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MotoGP, Marquez: "Non ho l'ansia di vincere a Motegi"

Le dichiarazioni di Marc, Rins, Vinales, Nakagami e Pedrosa nella conferenza stampa del giovedì al Twin Ring

MotoGP: Marquez: "Non ho l'ansia di vincere a Motegi"

È la conferenza stampa del giovedì ad alzare il sipario sul fine settimana di Motegi, dove Marc Marquez ha la prima grande occasione per conquistare il titolo iridato. Lo spagnolo sbarca in Giappone dopo i successi di Spagna e Thailandia: “Le vittorie di Aragon e Buriram sono state importanti, dal momento che i piloti Ducati in questa stagione sono molto veloci – ha sottolineato Marc – Questo sarà però un weeke nd come tutti gli altri. Farò in modo di lottare per la vittoria e capire come provarci. Lo scorso anno fu una gran bagarre con Dovi – ha ricordato - ancora oggi ho tutto nella testa, come se fosse ieri. Andrea ha fatto una grande manovra per battermi nel 2017”.

In Giappone l’alfiere Honda ha già portato a casa due volte il titolo: “Nel 2014 era la situazione ideale per vincere – ha dichiarato -  mentre nel 2016 è stato un po’ inaspettato. Sicuramente questo fine settimana non è come quello di Valencia, dove hai una sola occasione e magari può esserci del nervosismo o stress. Sarà importante essere competitivi fin dall’inizio e rimanere sul podio  - ha aggiunto - rispetto a Buriram questa è una pista che non nasconde segreti e tutti sanno cosa fare”.  

La filosofia di Marquez è molto concreta: "la gente non si ricorda dove hai vinto il titolo, ma se lo hai vinto - ha spiegato - So che i giapponesi sarebbero molto contenti se lo vincessi in questa pista, ma lo saranno ugualmente se lo farò in un'altra. Alla fine si tratta di concludere un lavoro durato tutto un anno".

Il tracciato si adatta particolarmente alle caratteristiche della Ducati: “Questa pista ha molte ripartenze e di conseguenza è uno dei punti forti della Ducati – ha ammesso Marc - anche noi ne abbiamo, magari nelle curve strette dove possiamo colmare il gap. Vediamo in quale situazione mi troverò. So che questo è un circuito dove Dovizioso può e vuole attaccare, è uno di quelli che ha segnato in rosso sul calendario, perché si adatta molto al suo stile di guida e alla Ducati”.

Lo scorso anni, infatti Andrea lo aveva battuto in volata. "Non ho più rivisto quel duello, potrei rivederlo prima di domenica solo nel caso ci fosse una gara bagnata - ha confessato - Sull'asciutto cambiano tutti i riferimenti, servirebbe a poco, e poi questa è una pista che conosciamo bene. Non è come in Tailandia dove era tutto nuovo".

Il settimo titolo iridato rimane però il tema d’attualità: “Ci penso come ci pensavo alla prima gara della stagione – ha ammesso – Motegi è una gara che affronterò come ho fatto sempre fatto nella mia carriera e cercherò di dare il massimo".

Al suo fianco lo ascolta Maverick Vinales, reduce dal podio in Thailandia: “La Yamaha si è rivelata competitiva, credo fosse dovuto al bilanciamento dei pesi, più che alle gomme – ha detto lo spagnolo - sarà importante essere concentrati e dare il meglio”. Non manca poi un accenno alle qualità di Marquez, pronto a mettere le mani sul settimo titolo iridato: “Lui ha una grande costanza, è forte su tutte le piste

Le qualità del 93 vengono esaltate anche da Alex Rins: “Lui è uno di quei piloti che lotta sempre senza arrendersi – ha detto – credo sia questo il suo punto di forza”. Per l’alfiere Suzuki la gara di Motegi ha un sapore speciale: “Ovviamente c’è sempre da migliorare le nostre prestazioni – ha detto - tra l’altro qua in pista ci sarà anche Guintoli, il quale ha avuto modo di svolgere dei test per lavorare in ottica 2019”.

Se Rins sogna di lottare con i migliori, lo stesso discorso vale per Dani Pedrosa, chiamato a riscattare la caduta di Buriram: “In Thailandia il problema sono stati i primi giri della gara – ha ricordato Dani -  poi ho trovato la giusta fiducia. Credo sia un aspetto importante su cui concentrarci, puntando a migliorare le qualifiche”.

Infine non manca l’attesa verso l’idolo locale, Takaaki Nakagami, protagonista di un confronto con i lottatori di Sumo: “Sono giapponese, ma non l'avevo mai visto dal vivo – ha dichiarato l’alfiere LCR - È stata una bella esperienza farlo, abbiamo anche provato a buttarne giù uno con Morbidelli, ma non c’è stato nulla da fare, è stato come andare a sbattere contro un muro. Il 2019? Come già sapete ho rinnovato con LCR e rimanere con questa squadra è come stare a casa”.

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