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MotoGP, Bastianini: “Sarà dura per Di Giannantonio, lo sto toccando con mano”

“Fabio è un amico e lo considero un pilota veloce, lo aspetta una stagione complicata da debuttante in MotoGP”. Marini: “Aragon è una pista particolare, non una delle mie preferite”

MotoGP: Bastianini: “Sarà dura per Di Giannantonio, lo sto toccando con mano”

A due settimane di distanza dalla gara in quel di Silverstone, in occasione del 13esimo appuntamento della stagione il circus del Motomondiale approda al Motorland Aragon. Situato ad Alcaniz, nel 2020 l’impianto spagnolo aveva regalato ed Enea Bastianini un doppio podio di vitale importanza ai fini della cavalcata verso il titolo Moto2. In questo momento la realtà è ben diversa, il portacolori Avintia Esponsarama è ancora alle prese con l’adattamento alle prerogative della MotoGP.

La pista mi piace perché si hanno un sacco di curve ad alta velocità e forti frenate, sono fiducioso. Nei giorni scorsi mi sono allenato in sella alla Panigale V4-S a Misano, un ottimo modo per tenersi in forma in vista dei week end di gara - ha detto - Sono felice del lavoro svolto fino ad oggi, con qualche prestazione altalenante ma com’è giusto che sia per un debutante. Quest’anno sto imparando i segreti della categoria, con l’intento di essere maggiormente costante nel 2022.

Il 2021 sta volgendo quasi al termine e, tra qualche mese, il riminese penserà alla nuova avventura che lo attende sotto le insegne del rinnovato binomio Team Gresini-Ducati, in cui avrà di nuovo al proprio fianco Fabio Di Giannantonio, attualmente nella medesima struttura nella classe di mezzo.

“Fabio è un amico essendo già stati compagni di squadra ai tempi della Moto3, il prossimo anno non sarà semplice per lui considerato che si tratterà dell’esordio assoluto in MotoGP, io lo sto toccando con mano adesso. Purtroppo, Remy Gardner e Raul Fernandez sono impressionanti, sembrano di un altro pianeta, oltretutto coadiuvati da una struttura di riferimento quale Ajo, però lo considero un pilota ugualmente veloce.

Marini: “Obbiettivo concludere in zona punti”

Reduce dalla gita privata a Mirabilandia con gli altri membri della VR46 Riders Academy, il fine settimana in questione rappresenta la cosiddetta prova del nove per Luca Marini, impianto in cui non è mai andato oltre il quarto posto del 2019 nelle precedenti esperienze in Moto2.

“Aragon è assai particolare, anche se non rientra tra i miei preferiti nel calendario. Lo scorso anno qui le Ducati hanno faticato più del previsto quindi, almeno sulla carta, mi aspetto un Gran Premio tosto. Tuttavia, in questa stagione i valori in campo si sono spesso ribaltati, quindi mai dire mai. Dipenderà molto dalla temperatura che troveremo e dalle relative gomme. Dobbiamo adattarci al meglio e velocemente, come sempre l’obiettivo è stare quanto più vicino possibile alle altre ‘rosse’ e finire in zona punti.

Giunto 15esimo sul traguardo nel Regno Unito, l’alfiere SKY VR46 Avintia auspica di proseguire il positivo trend che lo vede concludere in top-15 da tre contese a questa parte (spicca il 5° posto nella rocambolesca gara dell’Austria), in seguito ai test di Misano.

La Panigale V4-S è la moto che maggiormente si avvicina alle caratteristiche di una MotoGP; quindi, girare a Misano ci ha senz’altro aiutato. Di fatto sono stati presenti quasi tutti i Ducatisti, ci siamo divertiti nella sfida sul time attack, come se fosse una vera qualifica. Io e Pecco abbiamo ottenuto tempi discreti, forse perché conosciamo il tracciato a menadito. Non ho avuto modo di parlare con Michele Pirro che considero una figura di rilievo in Ducati, il ruolo di tester richiede tanta dedizione, il merito è anche suo se la Desmosedici ha compiuto numerosi passi in avanti, ha dichiarato.

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