MotoGP, GP Brno: il Bello, il Brutto e il Cattivo
A volte in MotoGP vince il più furbo, a volte il più veloce, a volte il più intelligente, a volte il più fortunato, Marquez a Brno è stato tutte e quattro le cose insieme
Scritto da Matteo Aglio - Mar, 08/08/2017 - 16:44
A volte in MotoGP vince il più furbo, a volte il più veloce, a volte il più intelligente, a volte il più fortunato, Marc Marquez a Brno è stato tutte e quattro le cose insieme. Il vantaggio accumulato con un solo colpo di genio era tale che il piccolo diavolo, al posto dei messaggi, sul cruscotto poteva farsi mandare i video dei cambi moto degli avversari per farsi qualche risate e non sentire troppo la solitudine fino al traguardo.
Fra moto non pronte, comunicazioni arrivate in ritardo, errori madornali, il festival degli errori non poteva essere più completo. Neanche nel Paese dei Balocchi di collodiana memoria si erano viste così tante orecchie d’asino. Risate pagate a caro prezzo, per altro.
In Moto3 Mir non sbaglia un colpo ma Fenati ci prova fino alla fine, della Moto2 sarebbe meglio non parlarne. Bravo Luthi, che ha vinto la gara più breve del mondo.
IL BELLO – Il futuro che è già presente ha la faccia di Joan Mir, cannibale della Moto3 con una fame difficilmente placabile. In Repubblica Ceca si è preso la sesta portata delle dieci fino ora offerte dal menù e non sembra ancora arrivato il momento del caffè. Il dessert, quello così dolce da valere un anno intero, è in preparazione, l’ordine per la cucina è già partito.
IL BRUTTO – Li chiamano Mondiali, ma sono trattate come gare di contorno. Moto3 e Moto2 sono buone per essere sforbiciate senza troppi problemi a seconda delle esigenze. A Brno è toccato alla classe intermedia: 6 giri, in modo da finire in fretta e lasciare spazio alla MotoGP. Capiamo che Sua Maestà la Televisione abbia dei tempi da rispettare, ma gare così corte non si fanno neanche nelle gimkane nella piazza del paese. Ci piace uno shottino, ma preferiamo assaporare con calma un buon bicchiere di vino.
LA DELUSIONE – La gara sprint non lo ha aiutato, era quello che aveva più da perdere, non ha rischiato ma ha perso tanto comunque. Franco Morbidelli ha patito più degli altri la pioggia e nonostante sia il dominatore incontrastato della Moto2 si ritrova con una manciata di punti di vantaggio (17) su Luthi. A volte usare troppo la testa non paga.
LA CONFERMA – Ha ragione Valentino, Marc Marquez è una volpe ma per lui non c’è grappolo d’uva troppo distante per essere afferrato. Tramuta gli errori in vantaggi e ci mette astuzia per farli diventare più grandi. Con il suo box sembra in contatto telepatico, altro che messaggini sul cruscotto. Perfetto, non c’è altro da aggiungere.
LA SORPRESA – Un unico giro veloce e la pole position, tra l’altra la prima della carriera. Gabriel Rodrigo ha fatto capire cosa significhi minimo sforzo e massimo risultato.
IL SORPASSO – Partito 17°, retrocesso fino al 22° posto e poi salito sul podio. Ad Aron Canet le montagne russe sembrano piacere e ha lo stomaco forte necessario per digerire picchiate e risalite. Più che un solo sorpasso, una serie quasi interminabile.
IO L’AVEVO DETTO – Valentino previdente al sabato: “il meteo potrebbe rimescolare le carte in gara”. Il problema è che questa volta sono proprio cadute dal tavolo.