Tu sei qui

MotoGP, Morbidelli: "Ho visto tante cadute e ho pensato: meglio un ottavo posto"

Soltanto in 13 piloti completano la gara. "La Yamaha soffre sul giro secco, Pecco e la Ducati sono il riferimento per la velocità, ma sul passo possiamo dire la nostra"

MotoGP: Morbidelli:

Morbidelli non cede alle insidie del tracciato di Austin, portando oltre la bandiera a scacchi la sua Yamaha al termine di una competizione che ha visto soltanto 13 piloti completare la gara. Il pilota italiano ha chiuso con un ottavo posto portando a casa un carico di fiducia e di esperienza, necessari per il rientro della MotoGP sui circuiti europei. Franco sembra avere le idee ben chiare sulle motivazioni che hanno spinto i suoi rivali nella ghiaia, ed è fiducioso che la Yamaha possa dire la sua nei prossimi circuiti più favorevoli alle caratteristiche tecniche della propria moto.

"Oggi è andata meglio di ieri, anche se la posizione di partenza non ha aiutato molto - confessa Morbidelli - penso che buona parte dei problemi siano derivati dal mancato passaggio alla Q2 del venerdi. Abbiamo fatto dei piccoli progressi, sia in qualifica che in gara. Oggi ho lottato per risalire la classifica e questo ottavo posto è già qualcosa. Ora non resta che assimilare ciò che abbiamo imparato da questa gara, credo che a Jerez saremo pronti per lottare".

Tornare sui circuiti europei cambierà le dinamiche di questo campionato?
"Di solito è ciò che succede sempre, ma difficile prevedere in che modo ed in che direzione".

Come hai affrontato questa gara?
"Sono riuscito ad essere aggressivo sin da subito, anche se il feeling sulla moto non era perfetto quanto avrei voluto, sopratutto sull'anteriore. L'aver visto così tanti piloti cadere davanti a me non mi ha aiutato, e forse per timore di cadere anche io mi sono risparmiato più di quanto avrei dovuto. Per come stanno le cose, era meglio contenere i rischi con un ottavo posto che non terminare la gara affatto".

A cosa pensi siano state dovute tutte queste cadute oggi? Un questione di pressione delle gomme?
"Le temperature in pista oggi erano leggermente diverse, ed il tracciato stesso non aiuta di certo moltissimo in termini di aderenza. Penso che parte del problema sia stato proprio in questa natura ambigua di questi due fattori, che non permettendo di raccogliere dei dati precisi ha creato probabilmente dei problemi all'anteriore. Se è freddo si può cadere anche senza spingere al massimo, come è successo a me stamattina nel warmup".

Non sei il solo pilota ad aver notato l'utilità della sprint race per raccogliere dati in vista della gara.
"Si, ma purtroppo stavolta è stato tutto inutile per via delle temperature diverse".

Pensi che nel passo la Yamaha possa tenere testa alle Ducati?
"Sento di poter dire di si, sulle distanze abbiamo sicuramente delle possibilità. Nel giro secco invece la storia è ben diversa, io personalmente ho preso due decimi dal mio compagno di box, ma da Pecco abbiamo preso 1 secondo.. per la velocità al momento la Ducati è la moto di riferimento".

Articoli che potrebbero interessarti