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MotoGP, Yamaha mi senti? Ecco perché sarà Jorge Martin la spina nel fianco di Ducati

Il contratto di Jorge con Ducati - così come quello di Enea - prevede che, in base a determinate circostanze, Martin possa liberarsi. Anche se la Ducati in questo caso manterrebbe la prelazione

MotoGP: Yamaha mi senti? Ecco perché sarà Jorge Martin la spina nel fianco di Ducati

Dopo il titolo iridato di Pecco Bagnaia e l’annuncio dell’ingaggio nel team ufficiale Ducati di Enea Bastianini si è cominciato a parlare della rivalità fra i due, che potrebbe indebolire la squadra.

In realtà il vero problema della Ducati, in questo 2023 sarà Jorge Martin, che non ha mandato giù la mancata promozione della casa di Borgo Panigale che lo ha tenuto nel team Pramac dove quest’anno correrà ancora al fianco di Johann Zarco.

Martin, uno dei piloti più veloci della MotoGP, velocissimo nel giro da qualifica, ha pagato una certa incostanza di rendimento, inoltre nel 2022 ha ottenuto solo quattro podi: due secondi posti, a Rio Hondo e a Barcellona, ed due terzi, a Motegi e a Valencia.

Il risultato finale è stato appena un nono posto nel mondiale, come quinto pilota Ducati dopo Pecco, Enea, Miller e Zarco. A 113 punti da Bagnaia e a 67 da Bastianini. Un po’ poco per aspirare ad entrare in prima squadra.

Questo è il motivo per cui Martin sarà la vera spina nel fianco di Ducati: correrà per sé stesso, nel tentativo di attirare su di sé l’attenzione della Yamaha con la quale ha già avuto dei contatti per prendere il posto di Franco Morbidelli.

Può farlo? Certamente perché il suo contratto con Ducati - così come quello di Enea - prevede che, in base a determinate circostanze, Jorge possa liberarsi. Anche se la Ducati in questo caso manterrebbe la prelazione.

Il contratto 2023 di Jorge Martin e Enea Bastianini è infatti sì con Ducati, ma senza indicazione della squadra, e appare difficile che Gigi Dall’Igna conceda un solo anno alla Bestia per acclimatarsi nel team ufficiale.

Ciò rende inevitabile la strategia di Martin, che sarà quella di essere sempre più avanti possibile per meritarsi la promozione che non ha avuto nel 2022.

Peraltro il nuovo format 2023 con la sprint race lo favorisce, perché Jorge è sempre stato velocissimo nelle prime fasi della gara, aiutato dal fatto di essere spesso uno dei migliori in qualifica. E quest’anno il vantaggio sarà doppio perché contrariamente alla Superbike il risultato della sprint race non influirà sullo schieramento di partenza del Gran Premio vero e proprio.

Inoltre nella fase iniziale del campionato a nulla serviranno le ‘passeggiate’ di Davide Tardozzi verso il muretto dei box delle squadre satellite, viste che tutti saranno liberi di giocarsi le proprie possibilità.

Questo fa di Jorge Martin un cacciatore libero le cui prestazioni potrebbero togliere punti al team ufficiale Ducati che soffre…di abbondanza, visto che ha fra le sue fila cinque piloti fra i primi dieci. E con la Yamaha a caccia di un secondo pilota da affiancare a Quartararo per il suo team ufficiale e anche di un team satellite, sarà difficile che Ducati riesca a mantenere compatta la sua compagine. All'interno della quale, peraltro, ci sono altri piloti appetibili, come Bezzecchi ed anche Marini.

Questo senza dimenticare lo scoop del Presidente FIM Jorge Viegas che nel dicembre scorso già dava il team VR46 in procinto di abbandonare Ducati per Yamaha.

Non c'è dubbio che l'inizio del campionato sarà la fase più delicata del tentativo di Ducati di confermare la sua 'triple crown' 2022.

 

 

 

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