Tu sei qui

Cambi automatici, quando si guastano l'auto non è da buttare

Abbiamo vissuto un'esperienza che ci ha fatto scoprire qualche segreto del mondo dei cambi automatici, che possono essere riparati con cifre "umane", salvando vetture anche datate

Auto - Test: Cambi automatici, quando si guastano l'auto non è da buttare

Ho comprato tre auto con cambio automatico nella mia vita, su una ho avuto problemi con gran parte della meccanica, ad eccezione di poco altro oltre che della trasmissione, sulle altre due invece mi sono (purtroppo) dovuto fare una cultura sul tema. Alcuni anni fa il DSG di una Golf V GTI infatti è dovuto finire in revisione per un "banale" cuscinetto, sembra forse a causa di un utilizzo saltuario della vettura, che ne ha causato una non ottimale lubrificazione (a volte auto con pochi chilometri possono incorrere in problemi maggiori di quelle utilizzate con maggior regolarità), mentre l'ultima arrivata delle youngtimer che tanto mi piacciono, è stata una BMW 320 cabrio (una E46 di metà anni '2000), che al mitico 6 cilindri in linea della casa dell'Elica vede affiancato un classico ZF a 5 rapporti, con convertitore di coppia. Si tratta di una vettura tenuta quasi maniacalmente dall'amico da cui l'ho comprata, con all'attivo poco più di 150 mila km. Un acquisto fatto di impulso, perché da qualche anno ho in box una seconda auto decisamente affascinante, una Honda S2000, che con i suoi due posti finisce però per essere relegata a qualche sporadico giretto con mia figlia, che mi impone di usarla rigorosamente con la capote aperta, sempre. Nasce così l'idea, vista una bella E46 aperta per le strade di Milano in un giorno festivo, di cercarne una per utilizzarla in qualche week end della bella stagione con tutta la famiglia. Detto fatto, due giorni dopo l'acquisto era praticamente chiuso, visto che avevo scoperto che un ottimo esemplare trovato tra gli annunci, era di una persona che conoscevo e di cui potevo fidarmi. Trovato un giorno libero da impegni per entrambi concludevo l'acquisto, portando a casa la mia BMW 320 Cabrio.

DALLA GIOIA DELL’ACQUISTO AI TIMORI PER UNA RIPARAZIONE COMPLICATA

E qui però inizia la parte più sfortunata della vicenda, perché dopo piccoli spostamenti in città, due giorni dopo averla ritirata, parto con moglie, figlia e gatto (ovviamente oltre ai bagagli) per goderci un week end in cabrio, al fresco dell'Engadina. Visto il caldo estivo, nella prima parte del viaggio la vettura resta chiusa con l’aria condizionata accesa, ma dalle parti di Chiavenna si apre la capote per la gioia di mia figlia Beatrice. Da qui si inizia a salire, le temperature scendono verso valori più godibili e tutto sembra procedere al meglio. Fino ad un cambio marcia in cui uno strattone mi fa preoccupare. Un istante dopo si accende la spia che segnala un possibile guasto alla trasmissione. Attimi quasi di panico, perché è venerdì sera, siamo ormai in terra elvetica, a quasi due ore da casa ed a pochi chilometri dall'arrivo. La scelta è tra proseguire sperando in un falso allarme, o fermarsi e gestire una situazione non proprio semplice. Incrociando le dita e con il piede leggero sull'acceleratore tento quindi di giungere a destinazione, ma nei pochi chilometri rimanenti c'è il Passo del Maloja, un "gradino" che porta rapidamente ai 1.850 metri di altitudine dell'altopiano dell'Engadina. Pennello i tornanti cercando di mantenere una velocità il più costante possibile, ma è chiaro che lo sforzo per la trasmissione (bloccata in un rapporto lungo) è ingente e, quando fa sentire segnali negativi, con un principio di slittamento, mi fermo, a poche curve dall'arrivo. A quel punto però ormai sono conscio che il guasto è reale ed è anche preoccupante. Faccio scendere dall'auto tutti (fortunatamente una gentilissima coppia, vendendo l'accaduto, offre loro un passaggio), mentre io inverto la marcia e torno verso valle, per parcheggiare nel primo posto utile. All'indomani, dopo avere dormito con il pensiero di come tornare a casa con la vettura guasta, tento di avvicinarmi a Milano, ma è chiaro fin da subito che sarebbe stato necessario l'intervento di un carro attrezzi. Allora dopo pochi chilometri mi fermo, appena dopo il confine con l'Italia, e contatto l'assistenza stradale. Pochi minuti e la povera BMW viene recuperata e portata ad un vicino deposito.

GESTITA L’EMERGENZA, ORA L’AUTO DEVE ESSERE RIPARATA

Da un lato la disavventura vede chiudersi così la parte peggiore, sia per me, ma soprattutto per mia moglie, per il gatto (che per un paio di giorni si era visto sballottare in giro senza capire cosa fosse successo) e per mia figlia, che invece sembra essere fiera dell'avventura vissuta, da raccontare ai nonni ed agli amici. Dall'altro lato ora inizia la gestione vera e propria del guasto. Tre giorni di telefonate con chi mi aveva appena venduto l'auto e varie officine, fino a trovare quella che da subito appariva come la soluzione migliore. Consigliato da un amico venivo infatti rassicurato da Matteo Poloni, titolare della Gear Works, che il problema è facilmente risolvibile, con un costo importante sicuramente, ma inferiore a quanto si sarebbe potuto ipotizzare.

CAMBI AUTOMATICI, TRA FALSI MITI E POCHI VERI ESPERTI

Entriamo quindi un po' più nel dettaglio della questione. Facendo un passo indietro, fino a qualche anno fa in molti credevano che un cambio automatico fosse privo di manutenzione. In realtà è assolutamente sbagliato, malgrado fossero le Case automobilistiche stesse a non prevedere grossi interventi per questa componente meccanica, se non costosissime riparazioni in caso di guasti. In Europa erano, a dire il vero, poco diffusi, mentre in tempi recenti il manuale ha visto scendere le sue quote di mercato, non solo per le vetture di fascia alta, ma ad esempio per quelle ibride, sempre più diffuse, oltre che su quelle sportive e un po' in tutti i segmenti. Con la diffusione si sono anche moltiplicate le tipologie, con il classico automatico con convertitore di coppia affiancato da varie altre trasmissioni prive del pedale della frizione. Parliamo ad esempio di CVT a variazione continua, doppia frizione, robotizzati ed altro ancora, ma tutti hanno elementi in comune, primo tra tutti l'esigenza di "pulire" l'olio, normalmente ogni 60 mila km o 5 anni. Non si parla di una semplice sostituzione come per l'olio motore, ma di un lavaggio, perché dopo avere rimosso l’olio esausto e inserito quello nuovo, la seconda parte dell'operazione (decisamente la più tecnica ed importante) viene fatta con macchinari che si collegano al sistema di lubrificazione andando a filtrare l’olio, che viene anche sostituito in parte, per arrivare ad averlo in condizioni ottimali (si utilizzano infatti per tutta l’operazione circa 2-3 litri in più della capacità totale della trasmissione). Si controlla il colore, fino ad avere quello limpido dell'olio nuovo, sia nel tubo in uscita, che in quello in entrata.

Sulla mia vettura questa operazione era stata fatta a circa 90 mila km, quindi sarebbe comunque stata necessaria a breve. Purtroppo però non è stato possibile farlo e ci troviamo a dover gestire un danno, che mi ha lasciato appiedato.

LA REVISIONE DEL CAMBIO PER DONARGLI UNA NUOVA VITA

Il vecchio proprietario della 320 Cabrio mi aveva inizialmente proposto la sostituzione con un cambio usato. Sulla carta sembrava essere una soluzione interessante, dato che se ne trovano anche a poche centinaia di euro (a cui vanno poi aggiunti ovviamente i costi per il montaggio e la messa in esercizio), ma tutti gli esperti mi hanno sconsigliato di farlo. Un ricambio così complesso e con parti interne soggette ad usura (la famosa meccatronica, oltre a frizioni, convertitore ed altro), soprattutto su auto di quasi 20 anni, espone ad elevati rischi di trovarsi ad aver problemi successivamente, mentre una revisione, oltre a risolvere il guasto in cui era incorsa la mia vettura, di fatto avrebbe riportato il cambio in condizioni del tutto similari al nuovo. Vengono infatti sostituite tutte le parti soggette ad usura e possibili fonti di guasti, questo perché smontare ed "aprire" un cambio automatico (ma anche un manuale) è un'operazione che richiede parecchie ore, oltre che competenze. A quel punto non avrebbe senso risparmiare e non sostituire tutto ciò che è soggetto ad usurarsi e potenzialmente guastarsi.

L’IMPORTANZA DELL’OLIO DEL CAMBIO

La parte più importante di un cambio automatico è l'olio, che deve sempre essere perfetto. Considerando il fatto che qualsiasi elemento estraneo potrebbe comprometterne le proprietà di lubrificazione e portare a causare danni seri, è evidente che tutto all'interno della trasmissione deve essere in condizioni ottimali.

Trasportata la BMW alla sede della Gear Works vicino a Seriate (BG), ci sono voluti pochi giorni per avere notizie della riparazione e per rimetterla in strada. Il tutto con la cortesia, la professionalità e la serietà di un'officina tra le migliori del settore. Vedere l’officina è un piacere anche per gli occhi di un appassionato, per la pulizia dei banchi e l’ordine di un ambiente che sembra quasi una sala operatoria più che un’officina. La preparazione di strutture come questa nella gestione di una trasmissione, soprattutto se automatica, è molto spesso superiore a quella delle officine ufficiali delle singole Case, che di contro hanno costi decisamente più elevati, per più di una ragione. La specializzazione su questa singola componente meccanica consente infatti a strutture come quella della Gear Works di essere molto competitive dal punto di vista economico.

SPESA IMPORTANTE, MA AUTO SALVA

Il costo della revisione del cambio della mia BMW 320 Cabrio? Siamo nell'ordine di qualche migliaio di euro, nel caso specifico circa 2.500 (+ iva), che con un gentlemen agreement abbiamo diviso con l'amico che mi aveva appena ceduto l'auto. Il prezzo a cui l'avevo comprata era ottimo, così nel complesso lo è diventato un pochino meno, ma mi sono trovato un cambio perfetto, che promette di avere un futuro sereno davanti a sé. Pensare che in passato ho sentito parecchi amici che hanno rottamato o svenduto a pochi soldi delle auto, proprio per problemi ad un cambio, spesso automatico, mentre le mani sapienti dell'officina giusta avrebbero potuto salvarle senza rendere antieconomico l'intervento.

Grazie davvero a Matteo Poloni (che per passione oltre a lavorarci, con le auto ci corre, attualmente nel campionato TCR DSG con un’Audi RS3 LMS, ovviamente con un cambio sequenziale) ed alla Gear Works per avermi fatto scoprire qualche segreto di un mondo, quello delle trasmissioni (soprattutto automatiche) e per aver salvato il mio nuovo "gioco". Ci rivedremo presto, perché quel DSG di cui avevo parlato all'inizio del mio racconto ha percorso circa 30 mila km da quando è stato revisionato, ma sono trascorsi più di 5 anni, quindi un lavaggio dell’olio ed un controllo sono consigliabili. A livello logistico la cosa è fattibile anche senza essere di zona, visto che pianificando l'intervento bastano due ore e, con l'abitudine allo smart working che abbiamo forzatamente acquisito in questo periodo, basta portarsi il PC e non si perde nemmeno quel tempo.

 

Articoli che potrebbero interessarti