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Harley-Davidson LiveWire | Perché comprarla... E perché no

Il simbolo della rivoluzione iniziata dalla Motor Company americana arriva alla prova del #perchécomprarla. Ecco come se l’è cavata

Moto - Test: Harley-Davidson LiveWire | Perché comprarla... E perché no

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Un inno al futuro che arriva dritto da chi ha fatto della tradizione il suo marchio di fabbrica: Harley-Davidson LiveWire rappresenta al meglio la contraddizione americana ma anche lo sforzo che la Casa di Milwaukee ha compiuto per arrivare nel futuro prima della concorrenza

Pregi e difetti

A livello estetico l'unico elemento di continuità con le moto che da oltre un secolo rappresentano il sogno a Stelle e Strisce sembra essere il serbatoio, che ha pura funzione estetica naturalmente: dalle forme sinuose e morbide che ricorda "la goccia" delle custom di Milwaukee.

Per il resto la LiveWire è pura rivoluzione: un profilo cattivo e compatto, ottenuto grazie al telaio a doppia trave romboidale in alluminio, ad un design che riesce a dissimulare l'ingombrante presenza del pacco batterie, ma anche ad una ciclistica che vede la presenza di una forcella a steli rovesciati Showa Big Piston a funzioni separate, con uno stelo dedicato alla molla e uno all’idraulica e dietro un mono sempre firmato dalla casa giapponese, entrambi completamente regolabili che agiscono sulla coppia di cerchi da 17" calzati da Michelin Scorcher Sport.

E inedite, per una moto che porta il logo Bar&Shield addosso sono anche quote e triangolazione. La posizione in sella è da roadster pura, con la sella a 780 mm da terra, le pedane centrali e il manubrio largo che carica la postura sull’avantreno.

Al posto del V-Twin prende posto il propulsore H-D Revelation n motore a magneti permanenti che forse deve la sua nomenclatura, sinonimo anglosassone di Apocalisse, al fatto che riesce a scaricare i 116 Nm di coppia disponibili sin dai primi gradi di rotazione dell'acceleratore o alla possibilità di completare lo 0-100 in meno di 3 secondi.

La potenza si attesta invece a 105 CV, cifra che la fa balzare in cima alla classifica delle moto di Milwaukee per cavalleria. Il raffreddamento è ad acqua ed è affidato ad un radiatore posto longitudinalmente sotto la batteria, per abbassare il baricentro, mentre la trasmissione è a cinghia.

Niente cambio, ma il freno motore e anche altri parametri vengono modulati dai 4 riding modes predefiniti: Rain, Range, Road e Sport in cui oltre all'erogazione cambia il livello di intervento del pacchetto elettronico Reflex Defensive Rider System, che porta ABS e Controllo di trazione con funzionalità cornering, anti-impennata e controllo del sollevamento della ruota posteriore oltre che il sistema di ripartizione della coppia in rlascio.

Un pacchetto che su questa elettrica svolge un ottimo lavoro e può contare sull'ottimo lavoro della coppia di dischi da 300 mm morsi da pinze monoblocco Brembo ad attacco radiale e dell'elemento da 260 mm posteriore.

La batteria da 15,5 Kwh formata da celle agli ioni di litio è posta al centro del telaio e custodita in un involucro alettato in lega di alluminio, che insieme alle prese d'aria del telaio aiuta la dissipazione del calore.

Il sistema RESS permette la rigenerazione in rilascio, e sfrutta la chiusura della manopola per usare il motore come generatore di energia.

L'autonomia dichiarata è di 158 km nel ciclo misto con stop-and-go, mentre sono 2 le opzioni di ricarica: con DC Fast Charge di livello 3 impiega un'ora per completare la ricarica e 40 minuti per arrivare all'80%, mentre con caricabatterie integrato di livello 1 vengono assicurati 15 Km per ogni ora di ricarica.

Bastano pochi chilometri in sua compagnia per capire che questa elettrica non spaventa affatto alle prime rotazioni della manopola, e anche se il dato della bilancia la vuole di almeno 20 kg più pesante rispetto ad una maxi endotermica, riesce a nascondere bene la stazza già alle velocità cittadine.

Polso e caviglia sinistra cercheranno invano le leve in curva e ai semafori, perché ci vuole comunque un po' ad abituarsi alla guida elettrica, ma nelle mappe Range e Sport la sensazione endotermica di freno motore è abbastanza fedele all'originale.

Nonostante la coppia immediata, con un filo di gas si può sgattaiolare nel traffico, per poi bruciare tutti appena scatta il verde. Unico neo, solo in città, è la taratura sportiveggiante delle sospensioni, che sull'asfalto romano hanno prestato un po' il fianco. Per imparare a conoscerla a fondo però bisogna uscire dalla bolgia metropolitana.

Sul misto infatti la LiveWire si dimostra per quello che è: una moto piacevole da guidare e con cui divertirsi.

E guardando bene ai chilometri rimasti a disposizione, si può decidere il carattere della LiveWire: la Range è la mappa che ti porta a casa in economia, la Road è bilanciata ma è con la Sport che la tempra dell'elettrica americana viene fuori in tutta la sua esplosività.

I Kw da tirare fuori ci sono in abbondanza, e l'unico limite dinamico, come per altre colleghe alla spina, è rappresentato dal baricentro alto dovuto al pacco batterie, che si va sentire quando la guida si fa fisica e concitata. Meglio evitare quindi cambi di direzione repentini e traiettorie corsare, puntando su linee tonde e raccordate, che sono il suo forte. E non ci si metterà molto a scoprire che se guidata come vuole la LiveWire sa essere veloce.

L'adrenalina in uscita di curva arriva tutta da un Traction Control permissivo, ma che comunque interviene quando serve, come il resto del pacchetto elettronico gestito dalla piattaforma inerziale a 6 assi. Ottimo poi il comportamento dell'impianto frenante, che agisce insieme al sistema di rigenerazione del motore in completa sintonia.

La pecca più grande pero’, oltre al prezzo, è l’autonomia: il divertimento in sua compagnia infatti finisce presto.

La cosa buona però è che il dato è fedele, quindi nell'extraurbano, anche con manetta allegra si sfiorano i 150 km di percorrenza con una ricarica. In città la percorrenza si attesta sui 200 km, mentre la cifra è destinata ad abbassarsi se si varca il casello autostradale.

Quanto costa

Servono 34.200 Euro per sfrecciare silenziosamente verso casa in sella ad una LiveWire, una cifra che le da il primato di elettrica più cara del mercato italiano, che diventano 34.400 se si scelgono le colorazioni Fuse, in giallo o in arancione come l'esemplare della nostra prova.

Abbigliamento

Casco X-Lite X903 Carbon
Giacca Alpinestars Warhorse
Guanti Alpinestars CrazyEight
Jeans Alpinestars Copper V2 Denim
Scarpe Alpinestars Monty Boots

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