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MotoGP, Lo scoop di Viegas: "Il team di Rossi passerà da Ducati a Yamaha nel 2024"

L'appena riconfermato Presidente della FIM ha dato la notizia: "non è ancora confermato, ma è questa l'idea". Così la MotoGP si affida ancora a Valentino per il suo futuro

MotoGP: Lo scoop di Viegas:

In questi giorni Rimini è il centro del motociclismo mondiale, o almeno della sua parte politica. La Romagna, terra di motori, ospita infatti l’Assemblea Generale della FIM, la Federazione Motociclistica Internazionale. Ieri, i delegati delle Federazioni nazionali hanno riconfermato al comando Jorge Viegas (con una maggioranza bulgara del 99%) e il rieletto Presidente ha voluto festeggiare il rinnovato mandato condividendo una notizia.

Intervistato da Gianluca Gafforio della RAI ha commentato il ritiro della Suzuki e il fatto che il prossimo anno la Yamaha avrà solo 2 moto in MotoGP: “Non vedo bene questa situazione, ma penso che sarà solo per il 2023. Nel 2024 il team di Valentino Rossi passerà da Ducati a Yamaha, per ora è un’idea e non c’è nulla di confermato, ma sto dando una notizia. Ci saranno 6 Ducati e 4 Yamaha” le sue parole.

Quindi, quello di cui si vociferava da tempo sta diventando realtà: il Dottore tornerà nella famiglia Yamaha, non più da pilota ma da team owner, per usare un anglicismo tanto caro al mondo delle corse. Una mossa non così scontata, perché il team VR46 con la Rossa non si sta trovando per nulla male e il fatto che Marco Bezzecchi si sia laureato Rookie of the Year sulla Desmosedici ne è la conferma, per altro in una stagione in cui la M1 ha avuto non pochi problemi.

D’altra parte, le 8 Ducati sullo schieramento sono un’eccezione che anche a Borgo Panigale sapevano non sarebbe durata a lungo. Più volte Paolo Ciabatti, il direttore sportivo della Rossa, ha dichiarato che in un futuro prossimo il numero delle moto bolognesi sarebbe diminuito, anche se, va ricordato, in verità il contratto firmato da Ducati e VR46 avrebbe la sua scadenza naturale a fine 2024.

Un vecchio adagio dice però che i contratti vengono fatti per essere rotti e a maggior ragione, se la ragion di stato prevale.

Fin qui la notizia, ma il modo e i tempi in cui è stata comunicata fa storcere il naso. Soprattutto perché a darla è stata Viegas, Presidente della FIM, quindi organismo super partes. Peccato che il latino sia ormai una lingua morta e forse il significato di queste parole stia diventando sconosciuto.

Cos’è la MotoGP? Uno sport, uno spettacolo, un business: tutte e 3 queste definizioni sono valide, ma sarebbe meglio si completassero e bilanciassero a vicenda. Lo scoop del presidente, però, fa pensare che non sia più così. Senza stare a tirare in ballo il libero mercato, dopo certe dichiarazioni viene il dubbio che le scelte strategiche cadano quasi dall’alto, decise in una stanza dei bottoni (in cui Dorna ha il peso maggiore) in cui si cerca di schiacciare quelli giusti per accrescere interesse di un campionato che sta attraversando un momento difficile.

Siccome Valentino Rossi è stato il deus ex machina (ci perdonerete ancora una volta il latino) per tanti anni come piloti, si cerca di capire se può esserlo anche da manager. Il Dottore e la Yamaha di nuovo insieme: il titolo è fatto e c’è ancora qualcosa di cui parlare. Senza fermarsi lì, è logico, perché a questo punto perché non pensare che Valentino possa prendere anche le redini del team ufficiale?

Tutto è lecito, anche se Rossi, in questi mesi, è ben felice di essere ancora un pilota, di auto ora, e fra i suoi sogni nel breve periodo c’è quello di correre a Le Mans, non di prendersi i mal di testa dietro al muretto dei box. Poco importa, basta che se ne parli e tutto va bene. Anche a costo che il Presidente della FIM debba dare qualche notizia.

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