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MotoGP, Dovizioso: “Binder a Jerez andava più forte di me. Il futuro? Tra poco”

“Se si analizza il passo di Binder in Gara 1 a Jerez si nota come, dopo la caduta, abbia fatto 17 giri, 4 secondi più veloce di me, si sarebbe giocato la gara con Quartararo. La trattativa sul contratto non mi ha destabilizzato, sono state le gomme a farlo".  

MotoGP: Dovizioso: “Binder a Jerez andava più forte di me. Il futuro? Tra poco”

Se il weekend della Ducati al Red Bull Ring fosse un film, probabilmente inizierebbe come uno di quei thriller da fiato sospeso, da tutto o niente, uno di quelli che non ci si capisce niente per un po’ salvo poi dire: “ah ma allora era lui!”. Solo le 10 curve di Spielberg potranno dirci se il finale sarà dolce o amaro per la Casa di Borgo Panigale, fatto sta che la Rossa, in questi due weekend austriaci, visto il passato, sembra obbligata a vincere. 

“Chi dice così si basa solo sul passato, io invece sono realista e preferisco parlare del presente e la nostra situazione in questo momento non è delle migliori ha detto Andrea Dovizioso – Mi fa piacere sentir parlare di vittorie qui al Red Bull Ring perché chi lo dice deve avere davvero tanta fiducia in me, ma la realtà è un’altra: non abbiamo più possibilità di vincere rispetto agli altri”. 

Dovi, senti la pressione in questo momento? Siamo su una pista dove Ducati vince da 4 anni di fila, tu hai firmato due di questi successi e le ultime gare sono state disastrose. In che modo approcci questo weekend?

Non devo correre con la pressione di vincere perché così si perde sempre. Questo è un campionato strano per via delle gomme, anche gli avversari ne hanno risentito ed infatti a Brno nessuno si sarebbe aspettato questi risultati in gara. La situazione non è sotto controllo per tanti team”. 

Poi c’è la questione ancora irrisolta del contratto con Ducati. Questo come ti fa vivere il rapporto con il team? I risultati in pista possono derivare anche da questo?

“Non è il contratto ad avermi destabilizzato, ma la gomma nuova. La situazione era stabile e chiara fino allo scorso anno, avevamo punti forti e punti deboli, c’è da dire che però in queste settimane abbiamo corso in situazioni particolari: a Jerez c’era molto caldo e a Brno la pista non era in condizioni ottimali. Io non so come andrà a finire con Ducati, ma indipendentemente dal mio futuro non accetto una stagione del genere e non voglio farmi battere dalle gomme. Con il team ci siamo trovati bene negli ultimi anni e vogliamo continuare a lavorare cosi. Poi quello che succederà lo scopriremo tra poco tempo”. 

Dovizioso: "Settimana piena di meeting, ora sappiamo cosa fare"

Come dicevamo a Brno ci si sarebbe aspettata una prestazione diversa sia da te che dalla Ducati, che però è andata forte con Zarco, e la stessa cosa era capitata a Jerez con Bagnaia. State studiando i loro dati?

“Assolutamente si, abbiamo studiato molto in questi giorni. Io sono tornato a casa ma abbiamo avuto tantissime riunioni con gli ingegneri che devo dire hanno lavorato davvero tantissimo.  In questo momento dobbiamo evitare di copiare, abbiamo solo provato a capire cosa Zarco e Bagnaia hanno fatto diversamente da noi in queste gare”. 

E ci siete riusciti?

“Brno è stata molto difficile perché è andata peggiorando, in questi momenti viene fuori la realtà che è quello che mi interessa per capire i perché delle prestazioni delle ultime gare. Come dicevo abbiamo fatto tanti meeting e grazie al lavoro dei tecnici sono venuti fuori tanti dettagli che però non sarà facile mettere insieme.  Parliamo di cose davvero complicate che non riguardano l’assetto della moto, sono più dalla parte della guida e dell’approccio con la moto, rifiniture che anche i piloti fanno fatica a comprendere delle volte. Sembra che non dovrò stravolgere niente sulla moto”. 

Quindi la velocità di Zarco e Bagnaia vi ha dato una mano?

“È stata una fortuna avere Pecco e Zarco così veloci con la Ducati, così abbiamo dei dati oggettivi da studiare per capire cosa io devo cambiare e dove il team può aiutarmi. Ovviamente avendo fatto cosi bene gli ultimi tre anni sono tutti sorpresi di queste posizioni e per sistemare le cose siamo andati alla ricerca di 100 aspetti che si sono rivelati sbagliati”. 

Questo weekend in più avrete anche il cambio gomme al posteriore, con una carcassa diversa. Credi che possa aiutarvi?

“Sicuramente non avevamo trovato la strada con le vecchie quindi il cambio non dovrebbe essere un problema. Speriamo che vadano meglio quelle nuove, dovremmo concentrarci sul modo di guidare. C’è un piccolo spazio corretto nell’uso delle gomme, lo scorso anno la Yamaha non era troppo lontano ma questa pista si adatta a noi, io credo nel mio team e spero che faremo meglio”.

"KTM in lotta per il mondiale? Ancora presto, ma Binder andava forte anche a Jerez"

Oltre alla gomma nuova una incognita di questo fine settimana potrebbe essere il meteo. In una situazione così complicata per voi, la pioggia potrebbe risistemare le cose?

“Io ovviamente spero che la gara sia asciutta perché questo è un tracciato strano dove potremmo avere problemi per rallentare. Si mette giù molta gomma in frenata e con il bagnato non è possibile. Le gomme da bagnato sono le stesse dello scorso anno ma in questa stagione non abbiamo ancora girato con la pioggia”. 

Come hai detto prima il podio di Brno è stato inedito, su tutti il successo di Binder e con la KTM. Credi che la moto austriaca sia pronta per il mondiale?

“E’ ancora troppo presto per capire, mi aspetto che ci saranno molti alti e bassi, in questo 2020, la gomma è davvero particolare”. 

Un’altra questione ridondante in questo 2020 è la presenza costante sul podio di moto satellite. Come leggi questa situazione?

“Ci sono piloti forti, anche nei team privati e la MotoGP di oggi vive una situazione particolare. Se si analizza il passo di Binder in Gara 1 a Jerez si nota come, dopo la caduta, abbia fatto 17 giri, 4 secondi più veloce di me, si sarebbe giocato la gara con Quartararo. Nei team satellite di Honda, Yamaha e Ducati le moto sono al 100% ufficiali in certe occasioni e quelle squadre ora hanno le stesse nostre possibilità. Oltretutto i piloti spesso hanno un contratto con il team ufficiale”. 

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