L'Italia s'è desta: in Moto2 e Moto3 è caccia al titolo
Domani partiranno gli ultimi test in Qatar e la pattuglia azzura cerca nelle due classi un alloro che manca da troppo tempo
Scritto da Matteo Aglio - Gio, 16/03/2017 - 15:38
Sfogliare l’Albo d’Oro del motomondiale non offre molte soddisfazioni per l’Italia in quelle che sono chiamate le classi minore. Moto2 e Moto3 sono state terreno di caccia per altre nazioni, ma l’alloro non si è mai colorato del tricolore nelle due categorie. I tempi in cui gli azzurri la facevano da padrone nelle piccole cilindrate è un ricordo lontano, e dire che dal 1991 al 2002 festeggiammo 9 titoli mondiali in 250, dal 1985 al 1992 invece 6 in 125.
Scartabellando con le classifiche non rimane che ricorda che l’ultimo campione del mondo italiano in 125 fu Dovizioso nel 2004, in 250 Simoncelli nel 2008. Poi il vuoto, coinciso con un mancato ricambio generazionale che ha fatto soffrire i nostri colori.
Il momento della riscossa sembra essere molto vicino, però, perché in molti si sono mossi per scoprire e fare crescere i Valentino del domani. Il caso più famoso è quello del Dottore, con la sua Academy, ma non è il solo. Gresini in Moto3 ha lavorato ugualmente in questo senso, lo stesso si può dire dello Snipers Team (l’ex Ongetta, per capirci), perfino l’esperienza del Team Italia, con tutti i suoi limiti, qualcosa di buono ha dato. Inoltre proprio quest’anno debutterà nel Mondiale la squadra di Paolo Simoncelli e Max Biaggi ha creato la sua struttura nel CIV.
I tempi sembrano essere maturi e alla vigilia degli ultimi test ufficiali Moto2 e Moto3 in Qatar, che partiranno domani, il bilancio è confortante.
Del resto, nel 2016 fra i primi 11 classificati 7 erano italiani, con Enea vicecampione del mondo. Fuori Binder - passato in Moto2 - logico che sia il romagnolo il romagnolo a partire con i favori del pronostico. La Bestia è passata alla corte di Alzamora e ha esperienza e velocità per vincere. Stesso discorso si può fare per Antonelli, arrivato nello squadrone KTM, a cui serve trovare costanza.
Poi ci sono i due ex-debuttanti Migno e Di Giannantonio. Nicolò, fino a questo momento, è stato quello che ha fatto l’inverno migliore, chiudendo al primo posto tutte le giornate di Jerez. La pre-stagione di Fabio è stata complicata da un infortunio, ma il romano ha fatto vedere lo scorso anno di essere fatto di un’ottima pasta.
Non stiamo dimenticando Fenati, che dopo il burrascoso divorzio con il team Sky, avrà certamente voglia di rifarsi e di lasciarsi alle spalle i brutti ricordi a suon di risultati.
Fra gi outsider piazziamo Migno e Dalla Porta, che ha ereditato da Bagnaia una Mahindra in crescita. In attesa di scoprire cosa ci riserveranno Bezzecchi, Arbolino e Pagliani.
Se guardiamo all’esperienza, Corsi e Pasini ne hanno da vendere. Simone è fedele alla Speed Up, mentre Mattia continua con la Kalex, due senatori in grado di sfruttare ogni occasione. Ben più giovane è Luca Marini che è stato convincente nei test invernali e alla sua seconda stagione nella classe intermedia è atteso a un passo avanti deciso.
La Moto2 sta però rimpolpandosi anche di giovani e sono tanti i debuttanti quest’anno. A iniziare da Bagnaia, autore di una convincente stagione in Moto3. Pecco vestirà i colori della nuova squadra Sky insieme con Manzi. Salto di categoria anche per Andrea Locatelli, compagno di squadra di Pasini, mentre Bassani arriva dalla Supersport.
I nomi non mancano, come le speranze, vediamo quante saranno mantenute a iniziare dai test che partiranno domani per terminare domenica a Losail.