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MotoGP, Savadori: "A Le Mans vorrei correre come un pilota, non come un tester"

"È tanto che non faccio una gara, dovrò riabituarmi anche all'Aprilia 2022. Pedrosa a Jerez non mi ha sorpreso, avevo capito nei test di Jerez che stava preparandosi al GP"

MotoGP: Savadori:

Con Miguel Oliveira ancora una volta fuori dai giochi a causa di un infortunio, sarà Lorenzo Savadori a salire sulla sua Aprilia a Le Mans. Per il collaudatore Aprilia è stata una chiamata inaspettata, ma non potrebbe essere più contento di ritrovarsi in gara in MotoGP. “Non vedo l’ora di iniziare il fine settimana, non corro dallo scorso anno, dal GP in Austria, non sarà semplice” il mosto di felicità e dubbi arrivati in Francia.

Lorenzo ha potuto conoscere il team RNF nei test il lunedì dopo la gara di Jerez, ma ci sono tante cose da imparare per lui, o meglio da reimparare.

Userò l’Aprilia RS-GP 2022, è un po’ diversa dalla nuova, quindi dovrò riprenderla in mano - spiega - Avrò bisogno di adattarmi nuovamente, anche la posizione in sella è differente dalla 2023. Senza contare che ho corso qui a Le Mans solo una volta, nel 2021, il primo turno servirà solo per capire la moto e prendere confidenza”.

Per una volta sarai solo un pilota e non un collaudatore in gara?
È quello che mi piacerebbe fare, però nei test di Jerez ho provato soluzioni nuove anche sulla 2022, perché sotto certi aspetti è rimasta simile alla nuova. Stanno decidendo se dovrò qualcosa anche qui o no.... Considerato che dopo questa gara andrò a Valencia per 3 giorni di test, spererei di provarle in Spagna e qui essere solo un pilota (ride)”.

Quanto è importante per il tuo lavoro confrontarti con i piloti in un GP?
È importantissimo. Di fatto è da un anno che non tocco nulla sulla moto a livello di setup pensando a me, perché nei test, o nelle wild card, provo sempre cose nuove, quindi non c’è mai un momento in cui posso provare a spingere. Non so da quando non provo un giro secco”.

Pedrosa, a Jerez, ha fissato l’asticella piuttosto in alto…
Mi aspettavo che Dani andasse così forte, ne avevo parlato con lui durante i test a Jerez. Quei giorni li aveva usati in preparazione delle gara, in un modo diverso dal solito, si capiva anche guardando i tempi che faceva. È stata fatta anche un’aerodinamica per lui, era proprio in assetto… gara (ride). È importante tornare in mezzo a tutti, anche per le condizioni della pista. In un fine settimana di gara l’asfalto si gomma molto e si pulisce, a volte ci sono anche 7 o 8 decimi di differenza rispetto a un test, solo per le condizioni della pista”.

Potrai tenere d’occhio da vicino anche la nuova Aprilia, cosa le manca ancora?
“La RS-GP 2023 è un passo in avanti rispetto alla 2022, questo è assodato. Però sappiamo quanto sia competitiva la MotoGP e dobbiamo farne un altro. L’area in cui dobbiamo concentrarci maggiormente in questo momento è la frenata, la moto è competitiva su tutti i fronti, ma soprattutto lì possiamo migliorare. Quando sei in gruppo, chiaramente, si fa fatica a fare le proprie linee, si surriscaldano le gomme e si fa fatica a superare. Riuscire a forzare una frenata, aiuta a superare, stiamo lavorando in quell’area come su tutti i fronti”.

Anche sulla partenza? Sembra un altro punto debole.
La partenza fa quasi il 60% della gara, scattare bene, stare davanti, cambia la tua situazione. Se parti male, con il livello che c’è adesso in MotoGP, non riesci più a recuperare. Sono i primi metri quelli che fanno la differenza, lo stacco, l’Aprilia parte bene, ma alcuni nostri rivali lo fanno meglio e dobbiamo riuscire ad avvicinarci a loro”.

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