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MotoGP, Marquez: "Sono arrabbiato, Zarco avrebbe potuto evitare l'incidente, io no"

"Qui è facile cadere in Curva 1, soprattutto se stai spingendo. Non parlo della caduta perché quella è ovviamente solo colpa mia. Chi esce dai box deve controllare bene e fermarsi prima di entrare in pista. Se mi fossi fermato a vedere come stava Johann,  sarebbe stato ancora più pericoloso"

MotoGP: Marquez:

Il venerdì al Sachsenring di Marc Marquez si è chiuso con una caduta che avrebbe potuto avere senza dubbio conseguenze piuttosto gravi. Lo spagnolo stava tentando di scalare la classifica per centrare l'accesso diretto alla Q2, quando ha perso l'anteriore della sua Honda in ingresso della curva 1. Pilota e moto sono letteralmente schizzati verso la via di fuga, e lungo il percorso hanno incrociato la traiettoria con quella di Johann Zarco, che stava entrando in pista in quel momento. 

L'impatto è stato molto violento, ma per fortuna il francese aveva visto Marc cadere ed ha avuto modo di alzare la gamba destra dalla pedana evitando dunque di esporre la stessa ad un urto che avrebbe senza dubbio causato parecchi problemi. Per fortuna nessuno dei due piloti si è fatto male, ma le polemiche non si sono fatte attendere. Il Marquez che si è presentato ai giornalisti al termine della sessione è però convinto che la colpa di quanto accaduto sia di Zarco, che secondo il parere dello spagnolo avrebbe dovuto comportarsi in maniera diversa entrando in pista. 

"In quella curva, quando spingi, è molto facile fare quell’errore, questa mattina erano caduti anche Aleix e Quartararo nello stesso modo - ha spiegato Marc - Ho fatto un errore, si è chiusa davanti, ma è Zarco che poteva evitare quella situazione, quando qualcuno arriva veloce devi stare attento, non semplicemente fare la curva larga. Io non potevo evitare l’impatto, Johann sì. Non parlo della caduta perché quella è ovviamente solo colpa mia, ma dell'impatto tra di noi. L’ho guardato, ho provato ad andare da lui, ma arrivavano le moto e lui era in mezzo alle pista, era pericoloso. Ho visto che era seduto e coscente, non potevo aiutarlo, c’erano i commissari. Sapevo che la seconda moto non era pronta per il time attack perché aveva un altro setup, quindi non volevo correre verso i box perché sarebbe stato inutile. Per fortuna nessuno dei due si è fatto male". 

Pensi che il problema dipenda anche dalla conformazione dell'uscita dei box?
"In passato è successo qualcosa di simile tra Pol Espargarò e Petrucci ad Aragon. Per me qui un pilota che esce dalla pitlane ha una buona visibilità, ma deve anche prestare tanta attenzione a quelli che arrivano, perché la 1 è davvero un punto facile in cui cadere". 

Sembra che tu abbia anche fatto un dito medio dopo aver salvato una caduta. La camera ha registrato bene?
"La camera ha registrato bene, ho fatto proprio il dito medio. Ero pieno di adrenalina, sarei potuto cadere in un punto velocissimo e pericoloso. Magari devo andare più piano per evitare di arrivare a queste situazioni. Di certo oggi dobbiamo cambiare qualcosa di grosso per tentare di migliorare. Stamattina appena uscito in pista ero subito al limite, ma poi sono rimasto lì, non è possibile migliorare. Dobbiamo trovare un compromesso quanto prima. Stiamo facendo fatica, quando sei caldo e c'è tanta adrenalina… troppe situazioni sono successe questo fine settimana. Il dito era per la moto? No, era per la situazione".

Ti saresti aspettato tutti questi problemi qui?
"Mi aspettavo di avere dei problemi qui perché facciamo fatica in trazione e se non hai grip al Sachsenring non fai niente. Dobbiamo guardare i dati e capire come fare un passo avanti per domani. Sul passo non siamo messi male, ma nel giro secco facciamo fatica. Stiamo soffrendo più del normale, ma me lo aspettavo. Speravo che siccome la pista qui mi piace, potesse andare meglio. Ma non c’è grip, perdo sempre il posteriore e non posso forzare. Ho avuto tanti momenti in cui sarei potuto cadere ed ho avuto anche quella reazione con il gesto del dito, ma era verso la situazione non verso la moto".

Ma perché non sei andato da Zarco dopo la caduta?
"Questa situazione è molto semplice da spiegare. Io ho visto mille volte situazioni di questo tipo. L’altra moto non era pronta per fare il time attack, io non volevo tornare ai box quanto prima perché non avevo in ogni caso la possibilità di fare un time attack. Se Zarco fosse stato nella via di fuga, sarei andato da lui. Ma lui era in pista, e c’erano i commissari che si stavano avvicinando. Avevo visto che era cosciente, ho pensato di non creare una situazione ancora più pericolosa andando lì. Logicamente mi sono interessato per sapere come stava, lo faccio sempre. Per me è uno scenario che avrebbe potuto evitare solo Zarco, sono arrabbiato". 

Sia tu che Nakagami siete caduti usando il telaio Kalex. 
"Si, e sembra che di pezzi ce ne siano anche pochi. Io ho usato solo quello, perché con il format attuale delle libere è impossibile fare dei confronti tra due soluzioni diverse. Serve un cambiamento radicale che dobbiamo fare oggi in vista di domani". 

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