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Verso la prova: Aprilia Tuareg 660, icona rally 2.0

Aprilia ha riportato in auge un nome capace di far innamorare generazioni di motociclisti senza cedere all'operazione nostalgia, ma portando sulla Tuareg 660 contenuti attuali e il miglior know how dell'azienda. La proveremo tra pochissimi giorni, ecco cosa ci aspetta

Moto - Test: Verso la prova: Aprilia Tuareg 660, icona rally 2.0

Aprilia Tuareg: un nome che viene da lontano, e torna nel 2022 a distanza di 35 anni dal debutto. Di quell'endurina 125 vestita da rally-bike però è rimasto poco o nulla, se non l'eredità ideologica che a Noale hanno saputo innovare con il bicilindrico "della svolta" e contenuti solidissimi. I primi avvistamenti dell'enduro media di Casa Aprilia risalgono ad Eicma 2019, quindi il suo lancio sul mercato non è certo una sorpresa vista la gestazione. Tempo utile per creare un progetto che non guarda troppo alla campionessa d'incassi di 30 anni fa, ma piuttosto dritto al futuro, rendendo apparentemente semplice l'adattamento di un motore nato per equipaggiare una sportiva sulle quote di una dual fatta e finita.

Non il "solito" 660

Gli ingegneri Aprilia hanno avuto modo di plasmare l'anima giusta alla Tuareg sfruttando le immense possibilità di un twin parallelo, ma rispetto alle sorelle il bicilindrico della Tuareg ha alberi a camme con fasatura e alzata diverse, per avere più coppia in basso a discapito della potenza. Allungati i condotti di aspirazione dell'airbox, che respira in alto così da evitare polvere e guazza come le enduro specialistiche, e naturalmente anche lo scarico che ha una sonda lambda per ognuno dei cilindri. Altri accorgimenti che orbitano intorno al bicilindrico sono il radiatore, più grande e a doppia ventola, la coppa dell'olio meno profonda per lasciare più luce a terra, ma con setti anti-scuotimento interni, i punti di ancoraggio che passano dai 2 di Tuono e RS ai 6 della Tuareg e la rapportatura del cambio azionabile tramite frizione a cavo, con 2 denti di pignone in meno e le prime due marce più corte. Lavoro che porta in dote all'adventure di Aprilia 80 CV e 70 Nm da un motore che è già pronto per la normativa Euro 5+. Come per le sorelle la Tuareg vanta l'acceleratore elettronico con 3 mappe motore più una personalizzabile e la piattaforma elettronica APRC che regola freno motore, ABS, Traction Control e risposta del gas dal TFT 5". 

Minimal e funzionale

In Aprilia la forma assolve la funzione, e il design della Tuareg ne da più di una prova. Come il frontale, che raccoglie il richiamo alla firma ottica DRL delle Aprilia di ultima generazione, ma lo fa suo compattando il tutto e togliendo orpelli, con il solo plexi a dividersi la scena. Minimal anche il profilo, senza fianchetti e con il telaietto in bella vista. Un piccolo ma nostalgico rimando alla prima Tuareg invece, oltre alla livrea Indaco ispirata alla Tuareg che fu, è il tappo del serbatoio a corona in plastica: vecchio stile e come quello delle specialistiche da trofeo enduro! 

Il tocco Aprilia...

Quando si parla di telai e ciclistica a Noale non si temono certo confronti e anzi accettano scommesse importanti, come quella di far convivere l'animo offroad della Tuareg con i pregi di una viaggiatrice. La struttura a doppia trave in alluminio non pèuò trovare posto su una saltafossi, quindi Aprilia ha creato un telaio a traliccio in acciaio con due protuberanze in alluminio che servono per avere la giusta rigidezza flessionale e torsionale, perchè a Noale i dogmi non cambiano neanche se si passa dai cordoli ai sassi. Il reparto sospensioni vede una forcella a steli rovesciati da 43 mm con corsa di 240 sulla ruota da 21" anteriore, stessa escursione del mono a leveraggi progressivi che agisce sul forcellone in alluminio. Elementi entrambi regolabili. L'impianto frenante è firmato Brembo. Il compromesso, se così lo vogliamo, è nei dettagli: il telaietto saldato, e non imbullonato come nelle vere offroad, è una scelta che favorisce una capacità di carico superiore alla media, e la scelta dei cerchi tubeless con raggi tangenziali aumenta le performance su strada e esalta il lavoro telaistico. Il risultato generale ha portato a una moto da 187 kg a secco, con un serbatoio da 20 litri dallo sviluppo verticale in modo da non alterare troppo la distribuzione dei pesi, un garrese accessibile per la categoria, con la sella a 860 mm dal suolo che non inficia la luce a terra da vera rally bike, con oltre 240 mm. 

Prezzo e disponibilità

Aprilia Tuareg 660 sarà disponibile da dicembre nelle colorazioni Indigo Tagelmust, Acid Gold e Martian Red al prezzo di 11.990 euro. Dal 3 novembre si potrà prenotare online. Per sapere come va basta continuare a seguirci su GPOne.com e sul nostro canale YouTube GPOne Road.


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