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SBK, Luca Vitali àncora di salvezza Honda nel CIV Superbike

Le gomme Dunlop stanno comportando gravi problemi di messa a punto alla Honda, che occupa il terzultimo posto nei costruttori al CIV Superbike. Il piatto piange, con Luca Vitali unico in grado di metterci una pezza ricorrendo ad una guida particolarmente fisica

SBK: Luca Vitali àncora di salvezza Honda nel CIV Superbike

Di questi tempi la passata stagione la CBR 1000 RR-R si prendeva la scena nel CIV Superbike, seppur alle spalle del “solito” Michele Pirro, annoverando ben tre piloti ai primi cinque posti della classifica di campionato. Nel giro di un anno la situazione è cambiata in peggio. Oggi invece fatica eccome a carburare complice l’apporto degli pneumatici Dunlop. Il piatto piange. La Honda occupa la terzultima casella sulle sei totali nella classifica costruttori davanti solo a Kawasaki e Suzuki, che tuttavia dispongono di una singola moto contro le quattro di Honda. Un trend negativo, quantomeno smorzato nei toni dai risultati conseguiti da Luca Vitali, unico fin qui in grado di metterci miracolosamente una pezza.

Il piatto piange

Collezionati la bellezza di 15 podi e tre pole position nella stagione dell’avvento della centralina MoTec, con annesso riconoscimento di vicecampione per Alessandro Delbianco, la Honda ha pagato più di tutti lo scotto dell’introduzione del monogomma Dunlop. Pneumatici (nelle misure 125/80R17 all’anteriore e 200/70R17 al posteriore) in linea con le prestazioni delle Pirelli, differenti tuttavia per costruzione, misura e gestione, che stanno comportando gravi problemi di messa a punto alle quattro CBR al via del CIV SBK 2022. Risultato? Prestazioni irriconoscibili e moto spesso e volentieri relegate nei bassifondi della classifica, sia in prova che in gara. Il confronto con la passata stagione è impietoso. A farne le spese sono state soprattutto le squadre al ritorno nella serie dopo una prolungata assenza (The Blacksheep Team) oppure ripartite da un foglio bianco in materia di line up (DMR Racing). Eccezion fatta per Luca Vitali e la Scuderia Improve-Firenze Motor, unici nell’ultimo biennio a dare continuità al proprio progetto.

Vitali salva il bilancio

Probabilmente favoriti in tal senso da una conoscenza superiore del pacchetto tecnico, numeri alla mano Luca Vitali e la Scuderia Improve-Firenze Motor stanno salvando il bilancio in casa Honda. Attualmente terzo in campionato alle spalle degli ormai imprendibili Michele Pirro e Alessandro Delbianco, con ben 67 lunghezze di vantaggio sul primo dei compagni di marca, quest’anno Vitali ha il merito in primis di aver interrotto il digiuno di successi della CBR al CIV (che perdurava da 14 anni!) in un rocambolesco avvio di stagione in quel di Misano. Una vittoria fortunosa, ma comunque storica. Si può tradurre in un mezzo miracolo, anche se era inevitabile che sulla distanza sarebbero emersi i limiti evidenti della moto in condizioni di gara ottimali. Le Dunlop avranno pur sempre tappato le ali alla Honda, di certo però non al pilota di Igea Marina dai trascorsi nell'Europeo Superstock 600 e 1000, che nella seconda parte di stagione ha inanellato tre podi in quattro gare, sapendo massimizzare (anche) le disavventure altrui.

Alla ricerca della retta via

Con la squadra stiamo impazzendo per trovare un set up adatto a questo tipo di gomme. Per far venire il tempo sul giro sono obbligato a sfruttare la mia forte staccata e gestire l’angolo di piega. Un’anomalia per l’asciutto, sono sempre al limite. In uscita di curva abbiamo zero grip e perciò sono completamente in balia della moto. Basti pensare che in alcune gare non ho potuto provare neanche a difendermi dagli attacchi degli avversari. Stiamo combattendo con questi grossi problemi da inizio stagione e facendo più di ciò che ci consente la moto ad oggi, tant’è che la stragrande maggioranza delle Honda sono sparite dai radar. Quando li risolveremo, spero il prima possibile, sono convinto che avremo dei vantaggi dopo un anno così”, ha risposto il diretto interessato a nostra esplicita domanda nel post-Gara 1 al Mugello di metà mese.

Guida fisica

A fronte delle avversità, come mai prima d’ora Luca Vitali sta sopperendo alle carenze della moto attraverso una guida fisica, spesso arrivando provato ed esausto a fine gara. Domare un bestione da quasi 220 cavalli, di fatto senza aiuti elettronici, non è propriamente il massimo della vita. La controprova è l’esito di Gara 2 al Mugello di un paio di settimane or sono (3° al traguardo), in cui il trentenne è andato oltre le proprie capacità pur di mantenere il ritmo dei battistrada, alzando infine bandiera bianca per un fastidio all’avambraccio.

Imola banco di prova (decisivo?)

Avambraccio a parte, l’ultima gara in Toscana ha lasciato intravedere un piccolo spiraglio di luce in fondo al tunnel: “Per la prima volta ho avuto finalmente del grip e la moto si è dimostrata più competitiva del solito”, l’ammissione dello stesso Luca Vitali. In attesa che anche le altre formazioni recuperino terreno, nella veste di "capitano Honda" la finalissima in programma la settimana prossima a Imola rappresenterà un banco di prova (potenzialmente) decisivo per due ragioni di fondo: per dare un senso alla stagione corrente e capire a cosa realmente si potrà ambire nel 2023.

Photo credit: Salvatore Annarumma

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