Dopo la gara del Sachsenring i giochi per il titolo sembravano quasi fatti. Quartararo aveva vinto il suo terzo GP, Espargarò stava perdendo terreno e si trovava lontano 34 punti, Bagnaia era addirittura distante da Fabio 91, un disastro. Sono bastati due Gran Premi a riscrivere la classifica e a fare tremare il francese. Il suo gap è ancora consistente ma si sta assottigliando, con Aleix a 22 punti e Pecco a 49. Con ancora 8 gare (200 punti tondi da assegnare) tutto è ancora da scrivere.
La volata finale inizierà la prossima settimana al Red Bull Ring e finirà il 6 novembre a Valencia. In mezzo, Misano, Aragon, Motegi, Buriram, Phillip Island e Sepang per decidere chi vincerà. Ognuno dei tre pretendenti ha i suoi punti di forza e le sue debolezze. Analizziamole.
Fabio Quartararo: il migliore pilota non è sulla migliore moto
PREGI
- È l’unico ad avere già vinto un titolo in MotoGP e ha imparato sulla sua pelle come gestire lo stress. Lo scorso anno gli è servito per smussare gli angoli più spigolosi del suo carattere e come evitare la pressione.
- Sa quando deve accontentarsi e che anche pochi punti sono meglio di uno zero. Lo ha dimostrato a inizio anno, quando ha parato brillantemente i colpi prima di attaccare.
- Quando è nelle condizioni favorevoli per lui e per la sua Yamaha, è quasi imbattibile. Prepara la gara con precisione e, se si trova al comando e può imporre il suo passo, sono guai per tutti.
DIFETTI
- La M1 è al momento il suo punto debole. Non perché non sia una buona moto, ma perché ha un grosso difetto: la velocità massima. In lotta, Quartararo ha un’arma spuntata, soprattutto quando si trova di fronte Aprilia e Ducati, pesi massimi in rettilineo.
- Nelle ultime due gare ha sbagliato: è caduto ad Assen, ha scelto la gomma errata a Silverstone. Dovrà dimostrare che si è trattato solo di due inciampi.
- È da solo. Non può contare sui compagni di squadra, non solo in gara sperando che tolgano punti agli avversari, ma anche in un eventuale fine settimana difficile per ritrovare la strada guardando i loro dati.
Aleix Espargarò: da outsider a stella
PREGI
- È in un momento magico, in cui tutto funziona alla perfezione. L’Aleix che guidava più col cuore che con la testa è un ricordo, ora sa quanto sia importante essere costanti e non è un caso che sia l’unico pilota dello schieramento ad essere andato a punti in ogni gara.
- A Silverstone ha dimostrato di sapere guidare sopra in problemi (fisici, in quel caso) e non abbattersi.
- L’Aprilia si è definitivamente trasformata da brutto anatroccolo a cigno. C’è chi la descrive un bellissimo Frankestein con la ciclistica della Yamaha e il motore della Ducati, il che non è male.
DIFETTI
- È costante, ma è il pilota che ha vinto meno: solo una gara, contro le 3 di Quartararo e le 4 di Bagnaia.
- È la prima volta che si trova a lottare per il titolo, quindi, nonostante sia il pilota con più esperienza… è quello che ne ha meno.
- La pressione è il nemico principale. Aleix non ha nascosto che lo stress per una lotta mondiale è incredibile e ha accolto con con un sospiro la pausa estiva. Dovrà mantenere le batterie cariche fino alla fine.
Pecco Bagnaia: Genio e sregolatezza
PREGI
- Riesce a essere incredibilmente veloce e a sfruttare al 100% la sua Ducati. Il giro secco è la specialità della casa, ma a Silverstone ha dimostrato di sapere vincere anche quando non è il favorito.
- Gigi Dall’Igna e i suoi uomini gli hanno consegnato una moto incredibile: non solo veloce quando la strada è dritta ma anche in curva. Forse la migliore del lotto.
- Ha tanti possibili alleati. Con 8 Desmosedici in pista il gioco di squadra è possibile, se ce ne fosse bisogno.
DIFETTI
- Ha tanti possibili avversari. Basta capovolgere la voce precedente, perché non sempre i compagni di squadra sono i migliori amici.
- Deve smettere di sbagliare e imparare ad accontentarsi. Bagnaia è salito sul podio 4 volte quest’anno, solo quando ha vinto. La strategia ‘tutto o niente’ non sempre paga.
- Correre per Ducati non è tutto rose e fiori, perché la pressione è grande. Soprattutto quando il titolo manca da 15 anni e l’unico a riuscirci prima di te si chiama Casey Stoner.