Piccola peste. La Ducati Supermono, quando uscì nel 1993, fece subito parlare di sè. Dalla sua, questa frizzante monocilindrica, aveva stile inconfondibile, un motore dagli inediti contenuti tecnici e prestazioni che ancora oggi farebbero la gioia di fior di medie cilindrate.
UN PO' DI TECNICA - La moto nacque per partecipare alle competizioni dedicate alle monocilindriche che tanto erano in voga nei primi anni '90, per volere dell'allora Direttore tecnico di Ducati: l'ing. Massimo Bordi. Il regolamento per questo tipo di competizioni era abbastanza stimolante, con un unico vincolo fondamentale: la moto doveva avere un motore ad un solo cilindro. Una manna per tanti tecnici e preparatori. Nel 1993 il motore era pronto grazie anche alla supervisione dell'ing. Claudio Domenicali, l'attuale AD di Ducati.
L'unità era un mono con cilindro orizzontale e con cilindrata di 550cc, quattro valvole, distribuzione desmodromica, raffreddamento a liquido e iniezione elettronica. Ma la sua particolarità, inedita al periodo, era il sistema di abbattimento delle vibrazioni: una seconda biella era collegata da un lato all'albero a gomiti e, tramite una seconda bielletta, al carter motore dall'altro. Da qui il soprannome "batacchio". Questo schema riproduceva in pratica i modi di vibrare del bicilindrico di 90°, una configurazione decisamente favorevole in quanto a riduzione delle vibrazioni. Il motore venne inserito in un telaio a traliccio, e Pierre Terblanche gli cucì addosso una carena estremamente attillata. Le prestazioni dichiarate per il motore della Supermono parlavano di 75 CV a 10.000 giri/min per un peso di 118 Kg per una velocità massima di 220 Km/h. In seguito venne rivisto l'alesaggio che arrivò a 102 mm (prima erano 100 i mm) per una cilindrata di 570cc e una potenza di 81 CV a poco meno di 10.000 giri/min.
Uno dei 67 esemplari realizzati dal 1993 al 1995 arriva ora all'asta. Tenuto in perfette condizioni verrà battuto da Bonhams il 24 gennaio alla Las Vegas Motorcycle Auction e fino a poco tempo fa in mostra presso il Vintage Motos Museum in Colorado. Stando a quanto dichiarato da Bonhams, questo esemplare non ha mai partecipato a gare, ad eccezione di qualche track day. Se ci state pensando la base di partenza per questa autentica rarità a due ruote è di 95.000 dollari (circa 85.000 euro).