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Rabat: "Quando vai forte in MotoGP ti senti sicuro, in SBK si balla!"

VIDEO - " Gomme e telaio sono meno rigidi, ma il motore della Panigale V4 non è un altro mondo rispetto a quello della D16. Puoi giocare di più, ma andare forte è difficile"

Rabat: "Quando vai forte in MotoGP ti senti sicuro, in SBK si balla!"

Prima la 125, poi la Moto2 (dove vinse il titolo mondiale nel 2014), poi la MotoGP e ora la SBK: Tito Rabat ha avuto una carriera ricca e variegata e 32 anni ha deciso di rimettersi in gioco accettando la chiamata di Ducati e del team Barni per correre nelle derivate di serie. Oggi inizierà il suo primo fine settimana in SBK ad Aragon e per inaugurarlo Tito ha partecipato a una diretta di GPOne (la trovate qui sopra) in cui ha risposto alle domande nostre e dei lettori.

La prima ha riguardato il passaggio dai prototipo alle derivate di serie.

Cambiare è stato un processo un po’ difficile, nei primi test ho fatto un po’ di fatica, ma piano piano spono andato sempre meglio - spiega - Nell’ultimo test a Navarra sono riuscito a essere competitivo, che è il mio obiettivo. Per quanto riguarda l’ambiente, le corse sono cors, il team lavora come una squadra di MotoGP. Abbiamo 3 gare per fine settimana e questo mi piace, il lato negativo lo dirò domenica (ride)”.

C’è molta differenza tra una MotoGP e una SBK?
La SBK deriva da una moto stradale, il telaio è molto più morbido e lo stesso vale per le gomme, una MotoGP è molto più rigida. La differenza più grande è nella fase di frenata fino all’ingresso curva, lì una MotoGP è molto più veloce, anche perché ha i freni in carbonio. Però sul giro secco, con le gomme da qualifica, le SBK non vanno molto più piano, ma tanto dipende dal circuito”.

E dal punto di vista fisico?
Guidare una MotoGP è fisicamente più duro ma, tecnicamente parlando, andare forte è ugualmente difficile. La moto si muove di più, quindi giochi di più. Quando vai veloce con una MotoGP ti senti più sicuro, perché la gomma si attacca all’asfalto, mentre in SBK si balla (ride)”.

Si sente molto la differenza a livello di motore tra la Panigale V4 SBK e la MotoGP?
Non va tanto più piano della Desmosedici, ha un’erogazione più dolce ma non è un altro mondo.

Cosa ti aspetti da questo campionato?
Io sono venuto qui per potermi divertire, avendo le stesse armi degli altri pilota. Logicamente ci sarà da soffrire, ma l’obiettivo è lottare per le posizioni che contano. Vedremo cosa succederà, ma sono fiducioso che andrà bene. Sono carico e in forma e Ducati mi sta aiutando”.

C’è una Marc Marquez anche in SBK, si chiama Rea.
Johnny è un pilota fuoriserie, è a un livello molto alto. Non l’ho ancora visto però in pista nei test. Penso che sia la persona da battere, questo sicuramente, ed è molto in forma”.

Parliamo degli altri avversari: Redding.
Scott è un pilota velocissimo, correre il BSB gli ha fatto fare molta esperienza”.

Bautista?
Non ho fatto test con lui, dipenderà molto come andrà la Honda. Sicuramente lui sarà forte”.

Sei stupito del livello dei piloti in SBK?
Non avevo dubbi che fosse alto, qualsiasi pilota ormai si allena come un professionista in tutti i Mondiali. In SBK i piloti sono molto preparati e hanno molta esperienza”.

Ti alleni ancora con Mir?
“Da 2 o 3 anni ho iniziato ad allenarmi con Joan, abitiamo entrambi ad Andorra: lui è più matto di me, ogni giorno vuole stare in moto, quindi mi piace (ride)”.

Cosa pensi di questo inizio di campionato in MotoGP?
Tutti i piloti vanno forte e tutte le moto sono buone, serve molta testa, ancora di più di prima. Ogni giorno diventa più difficile ed emozionante, tutti stanno lottando per vincere, io guardo le gare più che prima. Vincerà il team che lavora meglio e il pilota più intelligente”.

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