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MotoGP, Miller: "Dobbiamo sterminare l'isola per i canguri? Tutti sanno che ci sono"

"Quando si gareggia in una pista in un luogo iconico come questo, si avrà sempre un problema con la fauna selvatica. Qui ci sono molti animali e poche persone. È diverso da qualsiasi altra parte del mondo". Phillip Island dedica a Miller la curva 4: "Gesto meraviglioso"

MotoGP: Miller:

Dopo la vittoria di Motegi e il secondo posto di Buriram, quest'oggi Jack Miller non è andato oltre l'ottavo tempo nelle qualifiche di Phillip Island. Un esito non propriamente esaltante, anche se questa stagione il portacolori di Ducati Lenovo Team ha dimostrato a più riprese di non lasciarsi condizionare dal risultato del sabato. L'australiano auspica pertanto di dare seguito al positivo trend delle ultime uscite, con l'obiettivo senza mezzi termini di onorare il GP casalingo nonché di dare spettacolo davanti al caloroso pubblico locale e, se possibile, ripetere l'esaltante prestazione del 2019 quando salì sul terzo gradino del podio.

"Abbiamo migliorato rispetto a ieri, anche se non è il risultato che mi aspettavo. La partenza dalla terza fila non ci preclude affatto la possibilità di disputare una buona gara, che qui è sempre lunga e probante - ha ammesso Miller - nel warm up sistemeremo alcune cose sulla moto a livello di bilanciamento e ingresso curva. Dovremo cercare di sfruttare tutta la nostra esperienza quanto a strategia di gara e gestione delle gomme, differenti rispetto a quelle utilizzate nei precedenti appuntamenti. Abbiamo le idee chiare su cosa dobbiamo fare".

Il favorito per domani?
"Ci sono un sacco di piloti veloci, inizialmente mi aspetto un gruppo di testa composto da tante unità. Direi Marquez, sembra davvero in ottima forma. Non sottovaluterei però neanche Vinales, qui va veramente forte e nel 2019 entrambi si giocarono la vittoria. Sarà importante gestire al meglio le gomme per gli ultimi giri".

Per Jack Miller è altresì una giornata speciale: Phillip Island ha deciso di dedicargli la curva 4, da oggi ribattezzata ufficialmente 'Miller Corner'. Dopo Gardner, Doohan e Stoner, anche il Ducatista godrà di un tratto dove poter leggere il proprio nome nel circuito di casa.
"Un gesto davvero meraviglioso, mi mancano le parole. Sono onorato e trovo fantastico avere un curva che porta il tuo nome in un tracciato adrenalico come questo".

Confidi nell'apporto del pubblico domani?
"Avrò bisogno di tutto il loro supporto, sono contento dell'affluenza registrata ieri e oggi e di vedere gli spalti così affollati dopo i tre anni di assenza. Chiaramente il GP di casa comporta una pressione maggiore, ma è una pressione positiva".

Jack Miller è infine tornato sull'argomento inerente la fauna selvatica dell'isola, più nello specifico sulla disavventura capitata ad Aleix Espargarò, imbattutosi in un canguro in piena traiettoria nel corso della FP1 di ieri mattina.
"Non fraintendetemi, è molto pericoloso imbattersi in canguri quando stai facendo 350 km/h. Ma come ho detto ieri alla commissione per la sicurezza, capisco che non c'è una recinzione di due metri attorno al tracciato, ma quel canguro non è entrato così dal nulla. Direi che se ne stava nascosto da qualche parte e il rumore delle moto lo ha attirato verso di noi. Non è bello avere animali in pista, ma alla fine della giornata cosa hai intenzione di fare? Sono sicuro che non c'è nulla che possa entrare oltre le recinzioni, in quanto piene di persone. Non credo che sia un grosso problema".

Quando gli è stato chiesto se la commissione per la sicurezza avesse proposto qualche soluzione, Miller ha ribadito che la questione è in gran parte irrisolvibile.
"Quando si gareggia in una pista ubicata in un luogo iconico come questo, si avrà sempre un problema con la fauna selvatica. Che si tratti di gabbiani o di qualsiasi altro uccello dall'aspetto di un dodo, il problema sarà sempre presente. Cosa dobbiamo fare? Sterminare l'intera isola? Tutti sanno che quando si viene in Australia c'è la fauna selvatica. Basta guidare su un'autostrada e guardare gli animali uccisi sulle strade. Qui ci sono molti animali e poche persone. È diverso da qualsiasi altra parte del mondo".

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