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MotoGP, GP Qatar: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Italia batte Spagna 5 a 4 sul podio delle tre classi, Dovizioso 3 a 0 su Marquez per le volate. Poi c'è Valentino, vecchio ma non lento

MotoGP: GP Qatar: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Repetita iuvant, soprattutto se ci sono di mezzo Dovizioso e Marquez all’ultima curva. Se Marc ci prova a occhi chiusi e Andrea li tiene bene aperti. Se la Rossa e il suo profeta tagliano per primi il traguardo e scrivono un altro capitolo di un libro sempre più avvincente. Gli opposti si attraggono, e quando l’italiano e lo spagnolo incrociano le proprie linee ne viene fuori sempre un bel vedere.

Magari impreziosito dal Valentino, che il tempo vuole vecchio ma non per questo lento. Una tripletta che accontenta tutti, anche i piloti stessi.Gli altri sorridono per esserci comunque stati, come Zarco che ha capito in ritardo quan do fosse sbagliata la sua strategia, o raccolgono i cocci, come Lorenzo a cui mancava solo la sfortuna per complicare un fine settimana surreale.

Una partenza col botto in MotoGP, ma i giovani azzurri avevano già scaldato il pubblico. Applausi a Bagnaia e Baldassarrri, come a Dalla Porta. Fuori la prima gara, ne rimangono 18 per continuare a divertirsi.

IL BELLO – Italia batte Spagna 5 a 4, ma le due vittorie impreziosiscono il risultato. I 9 gradini disponibili sui podi delle 3 classi se le sono spartite le due nazioni. Per gli azzurri la varietà è ancora migliore dei freddi numeri. C’è Lorenzo Dalla Porta, che mai prima aveva raggiunto il risultato. Bagnaia, che doveva confermare con i fatti le parole che lo davano favorito. Baldassarri, ritornato concreto dopo una stagione da dimenticare. Valentino, per cui servirebbe coniare un neologismo perché in 23 anni ha costretto ad esaurire tutti gli aggettivi. Infine c’è Dovizioso, ma di lui parliamo a parte.

IL BRUTTO –  Forse la moglie è ubriaca, ma la botte è vuota. La decisione di cambiare l’orario di gara (anticipandolo) ha portato a conseguenze previste. Come un warm up sotto il sole o un turno di FP3 inutile per tentare di entrare in Q2. Il pericolo dell’umidità per la gara della MotoGP è stato scongiurato, ma per altri aspetti si è rimasti a secco.

IL CATTIVO – Scorrono i mesi sul calendario, ma non è ancora arrivata la data in cui Lorenzo riuscirà a prendersi qualche soddisfazione sulla Ducati. Jorge ha i nervi a fior di pelle e anche nel box, fra catene che fanno scintille e freni che perdono pezzi, qualcosa si è incrinato. Il saggio consiglia calma, che è la virtù dei forti. Il maiorchino deve ricordarsi di esserlo.

LA DELUSIONE – Fino a qualche mese fa si parlava di KTM come possibile approdo di Lorenzo, poi di Zarco, ma dopo le prestazioni mostrate della moto arancione non sembrano in molti a volere tentare una gita in Austria. Neanche i soldi di Red Bull potranno dare energia a un top rider se la RC16 non cambierà faccia a breve. Il tempo per crescere c’è, quello per attirare piloti di primo piano invece scarseggia.

LA CONFERMA  – Dovizioso ha il cavallo bianco e quello nero, Ducati un’intera mandria nascosta sulla carena. Andrea non sussurra agli equini, ma urla in faccia agli avversari che i conti (anche) quest’anno dovranno farli con lui. Gli avversari continuano a fargli complimenti e nello stesso tempo lo temono, forse l’altarino dedicato a San Stoner a Borgo Panigale è ora di essere sostituito.

L’ERRORE – Quando hai una Honda color verde acqua che in rettilineo sembra la Ducati MotoGP, devi solo stare in piedi e goderti la volata. Enea Bastianini ha mancato il primo obiettivo e lo sprint finale lo ha visto dai box.

LA SORPRESA  –  Tre Honda nei primi 7 posti a Losail sono come una nevicata nel deserto, ma senza tutto quel freddo. Soprattutto sono un avvertimento, neppure molto celato, agli avversari per le prossime gare. HRC questa volta ha fatto i suoi compiti alla perfezione e sapendo chi c’è in cattedra è facile fare previsioni.

IL SORPASSO – Il confine da capolavoro e disastro passa dal numero di piloti che butti a terra nella manovra. Più ci vai vicino senza comunque farlo, più sei bravo e in questo Marquez è un artista. L’ultima sua opera il sorpasso su Zarco con la sua moto che sembrava un biscia. Fortunato Dovizioso a essere davanti, non ha visto cosa ha rischiato.

LA CURIOSITA’ – Tempo di amarcord dopo la gara, con i piloti sul podio a ricordare la loro prima gara nella classe regina. Ha iniziato Marquez: “sono arrivato dietro Valentino”. “Sono cose che fanno piacere” ha ribattuto scherzando il Dottore, prima di riportare alla memoria la prima volta sulla 500. “Eravamo in Sud Africa, partii indietro ma poi recuperai, feci anche il giro più veloce della gara. Arrivato al gruppo di testa pensai ‘perché vanno così piano?’ e mi ritrovai per terra”.

IO L’AVEVO DETTO – Lorenzo: “in MotoGP tutto può succedere”. Anche rimanere senza freni.

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