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MotoGP, Rossi: non corro per dimostrare che non sono vecchio

"Lo faccio per dimostrare a me stesso che sono veloce. Su questa moto sento le giuste sensazioni, mi aiuterà in questa stagione"

MotoGP: Rossi: non corro per dimostrare che non sono vecchio

Sono contento di portare a casa la coppa di questo Gp, mi piace particolarmente”, Valentino Rossi coccola il suo ultimo trofeo dopo il 3° posto in Qatar. Nonostante non sia riuscito a giocarsi la vittoria con Dovizioso e Marquez fino all’ultimo, il Dottore è felice.

Non per caso questo risultato è arrivato a pochi giorni dal rinnovo che lo porterà a correre fino a 41 anni. I critici hanno guardato storto questa mossa della Yamaha, pensando all’età di Valentino.

“Una decina di anni fa stavo dietro a queste cose, ma ora non mi interessano più - risponde - Non corro per dimostrare a qualcuno di non essere troppo vecchio, ma per dimostrare a me stesso di esserne capace. So benissimo che in ogni sport quello che conta sono i risultati”.

Sembra che tu ci sia riuscito…
Il problema più grande è mantenere una buona condizione fisica e se mi alleno sodo, molto più di quanto facevo in passato, ci riesco. Io ci credo: posso essere competitivo fino alla fine”.

Hai cambiato ancora il tuo stile di guida?
“Bisogna adattarsi e ci riesco. Capisco cosa serve e poi lo metto in pratica, penso dipenda del talento.

Dopo questa prima gara che impressione hai ricavato dalla M1?
Provo le sensazioni giuste quando la guido. Siamo migliorati, ma sono anche cosciente che Ducati e Honda sono meno in difficoltà rispetto all’inizio della passata stagione”.

A cosa puoi puntare con questa moto?
Il primo obiettivo è non fare gare di merda come successo nel 2017. Parlo di quei GP come Jerez, Barcellona e Austria, in cui non siamo mai riuscii a risolvere i nostri problemi. Penso che questa moto mi aiuterà, fino a ora ho faticato solo nei test in Tailandia. Questa gara è stato un buon modo per iniziare l’anno”.

Te lo aspettavi?
A differenza dello scorso anno, sapevo di potere fare una buona gara ma c’erano troppi piloti con un passo simile e non potevo prevedere in anticipo se sarei potuto salire sul podio. Ho guidato bene per tutta la gara e riuscire ad arrivare al traguardo insieme ai due piloti più veloci in questo momento va bene”.

Potevi puntare anche più in alto?
Forse se non avessi fatto un lungo in seguito a quel tentativo di sorpasso involontario a Zarco… ma sinceramente non so se avrei potuto vincere. Quando Dovi ha iniziato a spingere sono riuscito a seguirlo e ho messo al sicuro il podio allontanandomi da Crutchlow e Zarco. Poi ho pensato a stare il più vicino possibile a Marc e Andrea perché sapevo che sarebbe potuto succedere qualcosa all’ultima curva (ride). Alla fine mi sono goduto un bello spettacolo dalle loro spalle”.

Le cose sarebbero cambiate con una diversa scelta di gomme?
Con le Michelin, almeno su questa pista, si deve decidere in base a quello che richiede la moto e non lo stile del pilota. Ho provato la dura all’anteriore, ma ero troppo lento”.

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