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SBK, La rivincita di Tamburini nel NT 1000, Neila Santos si ripete nella WEC

Assente Luca Salvadori, al Mugello Roberto Tamburini vince il titolo nel National Trophy 1000, riscattando un periodo avaro di soddisfazioni. Beatriz Neila Santos bissa l'alloro del 2020 nella Women's European Cup, beffando Sara Sanchéz per appena 1 punto

SBK: La rivincita di Tamburini nel NT 1000, Neila Santos si ripete nella WEC

Di questi tempi nel 2020 si trovava alla ricerca di una sistemazione complice la separazione consensuale con il Team Speed Racing nel contesto della ESBK, invece, lo scorso week-end, all'Autodromo Internazionale del Mugello, si è assistito al riscatto di Roberto Tamburini. Dalla comprovata esperienza internazionale (dai trascorsi nel Mondiale 125cc, SuperStock 600, World e CIV SS600, CIV Superbike, due volte vice-campione dell'Europeo SuperStock 1000), nel recente passato era stato influenzato a più riprese dalla sfortuna: infortuni, moto non all'altezza e, soprattutto, mancanza di budget, lo avevano portato ad un bivio. Proprio nel momento in cui il destino sembrava ormai segnato, ecco la chiamata del Team Pistard.

Una struttura piccola, ben organizzata, che ha saputo metterlo nelle giuste condizioni per lottare per il titolo del National Trophy 1000. Superato un round d'apertura di rodaggio alla guida della "datata" S1000RR, una volta avuta in dote la M1000RR, dalla successiva tappa di Misano il "Tambu" è letteralmente esploso sul piano agonistico: due hurrà, un secondo e terzo posto. Giunto in Toscana con 21 punti di margine sul diretto avversario Luca Salvadori, il clamoroso colpo di scena è giunto nelle qualifiche del sabato, quando l'alfiere Barni Racing Team è rimasto vittima di un violento high side alle Biondetti. Dichiarato unfit dai medici, al 30enne sarebbe bastato concludere la contesa domenicale almeno in 12esima posizione per laurearsi campione con un appuntamento di anticipo, bensì, ha voluto farlo nel migliore dei modi, senza calcoli, ovvero da vincitore al termine di un accesso duello contro Eddi La Marra. Un alloro che sancisce la definitiva redenzione sportiva di Tamburini.

"Dispiace per Luca, mi sarebbe piaciuto battagliare con lui in pista, ma la salute è più importante. Nonostante il progetto fosse iniziato in ritardo rispetto alla concorrenza, abbiamo dimostrato di essere veloci nell'arco dell'intera stagione, ragionando step by step. Senza dimenticare che siamo passati in corso d'opera dalla BMW versione S alla M. In gara sono partito bene, dopodiché ho cercato di gestire la situazione, Eddi mi ha dato del filo del torcere. Nel finale, però, sono riuscito a dare un piccolo strappo che mi ha permesso di vincere. Adesso ci godiamo questo successo, prima gioia per la squadra, prima per me dopo parecchio tempo", ha ammesso.

Neila Santos si ripete (di misura) nella WEC

Frutto di un percorso ideato due anni or sono dalla creazione della LayXRacing, la Women's European Cup si sta confermando un brand in progressiva ascesa. La realtà tutta-al-femminile è tuttora in rampa di lancio, basti pensare che dalle 14 iscritte del 2020 si è passati alle 18-19 della stagione corrente, oltretutto includendo protagoniste di un certo spessore, Beatriz Neila Santos e Sara Sanchéz in primis. Fresche di varie positive apparizioni nel campionato spagnolo e World SS300, entrambe si sono rivelate le dominatrici incontrastate. Sull'onda della doppia affermazione consecutiva tra Rijeka e Racing Night di Misano, la portacolori del Team Trasimeno annoverava 7 punti di vantaggio sui 26 ancora in palio al Mugello, probabilmente il tracciato maggiormente indigesto da lei stessa. Tesi già appurata lo scorso mese di aprile, anche in tale circostanza ha faticato più del previsto nei repentini cambi di direzione toscani.

Nelle difficoltà vengono fuori le abilità di un/a pilota, detto fatto. Pescato (quasi a sorpresa) il giro perfetto in qualifica valevole per la terza casella di partenza, in gara ha messo in luce le personali doti di ragioniera: rimasta incollata agli scarichi della Kawasaki Ninja 400 della connazionale, la scivolata della polewoman nonché "mina vagante" per le sorti dei giochi-titoli Roberta Ponziani si è tradotta in una manna dal cielo per la baluarda Yamaha. Da quell'attimo in avanti non ha fatto altro che conservare gomme, energie e moto, consapevole che le sarebbe stato sufficiente tagliare il traguardo al secondo posto. La 18enne madrilena ha così bissato il trionfo dell'anno passato, segnando una nuova pagina di storia della serie, mentre Sanchéz (malgrado il terzo centro del 2021) si è dovuta accontentare della piazza d'onore in classifica per un misero punticino. Beffa amara, anche se al parco chiuso non è mancato un caloroso abbraccio fra le due amiche. Esatto, perché la WEC è pur sempre una grande famiglia.

"Non è stata una gara semplice, inizialmente Sara ha cercato di scappare via, ma per fortuna sono riuscita a restarle vicino. Sentivo di avere un buon feeling, in seguito alla caduta di Roberta ho preferito non correre rischi inutili. Sono davvero contenta per la prestazione e, ovviamente, per la conquista del titolo. Lo volevo fortemente. Ripetersi è qualcosa di indescrivibile, mi mancano le parole. Faccio i complimenti a Sara e tutte le altre ragazze perché il livello è veramente alto, ognuna di loro merita un'opportunità nel Mondiale", ha detto Neila Santos.

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