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MotoGP, Rossi: "Dovizioso? Ducati ha relazioni difficili con i suoi piloti"

"Era capitato anche a me, spero che trovino un accordo. I 200 podi? Non è il motivo per cui corro, ma con l'età certi numeri ti fanno essere orgoglioso"

MotoGP: Rossi:

Col il passare dell’età si diventa più saggi, più attenti ai particolari, ma ci sono anche cose che invece non cambiano. Valentino Rossi ha mantenuto ancora intatto il suo senso dell’umorismo e lo ha dimostrato a Brno, nella pista in cui 24 anni fa ha vinto la sua prima gara in 125 e in cui domenica potrebbe tagliare il traguardo dei 200 Gran Premi nella classe regina.

Prima mi veniva da ridere, quando sentivo che Quartararo non si cura delle statistiche. Quando vai avanti con l’età, inizi a guardarle - ha riso nel corso della conferenza stampa virtuale che inaugura il fine settimana - Sinceramente non corro per arrivare a 200 podi, alla fine è solo un numero e se continuo a essere in MotoGP è perché mi piace ancora correre e affrontare la sfida di riuscire a essere coi migliori. Però ogni tanto ora guardo anche a queste cose e sono  orgoglioso”.

Vista l’innegabile esperienza del Dottore, la sua opinione è richiesta sui più disparati argomenti. Fra cui quello del rinnovo fra Dovizioso e Ducati che tarda ad arrivare.

Possono non dire nulla? - ha scherzato - Da quello che si è visto in passato, spesso ci sono state relazioni difficili fra Ducati e i suoi piloti, è successo anche a me quando correvo per loro. Penso sia per questa ragione che non si è ancora trovato un accordo, ma spero per entrambi che continuino , perché insieme negli ultimi anni sono stati molto forti”.

Valentino si è preso i ringraziamenti del Dovi, poi ha ricordato un suo incidente domestico, che però  aveva avuto esiti meno gravi di quello di Marquez.

Nel 2009, prima dei test invernali, ero caduto su un tavolino di vetro che era andato in mille pezzi. Mi ero tagliato mani e piedi, quando si è a casa bisogna fare attenzione, può diventare molto pericoloso” ha sorriso.

Infine è tornato a parlare di se stesso e della ritrovata competitività a Jerez.

Questo sarà un settimana importante - ha commentato - In Spagna avevamo fatto qualche cambiamento che mi aveva dato migliori sensazioni alla guida. Ora bisognerà capire se riuscirò a essere veloce anche qui, perché negli ultimi anni con la Yamaha ho un po’ sofferto. Potrà conoscere quale sia il mio potenziale e così capire anche cosa potrebbe succedere nelle prossime gare”.

C’è chi gli ha chiesto se faccia già un pensierino al titolo.

Le cose cambiano molto rapidamente - ha avvertito - Dopo la prima gara di Jerez la mia situazione era molto brutta, ma dopo una bella gara è normale pensare di potere raggiungere la vetta, di stare coi primi 5, poi coi primi 3 e così via. Non so cosa accadrà, tutto dipenderà dalla mia velocità e sono aperto a qualsiasi risultato”.

Sembra comunque di leggere ottimismo nelle parole di Rossi e l’arrivo di Munoz come capotecnico sta iniziando a dare i risultati sperati.

La scorsa estate avevo capito che mi sarebbe servito qualcosa di diverso - ha ricordato - Avevo deciso di cambiare capotecnico e di scommettere su un giovane che non aveva esperienza in MotoGP. Mi piace l'approccio di David, trasmette ottimismo e questo è importante per un pilota. Mi trovo bene con lui, può insegnarmi molto, ha un diverso modo di lavorare sulla moto ed ha portato una ventata di aria fresca nel box. Certo, abbiamo ancora bisogno di tempo per conoscerci meglio, possiamo migliorare”.

È una buona notizia, meno quella dei problemi di affidabilità dei motori Yamaha a Jerez. Però, anche su questo punto, Valentino è sembrato fiducioso.

So che in Yamaha hanno lavorato molto per risolvere il problema, ora dobbiamo sperar che tutto vada bene - ha detto - Ci aspettano tre piste dove il motore conta molto, ma non credo che questo renderà il problema più grande. Penso che abbiano influito le temperature estreme che abbiamo trovato a Jerez”.

Prima di congedarsi, Rossi ha parlato del futuro del fratello Luca Marini, dopo che Francesco Guidotti, sulle nostre pagine, lo aveva indicato come un pretendente per una sella nel team Ducati Pramac.

Veramente non ne so molto, per Luca l’importante è continuare a lottare per il titolo e vincere delle gare in Moto2. Poi, spero avrà una buona occasione per arrivare in MotoGP” il pensiero del Dottore.

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