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La (penultima) tentazione del signor Rossi ad Imola

Oggi il debutto in prova nel Fanatec GT World Challenge, seguendo le orme di Surtees, Hailwood ed Agostini, mentre il 'popolo giallo' già spera nella tentazione che riportò 'Mike The Bike' al Tourist Trophy nel 1978

Auto - News: La (penultima) tentazione del signor Rossi ad Imola

Non si sentirà troppo solo, oggi, Valentino Rossi ad Imola mentre si prepara ad affrontare la prima tappa del Fanatec GT World Challenge alla guida della sua Audi GT3 R8 LMS del WRT Racing.

Nei box infatti gli potrebbe capitare di incontrare Dani Pedrosa che a sua volta, incuriosito dalle quattro ruote, guiderà una Huracán Evo2 del Team Rexal FFF per tre tappe del Lamborghini Super Trofeo Europe.

E’ sempre andata così per gli assi delle due ruote: a fine carriera si sono fatti tentare dalle auto. Accadde a John Surtees, che però tradì la moto nel 1960, a soli 26 anni di età, salendo sul podio alla seconda gara, nel GP di Gran Bretagna, e facendo la pole nel terzo, nel GP del Portogallo. Ad oggi ancora l’unico pilota ad aver vinto il mondiale nei due mondi: 3 titoli in 350, 4 in 500 ed uno in F.1 nel 1964, con la Ferrari poi.

Il destino dei motociclisti: da Surtees ad Hailwood passando per Agostini

Dopo John Surtees anche Mike Hailwood passò il Rubicone, dopo 9 titoli mondiali su due ruote: 3 in 250, 2 in 350 e 4 in 500. Anche lui prese la decisione a 26 anni. Non raggiunse il livello del connazionale ma vinse pur sempre un titolo in F.2 (1972) distinguendosi per coraggio quando nel 1973, in Sud Africa, si gettò fra le fiamme per estrarre dalla monoposto Clay Regazzoni. Fece comunque due podi in F.1 cogliendo anche un terzo posto alla 24 Ore di Le Mans. Un pilota completo.

Non andò allo stesso modo a Giacomo Agostini, che lasciò il motociclismo per l’automobilismo ben più avanti con gli anni: ne aveva 36 quando nel 1978 guidò sia la Formula 2 Chevron B42 BMW, che la F.1 Aurora con una Williams FW06. Collezionò 7 podi ma ad Ago interessava primeggiare in assoluto: lo fece da Manager a partire dal 1982 con il team Marlboro-Yamaha.

Oggi Valentino Rossi ripercorre i passi di tre leggende assolute tenendo i piedi in due staffe: mentre lui debutta con l’Audi ad Imola, dall’altra parte del mondo, in Argentina, corre il suo VR46 Team. E anche se al momento Vale non se ne occupa direttamente, non si può dire che non sia opera sua.

Chi sono gli 'sfidanti' di Rossi sulle quattro ruote

Ma contro chi si batte, il nostro, in questo campionato nel quale i piloti hanno bisogno di quattro ruote per rimanere in equilibrio?

C’è di tutto: dai figli di Patrese e Panis, Lorenzo e Aurelien, ai nipoti (di Gerhard Berger, Lucas Auer. E poi ci sono ex della F.1 Christian Klien e Markus Winkelhock. Un buon parterre, ma non terrificante per un fuoriclasse della portata del pesarese che, esperienza a parte, potrebbe anche pensare di vincerla questa prima sfida.

Una sfida che nella PRO Cup affronterà assieme al belga Frédéric Vervisch e, per le gare Endurance, con Nico Muller, svizzero due volte vice campione del Dtm, il Superturismo tedesco, apparso anche in Formula E.

Tutta gente nata sulle auto, la cui guida è assai diversa da quella delle moto. I circuiti Rossi in gran parte li conosce: ha girato su quasi tutti
Quelli che ospiteranno le dieci gare della stagione (divise tra prove di durata e Sprint), eccetto Brands Hatch e Spa-Francorchamps, dove GT World Challenge farà tappa a fine luglio per la 24 Ore, ma i punti di staccata sono diversi ed anche i sorpassi: non ci sono spazi di 50 centimetri in cui infilarsi!

L'ultima tentazione di Valentino: la 24 Ore di Le Mans od un ritorno a sorpresa?

Per uno abituato ai quasi 300 cv erogati dai quattro cilindri 1.000 cc della MotoGP, i 585 cv erogati dal V10 aspirato da 5,2 litri non sono molti, ma dovrà fare i conti con un tipo di aderenza diversa, anche se il concetto di deportanza da qualche anno è arrivato anche nel motociclismo.

Oggi Valentino disputerà le prove libere all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, in vista della gara di durata lunga 3 ore che scatterà alle 15 di domenica. Non piangete popolo giallo, è solo il pilota di moto che se ne và. E chissà, come Mike The Bike nel 1978 al TT, magari la moto lo tenterà ancora.

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