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SBK, Ecco il dottor Vitali: “Laurea? Difficile, ma lo è di più vincere nel CIV”

Lo scorso mercoledì Luca Vitali si è laureato in economia durante i test del CIV Superbike a Misano: “Non sono mai stato bocciato agli esami e non me la sentivo di abbandonare gli studi. Fatico a comprendere coloro che lo fanno”

SBK: Ecco il dottor Vitali: “Laurea? Difficile, ma lo è di più vincere nel CIV”

È possibile partecipare ai test del CIV Superbike e contemporaneamente laurearsi? Non stiamo scherzando, bensì tutto questo è accaduto realmente nientemeno che lo scorso mercoledì. Il protagonista risponde al nome di Luca Vitali (figlio di Maurizio nonché pilota professionista, affermato e da alcuni anni a questa parte presenza fissa della classe regina del Campionato Italiano Velocità), laureatosi in Economia e gestione delle imprese presso l’Università degli Studi di Rimini in un modo alquanto… singolare! Impegnato nelle ultime prove precampionato al Misano World Circuit Marco Simoncelli, in tarda mattinata il riminese si è poi tolto casco e tuta al fine di recarsi a discutere della tesi di laurea, tornando infine in autodromo nel primo pomeriggio per perfezionare il programma il lavoro. Un successo "extra pista" raggiunto con dedizione malgrado gli evidenti impegni personali.

“Mi sono deciso a prendere la laurea lo scorso anno e, rimboccandomi le maniche come faccio solitamente, sono stato in grado di scrollarmi di dosso ben otto esami soltanto tra gennaio e febbraio. Tuttora non mi capacito di come ci sia riuscito. Ho preferito posticipare la tesi al 2022 visto che mi erano avanzati a malapena sei giorni per prepararla. Purtroppo, l’organizzazione non è il mio forte, guarda caso sono arrivato lungo con i tempi anche stavolta. Ho iniziato a redigerla, dal titolo “le sponsorizzazioni sportive e il motociclismo italiano”, verso metà gennaio per poi poterla consegnare entro il 21 febbraio. In via del tutto eccezionale ho lavorato esclusivamente in proprio, il relatore non ha dovuto fare altro che correggermela, ha esordito.

Le numerose gare in moto hanno in qualche modo influenzato il tuo percorso universitario?

“La triennale non si è rivelata semplice per la presenza di esami laboriosi, mi ritengo fortunato ad essere stato uno dei pochi, su oltre 100 studenti, ad averla completata senza finire fuori corso. Successivamente ho avuto un percorso particolare, specie inizialmente quando correvo ancora in Stock 600 e Stock 1000. Non riuscivo a frequentare le lezioni con costanza, senza dimenticare che, a causa di un brutto infortunio in moto, sono stato costretto a perdere un intero anno. Un mio pregio è quello di saper studiare velocemente. Non sono mai stato bocciato ad alcun esame da non frequentante, tranne un caso in cui ho voluto rifiutare il voto, quindi posso ritenermi soddisfatto”.

A cosa è dovuta la decisione di affrontare un simile percorso di studi? Hai mai pensato di smettere?

“Quando ho terminato le superiori, correvo nell’Europeo Stock 600 e tra week-end di gara e impegni vari, stavo perennemente fuori. Ciononostante, non me la sentivo di abbandonare gli studi, mentre un ipotetico lavoro mi avrebbe portato via troppo tempo. A me piacciono un sacco storia e geopolitica, idem ingegneria, ma alla fine ho scelto economia siccome la frequenza alle lezioni non è obbligatoria. Può aprirti numerose strade, inoltre avevo la facoltà vicino casa. Sebbene non fossi molto convinto, sono poi arrivato fino in fondo. Credo sia perfettamente possibile far conciliare studio, moto, allenamenti e, per quanto mi riguarda, corsi di guida. Faccio fatica a comprendere coloro che lasciano gli studi per dedicarsi alla professione di pilota, sono scelte folli. Se va bene okay, in caso contrario cosa accadrebbe? Bisogna sempre tenerlo in considerazione”, ha ammesso.

Meglio laurearsi oppure battagliare per le posizioni di vertice del CIV Superbike?

“Laurearsi è difficile, però lo è di più battagliare contro Pirro, Delbianco e gli altri e vincere una gara del CIV. Non c’è paragone”, ha scherzato.

Luca Vitali alla guida della Fireblade della Scuderia Improve nei test di Misano

Nel 2021, stagione di avvento della centralina unica nel CIV Superbike, sei passato alla CBR 1000 RR-R della Scuderia Improve concludendo al quinto posto. Cosa vi è mancato dopo quel brillante avvio? 

Sono consapevole di aver perso una grossa occasione. Senza quegli zeri nella fase centrale, avrei potuto terminare tranquillamente al secondo posto. Tra l’altro, in seguito all’incidente di Imola causato da un altro pilota, ho avuto degli strascichi fisici che mi hanno condizionato nel prosieguo. Peccato perché nella prima parte della stagione eravamo veramente competitivi e, in confronto al passato in cui ambivano alla vittoria appena 2-3 piloti di un paio di marchi in particolare, dallo scorso anno questa forbice si è ampliata grazie all’introduzione della centralina MoTec. Sebbene sia stata ostracizzata da tutti in un primo momento, alla fine ha portato in parte ai risultati sperati. Anche se alla lunga emergono lo stesso quei binomi in possesso di maggiori risorse umane e tecniche. Anzi, io l’avrei resa ancor più estrema in stile BSB, zero controlli. Essere in lotta con un pilota del calibro di Pirro, significa che stiamo viaggiando fortissimo”.

Dalla prossima settimana (2-3 aprile) rinnoverai la sfida con la medesima struttura, l’obbiettivo appare dunque evidente…

“Sono partito davvero carico per il 2022. Con la Scuderia Improve-Firenze Motor siamo una piccola famiglia in confronto agli squadroni Ducati e Aprilia, ma entrambi con le carte in regola per vincere. Tuttavia, i test precampionato non sono andati come speravamo. Le Dunlop? Mi piacciono, si addicono al mio stile di guida. Non sono troppo differenti dalle Pirelli, i tempi sul giro lo dimostrano. Dobbiamo risolvere dei problemi, se ci riusciamo saremo senz’altro della partita insieme a Pirro e Delbianco che con ogni probabilità saranno ancora i punti di riferimento. Non sottovaluterei neanche Canepa”, ha dichiarato.

Photo credit: Luca Vitali Facebook, daniguazzetti.com


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