Se la situazione della Honda in MotoGP appare sempre più critica, le cose non vanno certo meglio in Superbike. Quella a Donington è stata infatti una delle tappe più complesse della stagione per gli alfieri della Casa di Tokyo, che hanno mancato la Top 10 in tutte e tre le gare del weekend. Dopo una caduta in Gara 1, Iker Lecuona si così è dovuto accontentare di una posizione a margini della zona punti nelle restanti due corse inglesi, chiudendo 13° la gara Sprint e 14° Gara 2.
“Ho faticato e non sappiamo perché. In Gara 1 non ho fatto nulla di particolare quando sono caduto. Il giro era come gli altri, ero al limite con le gomme usate e sono cascato - ha raccontato il pilota spagnolo al sito ufficiale della SBK - Non è un momento facile per noi, fatichiamo molto, cadiamo tanto e non stiamo procedendo nel modo migliore, perché non riusciamo a capire cosa stia accadendo. Domenica abbiamo provato un diverso set-up di base che al mattino non ha funzionato, mentre al pomeriggio non sono riuscito a scaldare bene la gomma posteriore nei primi giri e sono quasi caduto in Curva 7, ritrovando dietro a Tito. Non è stato un grande inizio, poi però avevo un buon passo. Ho girato sull’1’27 medio/basso e ho persino centrato lo stesso tempo della qualifica. Abbiamo fatto un passo avanti e ora dobbiamo capire perché, cosa è cambiato sulla moto e perché stiamo facendo così fatica”.
Se la BMW si è ritrovata sul tracciato di Donigton, la pista inglese non invece sembra andare particolarmente a genio alla CBR1000RR-R. Il 23enne è convinto però che il layout del circuito sia solo una delle ragioni dietro alle difficoltà del weekend.
“L’anno scorso Redding era salito sul podio e noi abbiamo faticato, ma abbiamo comunque chiuso sempre in Top 10. È vero che quest’anno siamo più in difficoltà, ma il livello è più alto. I piloti Yamaha sono più veloci e tutti i piloti britannici sono davvero veloci su questa pista. Dobbiamo capire perché ci troviamo in questa situazione - ha chiosato Iker - Devo dire che sono venuti diversi tecnici giapponesi, che si occupano di varie aree di sviluppo della moto, e adesso andremo in Giappone per svolgere un test in vista della 8 ore, ma sinceramente vogliamo parlare con tutti i tecnici per capire cosa dobbiamo fare a questa moto”.
Se i risultati messi in cascina in Inghilterra non sono stati dei migliori, buona invece è stata la risposta del fisico di Lecuona, che non sembra aver patito più di tanto la caduta in Gara 1.
“Non ho nessun problema relativo all’infortunio a Misano. Avevo un po’ di dolore alla mano sabato e sono andato in Clinica Mobile, dove mi hanno dichiarato fit perché non avevo nulla di rotto. Avevo un leggero dolore all’inizio a essere onesto, ma mi sono sentito bene dopo qualche giro” ha concluso il pilota Honda, che ha accusato il colpo più a livello morale che dal punto di vista fisico.