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MotoGP, Bagnaia: "Non penso che Quartararo si sia arreso. Noi piloti non molliamo"

"Andando avanti nella stagione ho avuto più motivazione, questo mi ha aiutato a essere concentrato sull'obiettivo finale. So che la Ducati potrà aiutarmi nei rettilinei di Sepang"

MotoGP: Bagnaia:

La resa dei conti si sta avvicinando. Domani i primi turni di libere, sabato le qualifiche e domenica la gara, il giorno in cui Bagnaia scoprirà se sarà campione del mondo a Sepang. I 14 punti di vantaggio su Quartararo gli danno la possibilità aritmetica per farlo, ma i numeri non riescono e non possono descrivere la vigilia di un GP che si prospetta incandescente.

Eppure Pecco sembra tranquillo, come se mancassero settimane e non giorni al momento decisivo.“Mi sento abbastanza calmo perché so che, se continueremo a lavorare come abbiamo fatto in questa seconda metà di stagione, potrò essere competitivo - la sua versione - Semmai il problema potrà essere il meteo, sembra che sabato e domenica potrebbe piovere, ma in Malesia è sempre imprevedibile”.

La vigilia è comunque di quelle importanti.
Sono anch’io che un italiano non vince il titolo in MotoGP dal 2009 e la Ducati dal 2007 e per me sarebbe il primo in MotoGP. Sicuramente la pressione c’è, ma se ci penso finisco per mettermela. Ora sono abbastanza contento, abbiamo fatto bene fin qui e ora dobbiamo finire il lavoro, sono concentrato su questo”.

Come hai passato i giorni tra la gara in Australia e questa?
Ho fatto sempre le stesse cose: ho letto un libro, guardato qualche film e rivisto tutte le sessioni dell’ultimo Gran Premio che abbiamo corso a Sepang. Sto vivendo questo come un normale fine settimana. La mia famiglia la mia ragazza sono arrivati qui e loro mi aiuteranno a essere più sereno”.

Quattro anni fa vincesti qui a Sepang il tuo titolo in Moto2, ora ti senti diverso?
Ripeto, questo momento non sento questa pressione che potrebbe esserci. L’aveva avvertita di più nel 2018 perché avevo 38 punti di vantaggio e sentivo di potere veramente vincerlo. Ora ho accettato che è più facile si arrivi a Valencia, sto semplicemente rimanendo sereno e cercare di vivere questa situazione come va vissuta. So di essere veloce e che facendo un bel lavoro potrò stare davanti, poi tutto verrà di conseguenza”.

Hai fatto una rimonta straordinaria in campionato, è stata anche una sorta di rivincita nei confronti di chi diceva che non eri un pilota da Mondiale?
Sono abbastanza abituato a essere criticato, anche quando vinco. Mi sono sempre sentito bene e andando avanti nella stagione ho avuto più motivazione, questo mi ha aiutato a essere concentrato sull’obiettivo finale. Sono molto soddisfatto di quanto ho ottenuto fino a qui, ma ora bisogna finire l’opera ed è la cosa più difficile”.

Perché attiri le critiche?
Non lo so, ma ho capito che non devo dimostrare nulla a prescindere a chi mi critica, quelle persone non merita che mi innervosisca per loro. Sono arrivato al punto di fare le cose per me stesso e per chi sa cosa ho ottenuto. Il discorso che sarei davanti perché ci sono 8 Ducati in pista non regge, ho vinto tutte le gare da solo e il mio potenziale è stato incredibile come quello che ho ottenuto”.

Quindi non hai nessun dubbio?
Non dimentichiamo che l’ultimo anno in cui avevamo corso qui, aveva fatto la pole Quartararo e aveva vinto Vinales, entrambi sulla Yamaha, anche Valentino era stato sempre veloce qui. Sono sicuro che, grazie a tutti i passi in avanti che abbiamo fatto quest’anno, la nostra moto ci darà sicuramente una mano. Ci sono due rettilinei in cui potremo fare la differenza, ma bisognerà stare attenti alla scelta delle gomme e alle condizioni che troveremo. Le possibilità per fare una bella gara sono buone, per chiudere il titolo è un’altro discorso ma voglio pensarci il meno possibile, l’importante è essere competitivi”.

Non ha la sensazione che Quartararo si sia in qualche modo già arreso?
Non penso che Fabio non ci creda più. Siamo piloti, siamo qui per vincere e fino alla fine non molliamo. Proverà in tutti i modi per stare davanti come è giusto che sia. Lo abbiamo visto a Phillip Island: è caduto perché stava spingendo e ha dato una bella dimostrazione di forza perché arrendersi quando sei 15° non è la stessa cosa di provarci rischiando anche di potere cadere”.

Quali pensi siano stati i punti chiave della tua stagione?
La gara che mi ha motivato di più è stata Silverstone, perché avevo faticato tutto il fine settimana. Addirittura domenica, nella classifica dei giri più veloci sono stato 13°, ma ho vinto e non credevo di poterci riuscire. Sono riuscivo a essere competitivo lo stesso. Però, la chiave è stato il GP di Aragon: ho fatto 2° e Quartararo è caduto, li ho guadagnato tanti punti gratis, per così dire”.

La velocità non è tutto?
Non è questione di essere il più veloce, anche se certe volte aiuta, ma di essere costante. In gara devi gestire tante cose, il calo delle gomme, e devi essere intelligente”.

Quindi quale sarà la strategia per Sepang?
La stessa che ho usato a Phillip Island, proverò a vincere e spingerò per farlo”.

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