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MotoGP, Dovizioso: per vincere non serve essere cattivi

"Sono stato sorpreso dei complimenti da parte dei rivali". Su Lorenzo: "sono curioso di vederlo sulla Ducati"

Dovizioso: per vincere non serve essere cattivi

Andrea Dovizioso è arrivato a Valencia da vincitore. Il successo a Sepang è stato una sorta di liberazione per lui e ha avuto qualche giorno per festeggiarlo con i propri cari. A iniziare dalla sua prima tifosa, la figlia Sara.

Non ho ancora potuto darle la coppa, è volata qui dalla Malesia nelle casse - sorride il forlivese - Però mi ha fatto una bella sorpresa, perché l’ho trovata ad aspettarmi in aeroporto al ritorno a casa. E’ stato bello dopo tre settimane via”.

Ora, a freddo, il Dovi può riflettere meglio sulle sensazioni che ha provato.

La più bella è stata quella della leggerezza perché, come ho già detto, mi sentivo in obbligo di vincere - dice - Ma c’è un’altra cosa che mi ha reso particolarmente contento: non mi aspettavo di rendere così felici tante persone. Ho ricevuto moltissimi complimenti nel paddock, dai miei rivali, sia piloti che tecnici e manager. Per me è stata una soddisfazione importante”.

Andrea spiega il perché.

So come funziona questo mondo e non è facile avere questo tipo di riconoscenza senza vincere per molto tempo - afferma - Significa che, in questi anni di difficoltò, siamo riusciti a trasmettere quanto lavoro abbiamo fatto”.

Dovizioso è sempre rimasto se stesso.

E’ vero che in questo ambiente bisogna essere un po’ figli di puttana per ottenere certi risultati, ma ognuno ha il proprio carattere. C’è modo e modo di fare le cose - sottolinea - Non avrei ottenuto risultati migliori se fossi stato più cattivo, anzi per me sarebbe stato controproducente. In fondo, la riga si tira a fine anno, non giudicando un solo evento”.

Qualcuno lo definisce un anti-personaggio, ma il suo pregio è sempre stato quello di essere coerente. E ha pagato.

“Io pensavo che qui si fosse valutati solo per i propri risultati, ma nella vita non funziona così. Stavo generalizzando e mi sbagliavo”, la sua soddisfazione.

Messo da parte il passato, è ora di guardare al futuro, cioè alla gara di Valencia.

L’anno scorso non era andata particolarmente bene - ricorda - ma la situazione ora è diversa. Nelle ultime tre gare, in piste differenti, siamo stati competitivi quindi mi aspetto di partire da una buona base. Però bisognerà aspettare, perché siamo ancora troppo condizionati dal rendimento delle gomme”.

L’ultimo sguardo è a martedì, quando troverà Lorenzo nel box.

Sarà un po’ strano, perché l’ho avuto come mio rivale fin dai tempi del campionato Europeo. Sarà interessante vederlo sulla nostra moto”, conclude.

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