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MotoGP, Lorenzo: "Più che una qualifica sembrava il Tour de France"

Jorge alla quarta pole di stagione: "Qui ci sono i migliori piloti, assurdo che debbano aspettare il gancio di qualcuno per fare il tempo"

MotoGP: Lorenzo: "Più che una qualifica sembrava il Tour de France"

Jorge Lorenzo ha conquistato ad Aragon la quarta pole di questa sua seconda e ultima stagione con una Ducati che ormai sfrutta al massimo in ogni circostanza. Non c'è però tempo per i rimpianti, lo spagnolo è concentrato sul presente e sulla grande voglia di vincere ancora tante gare prima di salutare la Ducati a Valencia per poi abbracciare la HRC.

La pole di oggi potrebbe rappresentare il modo perfetto per andare a conquistare la quarta vittoria di stagione domani, su una pista che lo vide già protagonista anche nel 2017.

"Fare tre pole di fila è senza dubbio bello, soprattutto perché una volta era davvero difficile per me spremere al massimo le gomme morbide in sella alla Ducati. Poi poco a poco ho capito il metodo giusto per sfruttare il grip in più. Sono contento per la squadra che ha fatto doppietta. Domani però mi piacerebbe vincere, che è la cosa davvero importante".

Eravate davvero tutti molto vicini, e si è creata in pista una situazione paradossale ad un certo punto.

"Ovviamente non è stato facile, questa volta eravamo davvero tutti molto vicini - ha raccontato -  c’erano tanti piloti veloci che aspettavano il gancio giusto in pista. In questa situazione è difficile restare concentrati per fare l’ultimo giro, ma quando ho visto questo gruppetto di piloti davanti a me nell’ultimo tentativo, per fortuna loro stavano spingendo. Quindi ho avuto un po’ di pista libera ed ho potuto attaccare migliorando un minimo il tempo di prima e prendere questa pole".

Proprio tornando sul discorso dei gruppetti di piloti, è sembrato che il comportamento di qualcuno possa averti infastidito parecchio.

"Secondo me si devono penalizzare i piloti che aspettano troppo in pista. Siamo in MotoGP, abbiamo delle moto grandi, e teoricamente qui corrono i piloti con maggiore esperienza. I migliori in generale. Secondo me questi piloti non dovrebbero aspettare il gancio di qualcuno per migliorare il proprio tempo. Oggi abbiamo visto delle qualifiche che sembravano della Moto3, sembrava quasi il Tour de France (ride, NDR). Non dovrebbero succedere cose del genere in MotoGP. Anche in Moto3 non dovrebbero, ma forse ancora di più in MotoGP".

Nel tuo percorso con Ducati sembra quasi che sia stato più facile imparare a vincere piuttosto che imparare a fare le pole.

"No, è stato più difficile sfruttare la Ducati per vincere più che per fare la pole. L’anno scorso in molte gare sono stato sul punto di vincere, anche qui e a Misano. Però quest’anno ho fatto un passo in avanti molto netto nella gestione della gomma posteriore. Non è semplice perché si deve guidare in modo molto diverso rispetto alla Yamaha. Con la M1 potevi aprire il gas senza paura, con la Ducati non è lo stesso. Questo è stato il lavoro più lungo e difficile, però alla fine ho capito più o meno come fare".

Hai già scelto le gomme per la gara? Che tipo di tattica utilizzerai? 

JORGE LORENZO ARAGON

"Penso di poter usare la morbida. Non ho ancora deciso, ma sembra che io sia l’unico con la Ducati che può usare questa gomma. Ho vinto al Mugello e Montmelo con questa gomma, quindi per il momento sembra una scelta perfetta per me. Per la strategia, vedrò in gara. Nei primi giri potrebbe esserci un gruppo di cinque o sei piloti, tutti molto veloci. Può essere che se vai forte all’inizio, gli altri debbano seguirti consumando magari troppo le gomme Quindi se vai molto piano all’inizio, non è detto che sia la migliore strategia. Di certo la mia esperienza nel gestire le gomme è molto migliorata e questo mi permetterà di arrivare più forte a fine gara. Se poi sarò più forte di Andrea o Marc lo vedremo domani".

Insomma sai già che potrà essere una lotta a tre. Ma chi vedi più forte tra Marc e Andrea?

"Forse Andrea è quello più forte qui, ma sappiamo tutti che Marc in gara può fare di tutto - ha analizzato Jorge -  Solo che lui non forzerà la mano se la differenza sarà tra 25 o 20 punti. Tra i tre, io sono quello che ha meno da perdere, soprattutto dopo la mia caduta di Misano. Penso che Andrea abbia la pressione di non dover fare errori domani, Marc invece ha la pressione del campionato. Io cercherò di lottare per la vittoria".

Oggi la Yamaha è apparsa in grandissima difficoltà. Tu che hai vissuto tante stagioni in questa squadra, che idea ti sei fatto? 

"Penso che in MotoGP le cose siano simili al calcio, nel senso che ci sono dei cicli. Anche il Real o il Barcellona possono avere tre anni buoni e poi andare male. Tutte le grandi squadra prima o poi ritornano davanti e Yamaha ha la storia e il potenziale per tornare forte. Il 2016 fu un anno abbastanza difficile - ha ricordato -  iniziavamo ad avere problemi con l’elettronica mentre Honda migliorò molto e raggiunse il nostro livello. Eravamo poco costanti in gara, anche se riuscimmo a vincerne qualcuna. Nel 2015 invece eravamo fortissimi. Come ho detto penso che sia una situazione ciclica e loro torneranno davanti prima o poi".

Eppure sembra che ad Iwata abbiano grosse difficoltà a prendere la strada giusta.

"Ogni giorno in MotoGP cambiano tante cose. Le moto si evolvono più velocemente rispetto al passato. La Yamaha ha cominciato molto forte nel 2017, sembrava avere la migliore moto. Poi è sembrato che la migliore fosse la Honda e oggi sembra che la migliore sia la Ducati. Le cose possono cambiare molto velocemente durante la stagione anche per il tipo di pista che si incontra. Se guardiamo alla Yamaha, di certo non è una delle loro migliori stagioni, ma su alcune piste sono lo stesso andati forte".

Rossi e Vinales si stanno lamentando spesso della situazione.

"Evidentemente non sono a posto e capisco le parole di Rossi e Vinales. Magari qualche volta esagerano anche per mettere pressione sulla Yamaha, per fare in modo che arrivi prima qualche evoluzione. Però di certo in questo momento le moto più in forma sono Honda e Ducati".

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