MotoGP, GP Giappone: il Bello, il Brutto e il Cattivo
Game over per tutti, ma non per Marquez. Quello che, al bar, con una sola monetina, monopolizza il flipper per tutto il pomeriggio
Scritto da Matteo Aglio - Lun, 22/10/2018 - 12:03
Game over per tutti, ma non per Marquez. Che è come quello che, al bar, con una sola monetina, monopolizza il flipper per tutto il pomeriggio. Nel caso di Marc, poi, non si può neanche pagargli da bere sperando che si stacchi un attimo dal suo gioco preferito. La MotoGP è sua e chi prova a portargliela via ne paga le conseguenze.
A Motegi ha tirato fuori il repertorio migliore e i gran capi della Honda hanno capito che, a prescindere dal prezzo, averlo per altri due anni è stato il loro migliore affare. Avere lo spagnolo è come disporre dell’unico jolly del mazzo, la matta, e un po’ pazzo è, ma di quella follia vincente.
IL BRUTTO – Ci sono le 6 vittorie e i complimenti di tutti gli avversari che riconoscono in lei la moto migliore, ma il 2018 di Ducati ha comunque l’aspetto di un’occasione sprecata. Con i ‘se’ non si vincono i titoli, tantomeno contro Marquez, ma rendere la vita (più) difficile al marziano era possibile. Gli errori di Dovi e il lungo periodo di adattamento di Lorenzo non hanno aiutato, ma nemmeno la discutibile gestione dei contratti di Andrea e Jorge ha contribuito a mantenere i piloti concentrati. Sbagliando si impara, ma quest’anno si è sbagliato troppo.
LA DELUSIONE – Qualcuno avrebbe dovuto segnalare a Petrucci e Miller che alla Ducati piace il giapponese, nel senso del circuito. Jack ha almeno azzeccato un giro buono in qualifica, Danilo neanche quello. L’australiano il prossimo anno avrà una moto ufficiale, l’italiano nella squadra dei sogni: non sarebbe ineducato dimostrare di meritarle.
LA CONFERMA – Valentino faticherà nei panni del pilota, ma è in lizza per vincere il premio di migliore maestro dell’anno. Bezzecchi e Bagnaia, suoi allievi, sono sulla buona strada per diplomarsi a pieni voti. Marco e Pecco si assomigliano, entrambi sanno fare andare veloce le rotelle del proprio cervello quanto le ruote della propria moto. Hanno tre gare per passare l’esame finale.
LA SORPRESA – Brutta, quella che ha ricevuto Fabio Quartararo e che lo ha costretto a passare a Bagnaia la coppa vinta a Motegi. Per 0,02 bar (questo lo scarto sulla pressione della gomme posteriore per cui ha meritato la squalifica) il francese ha visto sgonfiarsi i suoi sogni di gloria. Un peccato, ma rimane il ricordo di una bella gara. Almeno.
IL SORPASSO – Il più importante quello di Marco Bezzecchi su Darryn Binder in volata. Manciate di millesimi che valevano una montagna di punti.
IO L’AVEVO DETTO – “Il mio obiettivo è fare rimandare la festa a Marquez”. Andrea Dovizioso ci ha provato, solo per questo può andare via da Motegi a testa alta.