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MotoGP, L'Australia chiude le frontiere fino al 2022: Phillip Island a rischio

Il Governo ha deciso di non permettere viaggi né in entrata né in uscita. Le trasferte fuori dall'Europa sono ancora un punto interrogativo

MotoGP: L'Australia chiude le frontiere fino al 2022: Phillip Island a rischio

Anche quest’anno la MotoGP ha un’avversario in più da battere, il Covid. Per il momento, le gare programmate si sono svolte senza problemi, ma con le ormai note restrizioni, quindi senza pubblico (a eccezione del primo round in Qatar) e con il paddock aperto solo agli addetti ai lavori. In Europa, grazie anche alle vaccinazioni, la situazione sta migliorando e, al momento, non ci sono GP a rischio.

Il punto interrogativo, semmai, le trasferte al di fuori del Vecchio Continente. Al momento, il calendario, colloca il GP del Giappone il 3 ottobre, seguito da quello della Thailandia, poi una doppietta formata da Australia e Malesia (il 24 e il 31 dello stesso mese), mentre non ci sono date fissate per Argentina e Stati Uniti. Bisognerà probabilmente aspettare luglio per sapere con certezza se questi GP si potranno correre, ma stando alle ultime notizie in arrivo dall’Australia sembra che si dovrà fare a meno di Phillip Island anche quest’anno. Il Governo ha infatti annunciato che sarà improbabile che i confini riaprano prima dl 2022. Questo significa che non sono permessi viaggi né in entrata né in uscita dal Paese, salvo per casi particolari, che vengono esaminati singolarmente. Per chi arriva in Australia vige l’obbligo di una quarantena di 14 giorni, anche in caso di vaccinazione. Qantas, la compagnia di bandiera, aveva detto negli scorsi mesi di riprendere i voli internazionali dalla fine di a ottobre, ma ha già offerto rimborsi a chi aveva acquistato un biglietto per quelle date.

Se quindi Phillip Island è a fortissimo rischio, neppure su Motegi si può scommettere. Il Giappone ha i suoi problemi con le Olimpiadi e ha esteso lo stato di emergenza fino alla fine di maggio. Rimangono molti mesi a ottobre, ma la pandemia non sembra volersi arrestare.

Una speranza potrebbe essere quella di organizzare almeno una doppietta Malesia- Thailandia, ma anche in questo caso è presto per sapere se sarà possibile riuscirci, anche se in Malesia la situazione sanitaria al momento non presenta particolari problemi. Più difficile, invece, pensare di potere andare in America. Negli USA la situazione sta tornando alla normalità dopo una campagna vaccinale a tappeto, molto diversa la situazione in Argentina. Una trasferta in Texas, per un solo GP, sarebbe troppo impegnativa per essere realizzata.

Anche togliendo le gare fuori dall’Europa, il calendario prevede comunque 15 gare che si possono facilmente aumentare fino a 18 con qualche doppietta. Le prossime settimane decideranno il quadro del calendario per la seconda metà di stagione.

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