso bisogna alzare l'asticella

Il pilota alla presentazione del team: "L'eredità di Rabat? Uno stimolo"

Morbidelli: Adesso bisogna alzare l'asticella

Anno nuovo, squadra nuova. Il 2016 di Franco Morbidelli riparte dai colori Marc VDS. Un’eredita pesante quella da raccogliere per il pilota laziale, dopo il passaggio di Tito Rabat alla classe regina. Lui però si sente pronto per questa nuova sfida, mettendo da parte le pressioni e puntando a ricominciare da quel podio conquistato lo scorso agosto a Indianapolis. È questo l’obiettivo del capitolino, fissato in occasione della presentazione della squadra stamane a Madrid.

Durante la presentazione Alzamora ha sottolineato la storia di questo team e l’importanza verso i giovani.

Estrella Galicia è senza dubbio una realtà unica, dove si coltivano i talenti fin da piccoli. Ovviamente è un salto non da poco, in cui sarà fondamentale ripagare la loro fiducia conquistando il massimo dei risultati in pista”.

Il testimone è quello di Rabat. Più una pressione o uno stimolo?

E’ senza dubbio un grande stimolo, perché Marc VDS è uno dei top team a cui tutti ambiscono. Tito lo considero un amico e cercherò di tirare fuori il possibile per dimostrare quello che è il mio potenziale. Ho tanta voglia di fare bene e non vedo l’ora di tornare in pista”.

Come sarà la convivenza con Alex?

Ottima, ne sono convinto. È vero che sarà il mio primo rivale, però abbiamo avuto modo di conoscerci e c’è un buon feeling al momento”.

Vi toccherà fare da intermediari tra Rossi e Marc.

No no assolutamente (sorride). Sono già abbastanza impegnato”.

Nei test di Jerez tu e Alex siete stati costretti a inseguire. Quanto vi preoccupa questo aspetto?

Personalmente stare davanti è meglio che essere dietro. Al momento non nutro grandi preoccupazioni, perché stiamo lavorando e quindi sono molto positivo per il futuro. A Jerez il tempo non era la priorità assoluta da inseguire.

Adesso si parte per il Qatar e poi la prima gara.

A dir la verità non vedo l’ora di arrivare a Losail. Staccherò due giorni e poi tornerò in moto. Credo ci sarà da lavorare su alcuni aspetti come il forcellone, però sono fiducioso, perché abbiamo tempo, ma soprattutto la base di partenza sulla quale ci stiamo concentrando è ottima”.

Quest’anno si riparte dal podio di Indianapolis?

Esatto, il punto di riferimento è senza dubbio quel terzo posto, però nel 2016 dovremo alzare l’asticella. Ovvero cercare di arrivare alla seconda posizione e anche al gradino più alto. D’altronde le corse si fanno per vincere”.

Adesso indossi i colori di una squadra spagnola. Si parla tanto come percorso di crescita del confronto Spagna-Italia, tu che idea ti sei fatto?

Spagna e Italia sono le due realtà più importanti nel motomondiale. C’è chi sostiene che la scuola spagnola sia la migliore, secondo me non c’è tutta questa grande differenza. Personalmente le reputo alla pari.

Il 2016 sarà l’anno della riscossa tricolore in Moto2 o dovremo ancora aspettare?

Secondo me qualcosa cambierà. Zarco e Rins vorranno ambire al podio, però noi possiamo contare su diversi piloti. Baldassarri è andato subito veloce, Corsi ha un programma nuovo e competitivo, Pasini torna in sella, e poi c’è Luca Marini, che ha tanta voglia di imparare. Sono quindi fiducioso”.

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