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SBK, Bautista: “Se pesassi 20 kg in più, forse sarei veloce sin dall’inizio”

“Questa volta pesare poco è stato uno svantaggio. Non c’era nessuna ragione per accorciare Gara 1, ma la direzione gara ha deciso così e lo accetto. Bassani? Con Axel è più complicato evitare rischi. Lui vuole mostrare il suo potenziale e vincere"

SBK: Bautista: “Se pesassi 20 kg in più, forse sarei veloce sin dall’inizio”

Inutile nascondere che il secondo posto in Gara 1 abbia lasciato un po’ di amaro in bocca ad Alvaro Bautista. Il leader della classifica iridata, infatti, era certo di avere tutte le carte in regola per poter vincere la prima corsa del weekend a Portimao, senza un paio di imprevisti che ne hanno condizionato la prestazione.

“Faccio ciò che decide la direzione gara, ma non capisco perché ridurre i giri, voglio dire: se si corre, corriamo. Non c’era nessuna ragione per accorciare la corsa, ma la Race Direction ha deciso così e lo accetto” ha detto lo spagnolo commentando la decisione di ridurre la gara a 14 passaggi, in seguito alla lunga attesa dovuta al rientro dell’elicottero che ha trasportato Steeman in ospedale. “Ero più pronto per la gara lunga, perché avevo lavorato per quella. In particolare con queste gomme, che hanno bisogno di qualche giro per scaldarsi, perché io sono più leggero di Jonathan e Toprak, quindi ho bisogno di più tempo - ha ammesso il #19 -. È uno svantaggio del mio peso. Forse, se pesassi 20 kg in più andrei veloce sin dall’inizio, ma essendo leggero all’inizio non posso spingere nei primi giri perché gli pneumatici non sono pronti. Questa volta, credo di essere stato svantaggiato dal fatto di pesare poco”.

Bautista: “Se non avessi sbagliato, avrei potuto lottare per la vittoria

Oltre a meno giri a disposizione per puntare al top, a condizionare la corsa dell’alfiere Ducati ci hanno pensato anche un lungo e una brutta partenza, che lo hanno costretto a inseguire – troppo tardi – un Razgatlioglu in fuga.

“Ho fatto un errore in Curva 1 e sono andato lungo. Avevo il riferimento di Toprak, ho frenato troppo tardi e non sono riuscito a fermare la moto - ha spiegato Bautista -. Penso che quella sia stata la chiave, perché altrimenti sarei stato con Toprak fino alla fine. Oggi, se non avessi sbagliato, avrei potuto lottare con Toprak per la vittoria e l’avrei fatto. Quello che conta a fine campionato sono i punti, ma per me guidare al meglio e fare il massimo è ciò che conta in questo momento”.

“La mia partenza è stata brutta. Non era neanche troppo male all’uscita della prima curva, ma poi ho perso velocità - ha aggiunto l’iberico -. Su tutte le piste è importante fare una buona partenza, ma su questa in particolare perché le prime curve sono molto complicate. Essendo partito male, sono stato molto cauto nel primo giro, perché è un tracciato dove è molto semplice che qualcuno si infili all’interno e volevo essere pronto per evitare eventuali contatti”.

A Portimao, niente ordini di scuderia

Contatti che, per fortuna, non si sono verificati con l’osso duro Bassani, che non ha reso la vita facile al compagno di marca. “No, non era semplice da passare. Ha fatto una gran bella partenza e spinto come un forsennato. La sua gomma posteriore fumava in ogni curva e pensavo che l’avrebbe persa se avesse fatto tutta la gara così. È stato divertente lottare con un’altra Ducati. È stata una battaglia in più” ha commentato Bautista, che non si aspettava comunque alcun favoritismo. “Non credo che a lui importi degli ordini di scuderia. Ma in ogni caso qui non abbiamo parlato di nessun ordine di scuderia nemmeno con Michael e a lui è facile dire ‘cerca di evitare rischi tra noi’. Con Bassani è più complicato. Lui vuole mostrare il suo potenziale e vincere”.

Alvaro e la bandiera gialla in Superpole

In una giornata ricca di avvenimenti non poteva poi mancare un piccolo “giallo” nella Superpole, dove Alvaro si è visto temporaneamente privare di un tempo sul giro. “In teoria, è stato per via di una bandiera gialla in Curva 1, ma io non l’ho vista - ha raccontato il ducatista -. Nessuno dei piloti dietro di me l’ha vista – saremo andati in 8-9 in Race Direction per dire che non l’avevamo vista -. Era praticamente come se fosse nel Laos (ride ndr.), molto lontana, poi in Curva 1 freni e in un attimo vai in discesa e poi risali. Alla fine c’era esposta la bandiera gialla, ma per noi era praticamente impossibile da vedere perché c’è la ghiaia, che è quasi dello stesso colore, e in fondo la bandiera, e tu ti stai concentrando sull’ingresso. Ricordo che ieri qualcuno ha avuto un incidente in Curva 1 e si è vista la bandiera, ma oggi no. Non dico che non l’abbiano messa, ma io non l’ho vista. Nessuno l’ha vista. Quindi, hanno rivisto la decisione e restituito a ognuno il tempo in quel giro”.

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