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Prova Yamaha Tracer 9 e Tracer 9 GT: la sport touring che urla

VIDEO - Cambia tutto sulla nuova Tracer, con tanta elettronica, più potenza e coppia ed un allestimento da segmento premium. Mantiene un ottimo rapporto qualità prezzo, ed il nuovo CP3 ha un sound bellissimo

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L’hai usata tutti i giorni per andare in ufficio. L’hai utilizzata per andare a fare shopping ed anche per andare all’aperitivo (sperando di tornare a farli presto!). Nel fine settimana però non accendi la tua Tracer 9 perché ‘devi’, ma perché ‘vuoi’. Lo fai perché anche solo far cantare quel meraviglioso tre cilindri ti regala una colonna sonora che resta nel cuore e lo fai perché quello stesso motore che ti ha portato al lavoro svolgendo perfettamente il compito, non vede l’ora di scatenarsi tra le curve della tua strada preferita. La coppia è tanta, metti una marcia e pensi solo a guidare, accompagnato magari dalle sospensioni della GT che copiano l’asfalto e ti fanno sentire sempre tutto quello che succede sotto le ruote. 

E’ questo il momento in cui capisci cosa significa sport touring per Yamaha e comprendi che ad Iwata hanno riservato tantissima attenzione all’aspetto sport, senza però penalizzare troppo il touring di cui sopra. La Tracer 9 spinge forte e devi sempre avere cura di tenere il sistema di anti-wheelie attivo, perché nelle marce basse l’anteriore punta il cielo con una facilità disarmante. Ma non lo fa in modo aggressivo, incontrollabile. Lo fa con classe, sotto la spinta del CP3 che in questa versione ha guadagnato cavalli, coppia, carattere. C’è adrenalina, c’è comodità e c’è anche una estetica modernissima che richiama il family feeling della R1 in alcuni tratti. Quando una moto fa tante cose e le fa tutte bene, non puoi che promuoverla. La Tracer 900 era un’ottima moto. La Tracer 9 è semplicemente migliore in tutto. Qui ci sono tutte le informazioni tecniche, mentre in questa prova c’è descritto tutto quello che ci ha trasmesso in sella. 

Prova Yamaha Tracer 9: Squadra che vince si cambia

La Tracer 900 è stata lanciata nel 2015 e Yamaha ne ha vendute oltre 63.000 in Europa e ben 15.000 in Italia, dati che l’hanno resa negli ultimi anni la moto più venduta della Casa di Iwata. Per il 2021 però il progetto è stato completamente rivoluzionato, alzando l’asticella sotto tutti i punti di vista. Ti avvicini alla Tracer 9 e subito ti colpisce il nuovo cupolino, con i due faretti laterali che ricordano in modo naturale quelli della R1. Il piccolo cupolino è più aggressivo, la firma luminosa molto più moderna. Il plexiglas è più ampio del 20% e nasconde la nuova strumentazione, che è sdoppiata in due display TFT da 3,5 pollici. La moto è compatta, è più bassa e quando sali in sella capisci che non c’è tantissimo spazio per muoversi. Ma questo da un certo punto di vista ti fa sentire più inserito, trasmette un’ottima sensazione di controllo

La sella è regolabile su due altezze diverse e l’altezza minima è 3 cm inferiore rispetto alla versione precedente. L’ergonomia è perfetta, la posizione non stanca e la protezione aerodinamica fino a velocità codice è ottima anche per chi supera i 185 cm. Il plexiglass è regolabile anche stando in sella, ma se superi questa altezza le turbolenze che genera sono abbastanza marcate nella zona del casco. Problema risolvibile acquistando il plexiglass più alto venduto come optional da Yamaha. Anche le pedane sono regolabili su due posizioni, così come la distanza tra sella e manubrio. I riser possono essere ruotati di 180° per aumentare o diminuire la distanza dal busto del pilota, così come l'altezza del manubrio. Puoi cucirtela addosso, ma di certo non è la moto più abitabile per chi è tutt’altro che un fantino. 

La strumentazione completamente ridisegnata è molto particolare. I due display offrono molte informazioni e la grafica è abbastanza immediata. Dopo un po’ ci si abitua al colpo d’occhio ed è facile accedere a tutte le informazioni. Magari chi non ha un occhio di falco avrebbe gradito dei display di dimensioni maggiori, ma questa strumentazione rappresenta in ogni caso un passo in avanti rispetto a quella della Tracer 900. 

Prova Yamaha Tracer 9: Colonna sonora d’autore

Acceso il motore, il sound che ti avvolge è davvero splendido. Cupo, pieno ai bassi regimi, basta sfiorare il gas per sentire il CP3 prendere letteralmente vita e lanciarsi in una melodia degna del più accordato degli strumenti musicali. I tecnici di Yamaha hanno lavorato in collaborazione con la divisione di Iwata che si occupa della produzione di strumenti musicali e sebbene fossimo restii a credere possibile una collaborazione del genere, basta spalancare il gas la prima volta per convincersi di quanto sia vero. La colonna sonora è davvero da urlo, ed abbinata al carattere di questo motore, ti avvolge in tutti i modi. Ci sono cavalli e coppia in più, recuperati grazie all’aumento di cilindrata. La Tracer risponde ovviamente alla normativa Euro5, ma i numeri non rendono l’idea di quanto sia migliorato questo motore. 

La curva di coppia è più piena ad ogni regime, l’allungo è leggermente migliore e la spinta talmente generosa anche in alto da andare a sbattere spesso con un limitatore che pur intervenendo in maniera lineare e morbida, toglie un po’ di gusto. La sensazione è che questo motore possa spingere ben oltre, ma sulla Tracer 9 quello che c’è basta e avanza per garantire divertimento e adrenalina. 

Yamaha Tracer 9 e Tracer 9 GT, quanto sono diverse?

Quando affronti un tratto guidato e magari l’asfalto non è perfetto, apprezzi tutte le differenze che esistono tra la Tracer 9 e la Tracer 9GT. La sospensioni Kayaba semiattive di cui è dotata la GT portano l’esperienza di guida su un piano diverso. Chi non gradisce troppi filtri tra la ruota anteriore ed il manubrio potrebbe anche preferire la forcella tradizionale della Tracer 9, ma il comfort presente sulla GT è semplicemente inarrivabile per l’altra. Questa differenza identifica molto bene chi vorrà acquistare l’una o l’altra, perché nella Tracer 9 è forse maggiormente esaltato il carattere sportivo del nuovo telaio, che è più rigido del 50% rispetto al precedente e trasmette tantissime sensazioni al pilota. Sulla GT tutte queste sensazioni sono in parte filtrate dal lavoro svolto dalle Kayaba semiattive, che possono essere regolate su diversi parametri e premiano maggiormente il comfort.

Un’altra differenza importante è la presenza del Quick shifter sulla GT, che però può essere acquistato come accessorio anche sulla Tracer 9. Funziona benissimo in questa incarnazione e secondo noi rappresenta un device quasi irrinunciabile che riesce solo ad arricchire l’esperienza in sella.

La Tracer 9 e la Tracer 9GT arriveranno nei concessionari Yamaha ad Aprile, con prezzi di 11199 euro e 13599 euro franco concessionario. Il pacchetto presente sulla GT giustifica completamente la differenza di prezzo tra le due versioni ed il catalogo di accessori disponibile può rendere questa moto un prodotto decisamente premium, con contenuti appartenenti a moto di categoria diversa e soprattutto dal costo superiore. Dal punto di vista del rapporto qualità prezzo, questa edizione 2021 della moto di Iwata fa un ulteriore passo in avanti, concentrando in un pacchetto completo tantissime qualità che riescono a soddisfare una vastissima schiera di motociclisti alla ricerca di un mezzo polivalente e divertente. 

Per il nostro test in sella alle Yamaha Tracer 9 & GT abbiamo utilizzato:
 

 AGV SPORTMODULAR MONO - MATT CARBON

 

 


 

 GIACCIA SPIDI H2Out 4 Season Evo

 

 

 

 GUANTI SPIDI RAINSHIELD

 

 

 

      STIVALI X-SENSE OUTDRY

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