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MotoGP, Espargarò: "Il piede? Ho due fratture, un'edema e lesioni ai legamenti"

Aleix lo ha scoperto solo lunedì: "ho passato 12 ore al giorno facendo fisioterapia, penso che qui al Sachsenring avrò meno dolore. Mio fratello Pol? È triste, non credo potrà correre nemmeno ad Assen"

MotoGP: Espargarò:

Basta vedere il tutore al piede destro di Aleix Espargarò per capire che l’infortunio al piede che si era procurato il giovedì al Mugello allenandosi in bicicletta è più grave del previsto. Una disattenzione che ha pagato cara. “I primi esami fatti al Mugello non avevano evidenziato niente, ma ho avuto molto, molto dolore durante il fine settimana, è stato uno dei peggiori della mia carriera da quel punto di vista - spiega il pilota dell’Aprilia - Così lunedì ho fatto una risonanza magnetica ed è venuto fuori che ho due fratture all’astragalo, un grande edema all’osso e un interessamento ai legamenti, quindi è un infortunio piuttosto grave, lunedì il piede era enorme”.

Come mai in Italia non si erano accorti di nulla?
Ad Andorra mi hanno detto che è normale non riuscire a vedere quel tipo di fratture ai raggi X perché sono interne all’osso, lo stesso vale per le altre lesioni. Giovedì scorso i medici mi avevano consigliato di andare a Firenze per fare altri esami, ma mi sono chiesto il perché, avrei corso comunque. L’ho fatto e ho provato molto dolore, è stato quasi un sollievo lunedì sapere che c’erano delle lesioni perché era strano che facesse così male (ride)”.

Come ti sei preparato per il Sachsenring?
In questi 3 giorni ho fatto tanti trattamenti, 6 ore di magnetoterapia al giorno e altro, praticamente stavo 12 ore al giorno sul divano lavorando con il mio fisioterapista. I dottori mi hanno raccomandato di non camminare, di poggiare il piede a terra, per fortuna il disegno del Sachsenring è diverso da quello del Mugello e dovrei avere meno dolore. Cercherò di fare del mio meglio, poi andrò direttamente ad Assen in motorhome, è la prima volta che lo faccio, perché voglio limitare i viaggi”.

Per una guarigione completa quanto tempo ci vorrà?
Normalmente servirebbero 4 settimane, ma sappiamo chi siamo e che dobbiamo correre. Ho fatto un errore nella peggiore parte della stagione, con 3 GP di fila, ma se sono riuscito a correre al Mugello, qui sarà più facile”.

Ora come ti senti?
Lunedì è stato il giorno peggiore, ero distrutto. Ora va meglio, se cammino mi fa male ma penso che potrò guidare.

Come ti aspetti sarà questo fine settimana?
Penso che soffrirò un po’ alla prima curva, dove bisogna usare il freno posteriore, ma il resto parte della pista andrà bene perché sono tutte curve a sinistra. Al Mugello è stato difficile, non era solo questione di dolore, ma anche di non avere la forza per usare il freno posteriore, usavo solo quello anteriore ed è per quello che ero caduto venerdì, non ero abituato. Però ero riuscito a essere competitivo domenica e spero di fare lo stesso qui”.

Mettere il comando sul manubrio è una possibilità?
Ci abbiamo pensato con Antonio, il mio capotecnico, ma non è così semplice, hai bisogno di tempo per adattarti. È una cosa sulla mia lista delle cose da fare in inverno, specialmente perché i piloti Ducati lo usano molto e può avere dei vantaggi. Non è però un’opzione al momento.

Lasciano da parte le tue condizioni fisiche, in Italia l’Aprilia non è stata molto competitiva.
Al Mugello ho fatto del mio meglio, ma eravamo lontani dalle Ducati, ho finito insieme alla KTM di Brad. Loro hanno fatto un gran lavoro e noi non eravamo al livello che mi sarei aspettato, penso che qui e ad Assen potremo essere più vicini. Sono molto coinvolto nel progetto, conosco tutti quelli che lavorano in Aprilia, non sono in pista ma anche a Noale, è una dei vantaggi di avere 33 anni. Ho un rapporto stretto con Romano Albesiano e con gli altri ingegneri, portano sempre quello che chiedo. Io sono la faccia di questo progetto, ma sono solo una parte del puzzle”.

Cosa ci puoi dire delle condizioni di tuo fratello? Non correrà nemmeno al Sachsenring.
La situazione in cui è Pol mi fa arrabbiare, perché vorrei che fosse qui a correre. Ci siamo visti ieri ed è molto triste. Preferisco che sia lui a parlare delle sue condizioni, non voglio farlo io. Ho cercato di convincerlo di venire ad Assen in modo che possa parlare direttamente e poi tornare a casa con me, non vuole ma riuscirò a convincerlo”.

Stai dicendo che non sarà ad Assen?
Non penso. Sta facendo esami tutte le settimane, ma se non gli hanno permesso di correre al Mugello e qui, non credo che lo faranno per Assen, che è fra pochi giorni”.

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