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MotoGP, Nakagami: “È la più grande crisi di HRC e della mia carriera”

“La cosa importante per me e la Honda è vedere la bandiera a scacchi, perché se mi faccio male non avremo più piloti in griglia. Il mio futuro? Forse saprò qualcosa ad Assen. Non so se saranno buone notizie”

MotoGP: Nakagami: “È la più grande crisi di HRC e della mia carriera”

Gli scricchiolii della Honda cominciano a farsi sempre più insistenti e proprio lo scorso fine settimana al Sachsenring è arrivato un nuovo crollo della Casa dell’Ala, costretta ad aggrapparsi a Takaaki Nakagami, l’unico dei suoi portacolori a prendere parte al GP di Germania. Con Joan Mir e Alex Rins in infermeria dopo gli infortunati del Mugello e il forfait di Marc Marquez dopo la caduta nel Warm-Up di domenica mattina, il giapponese del team LCR si è ritrovato suo malgrado a essere l’unico alfiere nell’attacco spuntato di Casa Honda, facendosi carico delle sorti del costruttore giapponese.

“Ogni volta che portiamo la moto al limite, finiamo nella ghiaia - ha riconosciuto Takaaki a fine gara - È presumibilmente la più grande crisi per HRC e probabilmente la più grande crisi della mia carriera”.

Una posizione scomoda quella del 31enne di Chiba giunto al traguardo in 14esima posizione, dopo aver assistito in prima persona all’highside di Marquez nel Warm-Up. La quinta caduta del catalano nel weekend tedesco, che ha spinto l’otto volte iridato a restare fermo al box.

“Ero proprio dietro di lui e ho visto il suo spaventoso incidente. Non ho notato nulla di strano da dietro. Non ha mancato il punto di corda né fatto qualcosa di sbagliato. Ha soltanto perso la ruota posteriore e poi ha avuto un violento highside” ha raccontato Nakagami, tormentato dall’idea di incontrare la stessa sorte del compagno di marca: Mi spaventa perché sono sulla stessa moto e ho avuto la stessa sensazione un paio di volte. Fortunatamente non ho avuto un così brutto highside”.

Dopo sette Round si fa sempre più nera la situazione della Honda in campionato, dove il colosso giapponese si ritrova senza alcun alfiere nella Top 10 della classifica Piloti, occupa il quarto e penultimo posto della classifica Costruttori, con un ritardo di 167 punti dalla Ducati. Piange il piatto della Honda, ma il nipponico è ben consapevole di quali siano adesso le sue priorità. 

Voglio vedere la bandiera a scacchi, questa è la cosa più importante per me e per la Honda al momento. Perché se cado e mi faccio male, la Honda non avrà più nessuno in griglia”, ha affermato.

Alla vigilia della trasferta in Olanda sono tanti e grossi i dubbi che avvolgono il presente e il futuro della Casa dell’Ala e dello stesso pilota giapponese, il cui domani appare ancora piuttosto nebuloso: “Abbiamo avuto un piccolo incontro al Sachsenring dove abbiamo discusso di alcune cose - ha rivelato in Germania - Dovrebbe essercene un altro ad Assen, dove forse ne saprò di più. Non so se saranno buone o cattive notizie”.

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