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MotoGP, Bezzecchi e il segreto delle note di Rossi: "non parlo, sono top secret"

É stato un weekend difficile, per fortuna oggi è andata meglio. Io e Marini? Dobbiamo cercare di crescere, essere più costanti e spronarci a vicenda  

MotoGP: Bezzecchi e il segreto delle note di Rossi:

L’ultima gara della stagione ha dato del filo da torcere a Marco Bezzecchi, caratterizzata da un fine settimana in crescendo, ma senza gli exploit a cui ci ha dimostrato di essere capace. Un 11° posto dietro ai compagni di Academy Morbidelli e a Bagnaia, che gli permette di consolidare il 14° posto in classifica mondiale e aggiudicarsi il titolo di Rookie of the Year del 2022.

Valencia concedendo quella di Marco è stata una stagione molto positiva, che lo ha visto conquistare il primo podio, ad Assen, e la prima pole, a Buriram, in classe regina. Insomma, un primo anno non da tutti, che sottolinea l'esclusività e il talento del pilota VR46.  Anche nelle sue ultime dichiarazioni della stagione Bez non ha trattenuto il suo colorito modo di esprimersi, e la sua mancanza di peli sulla lingua ci farà rimpiangere questi momenti nei mesi invernali.

Com’è andata l’ultima gara della tua stagione da debuttante?
“E' andata meglio di tutto il weekend, è stata la giornata migliore, anche se ci è mancato qualcosa rispetto alle giornate scorse. Abbiamo faticato un po’ di più, ma ci sta è una pista complicata, è un po’ strana. Poi comunque il fine settimana è stato complicato dalla caduta di ieri, perciò oggi è stata una bella giornata tutto sommato. Sono riuscito a recuperare qualche bella posizione durante la gara, non in partenza perchè son partito bene, ma qualcuno mi è venuto addosso, infatti ho tutta la moto segnata, però ci sta. Sportellate!”.

Tra l’altro guardando tutta la stagione, questa tendenza a migliorare durante il fine settimana è una cosa che si è vista spesso. Anche in ottica del prossimo anno è una cosa positiva.
“Sì, bisognerebbe cercare di partire il venerdì meglio, che se poi miglioriamo così la domenica la facciamo da matti. Sarebbe il top! Però dai alla fine in ogni pista che arriviamo abbiamo un foglio bianco da scrivere, perché comunque abbiamo i dati di tutti, ma siamo rookie: qua dentro non ci abbiamo mai girato con la MotoGP. Quindi anche se abbiamo faticato un po’ di più ci sta, non ti nego il fatto che avrei voluto finire un pelino meglio, magari nei primi 10 al posto che 11°, ma non ti nego anche che sono davvero contento della stagione che abbiamo fatto: più di 100 punti -111 per l’esattezza N.d.R. - sinceramente non me lo sarei mai aspettato”.

Come ti sei goduto la festa di Pecco?
“Lo sono andato a salutare, ma non ho visto cosa gli hanno preparato, poi l’ho rivisto poco fa al box, prima di venire qui. Sono contentissimo, secondo me se l’è meritato tantissimo, è stato il più forte quest'anno: ha vinto 7 gare, ha recuperato un sacco di punti, ha fatto una seconda parte di stagione incredibile, quindi se lo merita, è stato il più forte. Adesso farà tutte queste pugnette che deve fare con voi giornalisti!”.

Prima hai detto che ogni pista è un foglio bianco, però abbiamo visto, anche su Sky, che hai un quaderno con su tutte le cose che Matteo si era scritto nel suo periodo con Valentino Rossi.
“Non posso dirlo, è top secret”.

Però lo consultate sempre?
“Non lo so, non ti posso rispondere”.

Com’è stato vivere la stagione con Luca in squadra? Voi siete amici, vi conoscete. Vi siete alternati con le prestazioni e siete stati comunque protagonisti. Cosa manca a te o a lui per finire questa crescita.
“Sono contento di avere Maro come compagno. Siamo stati compagni in Moto2 e mi sono sempre trovato bene. È stato bello debuttare con lui come compagno di squadra. Questa è una cosa particolare che ho notato anche io, ma non so il motivo. Abbiamo dato il massimo tutti e due in tutti i weekend, magari ci mancano cose diverse. Lui ha un anno in più di esperienza, ma la moto dello scorso anno è molto diversa da questa. Io ero al primo anno, in alcune gare ho faticato di più, in altre meno, ma non so le cause di questo alternarsi di prestazioni tra di noi. La squadra era nuova, tutti i ragazzi erano nuovi con la Ducati e Matteo è stato per la prima volta capotecnico, per cui è sempre difficile. Poi basta una mossa fatta bene nel weekend e può dare la svolta in positivo o il contrario. E la causa può essere tutto: da ribaltare la moto, a due click o un modo di frenare un po’ diverso. Dobbiamo cercare di crescere, essere più costanti e spronarci a vicenda”.

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