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MotoGP, Bezzecchi: "Abbiamo detto a Rossi di continuare, ma non si diverte più"

GPONECAR VIDEO - "Oltre che un maestro è un amico, mi è stato sempre vicino. L'unico rimpianto è non potere correre con lui. Il titolo? Se non ci credessi, non ci proverei"

MotoGP, Bezzecchi: "Abbiamo detto a Rossi di continuare, ma non si diverte più"

Marco Bezzecchi dopo la vittoria nel GP di Stiria di domenica scorsa è ancora in lizza per il mondiale Moto2. I punti di distacco da Remy Gardner sono 44, non certo pochi, ma ci sono ancora otto gare a disposizione per recuperare.

Comunque andrà Bez ritroverà il figlio dell’ex iridato della 500 l’anno prossimo in MotoGP. Remy sarà in KTM, nel team Tech 3, mentre Bezzecchi guiderà… probabilmente una Ducati nel team del suo mentore Valentino Rossi. Ma il titolo della Moto2 è alla sua portata?

“È inutile pensare in negativo - la risposta di Bez - Altrimenti domenica quando mi hanno passato avrei lasciato stare e non avrei vinto”.

Questo fine settimana si replica: stessa spiaggia, stesso mare, cioè stessa pista. Un vantaggio?

“Se ti piace la pista è un vantaggio, diciamo che è meglio che arrivare in un'altra pista perché hai delle basi. Però alla fine cambiare circuito è più bello. Quando stai due volte nella stessa pista è più difficile. Tutti miglioreranno e sarà più tosto. Io comunque durante le vacanze mi sono messo a lavorare per cercare di capire dove migliorare, perché se gli altri vanno più veloci, sono più bravi. Certo, in alcune piste ti viene meglio in altre no”.

Come tutti Bezzecchi ora guida una Moto2 con motore Triumph, più performante delle precedenti con motore Honda CBR 600.

“Ho provato solo questa, è una grandissima moto. Molto, molto bella da guidare e prepara molto alla MotoGP. Ho pensato molto a questi giorni al passaggio e ho tratto le mie conclusioni che… sono concluse. Scherzi a parte: già quest'anno ho avuto la possibilità di fare il salto, ma ho voluto aspettare perché mi ero imposto di migliorare alcune cose che non mi riuscivano al cento per cento”.

E’ un desiderio, per Marco, ma non una ossessione.

Mi piacerebbe fare il salto ma sono in una posizione in cui ho ancora un po’ di tempo per pensarci e voglio sfruttarlo tutto per prendere la decisione migliore”.

Dividere moto e squadra con l’amico Luca Marini, che ha già un anno di esperienza, sarà un vantaggio non da poco. E anche conoscere alcuni dei futuri avversari.

“Una volta con Luca siamo andati a correre assieme ed abbiamo parlato molto. Per quanto riguarda Martin, è stato fortissimo: ha fatto una gran gara ed è stato veloce in tutto il fine settimana. Tutti dicono che la Ducati è una gran moto in staccata ed ha anche un gran motore”.

La MotoGP decisamente non è la Moto2: parliamo di quasi 100 cv in più.

“Anche in Moto2 ho dovuto cambiare il mio stile di guida e di base le MotoGP mi piacciono tutte”.

Ma quale è il destino di Marco? Ducati o Yamaha?

“Nessuno mi crede, so che c’è stato un interessamento di Petronas e del team di Vale. I ragazzi della VR però non mi hanno messo al corrente di tutto. Uccio è buon manager, ma sono tutti bravissimi: Albi, Carlo e anche di Vale che per noi si fa un gran mazzo”.

Rossi che lavora? Difficile credergli, ma è anche vero che Vale stando in mezzo ai giovani ha allungato la sua carriera.

Abbiamo cercato di spronare Rossi a rimanere in tutti i modi, ma se non si diverte abbastanza… i risultati in questo sport fanno molto e non ha più nulla da dimostrare. Ha fatto bene a decidere di fermarsi se è questo che vuole”.

Con un unico rimpianto.

Peccato non aver potuto correre con lui. Per uno che lo ha sempre idolatrato e poi ha avuto la fortuna a conoscerlo è un rimpianto. Mi ha dato molte lezioni, anche involontariamente. E mi è stato sempre vicino, sia quando andava bene che male. Nel 2019 quando avevo fatto molta fatica mi scrisse: non ti preoccupare, siamo con te. Una grande vicinanza, come un amico. Poi mi ha dato anche molti consigli. A Misano, per esempio, abbiamo girato assieme con le Yamaha R1. Vale ha voluto girare sempre con me. Poi ci siamo detti cosa era meglio l’uno e dell’altro. E’ stato molto bello, molto emozionante. E poi Vale va molto forte con qualsiasi cosa. Ed io ero molto in forma. A quanto giriamo? Le ducati di Pecco e Maro vanno un po’ più forte, fanno anche 1.35. Io mi sono fermato a  1.36. Tutti quelli che guidano le Yamaha vanno forte uguale e così quelli con le Ducati”.

 

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