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Prova video Suzuki Burgman 400 2022, il senatore degli scooter GT

Tra gli scooter GT è l'unico a poter vantare con una carriera ultraventennale. Per il 2022 si aggiorna per essere più tecnologico, più sicuro e più parsimonioso, grazie soprattutto a controllo di trazione e doppia candela

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Dal 1998, anno del suo debutto, il Burgman 400 ha prima creato un nuovo segmento, poi ha conquistato oltre 760 mila clienti, insieme ai fratelli 125, 200 (inizialmente era 150) e 650. Definito dalla casa “Atleta elegante”, il modello 2022 non cambia nelle forme, che restano snelle e leggere, ma nei dettagli che puntano decisi ad uno stile sportivo. Resta fedele a se stesso per le sue doti riconosciute nella qualità, nel comfort e nelle prestazioni. Ora il Suzuki Burgman 400 aggiunge il traction control e, nel rispetto delle severe normative Euro 5 sulle emissioni, porta con sé significative innovazioni tecnologiche, quali l’accensione a doppia candela, che si traduce in una guida più sportiva e piacevole, riducendo al contempo il consumo di carburante. La strumentazione inoltre è arricchita di nuove funzioni.

UN TOCCO DI SPORTIVITÀ IN PIÙ E NON SOLO

Il nuovo Burgman 400 si presenta con la sua prima livrea satinata, l’inedito Silver Mat. Abbinato a finiture blu sulle ruote, combinate a quelle argento, è un richiamo alla tradizione sportiva Suzuki. La strumentazione è aggiornata con un design ancora più funzionale ed ora mostra l’autonomia e il consumo istantaneo, rendendo inoltre più facile la gestione del carburante. La sella biposto su due livelli abbina un’imbottitura spessa 78,5 mm con una forma snella per fornire un comfort elevato sia al pilota sia al passeggero. Ora, vanta una doppia cucitura blu.

Come detto, l'accensione del monocilindrico 400 ora è a doppia candela. Gli interventi sono poi tutti indirizzati all’ottenimento di due traguardi, da un lato le norme Euro5, dall’altro la fluidità ed il piacere di guida. Vengono sacrificati un paio di cavalli, ora sono 29,2 a 6.300 giri, ma la coppia è di 35.2 Nm a 4.900 e le prestazioni sono più che adeguate, con un 135 km/h di velocità massima dichiarata e consumi dichiarati nell’ordine dei 4 litri per 100 km, o se preferite 25 km/l

Il nuovo profilo delle camme con tempi d’incrocio delle valvole ridotti migliora la combustione ad ogni regime e assicura ottime performance. Non mancano aggiornamenti per la testa del cilindro, al pistone ed all’iniettore (da 16 a 10 fori), per l’ottimizzazione a livello di combustione. Il nuovo convertitore catalitico con struttura a nido d’ape utilizza un supporto metallico ed il numero dei catalizzatori passa da uno a due, per un’ulteriore purificazione dei gas di scarico.

IN SELLA TRA CONFERME E NOVITÀ

Le conferme iniziano dall’aspetto, perché oltre alla nuova colorazione, il Burgman 400 conferma un look curato ed elegante, che lo distingue da una concorrenza in parte più sfacciata e giovanile (il riferimento va sicuramente al rivale più accreditato, lo Yamaha XMAX 400, al momento assente dai listini in attesa del debutto della versione Euro 5). Un prodotto maturo, equilibrato, perfetto per la mobilità 365 gg all’anno, sia in città che fuori, che probabilmente piace ad un pubblico maturo, ma è in grado di convincere anche i più giovani, soprattutto per una dinamica di guida quasi unica in questo segmento.

Si confermano i due vani frontali di buona capacità, uno con presa 12 volt, ma entrambi privi di serratura. Anche il freno di stazionamento resta dove era sul vecchio modello, un pratico aiuto per parcheggi in pendenza. Troviamo anche un passaggio per la catena, in una parte del telaio sotto la parte posteriore della pedana, perfetto per fissare lo scooter senza sporcarsi le mani. Anche la strumentazione resiste alle tentazioni di sfoggi di tecnologia “estremi”, non è connessa allo smartphone, ha chiari richiami automobilistici ed offre qualche dato in più, che però sono navigabili solo dai due tasti, che restano lontani dai blocchetti al manubrio.

La grossa novità sul fronte elettronica è il Traction control, con un’azione raffinata basata sulla lettura di 5 sensori: giri delle due ruote, posizione delle valvole, rotazioni dell’albero di trasmissione e apertura del gas. Il vano sottosella, storicamente un plus del Burgman 400, ha rinunciato a parte della sua capacità con il debutto del modello 2017 (che ha parzialmente rivisto lo stile del fratello di mezzo della famiglia degli scooter di Hamamatsu), ma con 42 litri di capienza ed una forma molto regolare resta tra i migliori nella categoria.

Il Burgman 400 convince soprattutto nel suo utilizzo. Per metterlo in moto ora basta un tocco, ci pensa l’elettronica a gestire gas e tempo di azione del motorino di avviamento, grazie al nuovo Easy Start System, mutuato dalle moto di grossa cilindrata della casa.  Confermato lo schienalino, che può essere fatto avanzare di 15 o 30 mm, agendo sulla parte inferiore della sella, il Burgman offre una posizione di guida comoda, a voler trovare il pelo nell’uovo la sella è così bassa che sopra il metro e 80 le ginocchia sono più alte, ma di contro si appoggiano saldamente a terra i piedi anche con stature ridotte, anche grazie alla sciancratura della pedana. Buone le prestazioni, con il motore che allunga bene malgrado i 2 cavalli in meno, assecondando bene la ciclistica da primo della classe nel suo segmento.

Il peso in ordine di marcia è di 218 kg ed a fare la differenza è la raffinata sospensione posteriore con link progressivo regolabile su 7 posizioni per il precarico. Assorbe nettamente meglio le asperità rispetto al doppio ammortizzatore, soluzione adottata da tutti i concorrenti, ma al contempo è altrettanto più efficace nel guidato, soprattutto quello veloce. Non è una moto sportiva, ma sulle curve della Futa ci siamo levati non poche soddisfazioni, senza mai mettere in difficoltà il Burgman 400, che sembra nato quasi più per divorare le curve che per la città, dove è comunque a suo agio al 100%. Maneggevole nel traffico, comodo per la posizione in sella, offre la possibilità di allungare le gambe alzando i piedi nella posizione “di relax”, mentre il parabrezza è di altezza media. Se lo si usa molto in autostrada conviene forse quello opzionale più alto di 7.5 cm, ma già così la protezione è discreta. Il motore è fluido e molto regolare, come detto non si avverte granché l’assenza dei 2 cavalli persi dal nuovo modello Euro5, mentre allunga discretamente bene, lasciando pensare che i trasferimenti autostradali possano essere il suo pane quotidiano senza grossi problemi.

Durante la prova abbiamo rilevato un consumo a 90 km/h di circa 30 km/l, con un valore medio prossimo ai 26 km/l, ma su questo fronte potremo presto darvi maggiori indicazioni con un “Quanto mi costa”, in cui approfondiremo presto il tema consumi.

PREZZI E DISPONIBILITÀ

Disponibile in tre colorazioni, tutte opache, con il nuovo silver mat che affianca un grigio scuro ed un nero (tutti abbinati a cerchi blu, che richiamano i modelli sportivi di casa Suzuki), il Burgman 400 è già in concessionario, i primi esemplari sono arrivati in Italia in queste settimane ed il prezzo di quello che si vanta di essere orgogliosamente 100% made in Japan ed il 400 più raffinato ed elegante, è fissato in promozione a 6.990 euro, circa mille meno del prezzo di listino ufficiale (salito di 100 euro rispetto allo scorso anno). 

ABBIGLIAMENTO UTILIZZATO

Casco: Nolan N21 Visor Jetfire 70 Flat Black

Giacca: Tucano Urbano Network 2G

Guanti: Tucano Urbano Penna

Jeans: Alpinestars Copper V2

Scarpe: Stylmartin

 

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