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SBK, Sam Lowes: “Il nuovo format della MotoGP mi ha spinto verso la Superbike”

“Da quando ho vinto il titolo in SSP ho sempre pensato che sarei voluto tornare in questo paddock e questo era il momento giusto, perché voglio passare più tempo in pista che a viaggiare”

SBK: Sam Lowes: “Il nuovo format della MotoGP mi ha spinto verso la Superbike”

Il passaggio dal paddock della MotoGP a quello della Superbike è quello che si apprestano a fare Sam Lowes e il team Marc VDS, che sbarcheranno tra le derivate di serie dal 2024. Un’avventura salutata con gioia ed entusiasmo dal 32enne britannico, impaziente di saggiare le doti della Panigale V4 e misurarsi con il gemello Alex.

“È fantastico arrivare in SBK dopo aver trascorso tanti anni in Moto2 e una stagione in MotoGP. Sono molto concentrato su questa stagione, in cui spero di ottenere altri buoni risultati, ma da che ho lasciato il paddock della SSP a fine 2013 sono sempre voluto tornare in Superbike, perché è un ambiente in cui mi sono trovato bene. Credo che molti piloti sarebbero felici e orgogliosi di fare questo passaggio con un team come questo e una Ducati. Non vedo l’ora di montare in sella e vedere come ci si sente. Sarà una sfida emozionante, in cui dovrò imparare diverse cose che non conosco. Sarà un grosso cambiamento, ma penso che potremo fare bene”, ha detto Sam alla vigilia del Round di imola. 

Io e Alex siamo molto vicini e siamo molto felici di poter correre l’uno contro l’altro e trascorrere più tempo insieme. Ovviamente, uno dei due non sarà così contento di vedere l’altro che gli sta davanti a fine weekend, ma sarà un sogno avere il privilegio di lottare tra noi su un palcoscenico di così alto livello - ha aggiunto - Avremo moto diverse, visto che lui guida una Kawasaki e io avrò una Ducati, sarà interessante. In un weekend di gara sarà un pilota come un altro. Siamo due professionisti e non sarà un problema. Sarà divertente”.

La Superbike era già da tempo nei radar del pilota inglese, il cui futuro sarebbe probabilmente stato tra le derivate di serie anche senza il supporto del team di Marc Van Der Straten.

Mi stavo guardando intorno in SBK, perché non sono rimasto piacevolmente colpito dal programma della Moto2 di quest’anno, che prevede meno tempo in pista. Avevo già delle opzioni per andare in SBK con un team privato e potenzialmente anche con una squadra factory, e poco prima di Le Mans ho saputo dell’interesse del team per la categoria, poi le cose si sono evolute nei mesi seguenti - ha raccontato Lowes - Il conte Marc Van Der Straten è un grande appassionato di corse e continuerà in Moto2 con il livello di sempre. Ho deciso un paio di settimane fa di abbracciare questo nuovo progetto con la squadra e per me è un’ottima cosa poter essere in SBK con un team così, che per me è come se fosse una squadra factory. Non è stata una decisione difficile da prendere, perché era la cosa giusta da fare”. 

Tante le motivazioni che hanno spinto Sam a cambiare aria, ma a incidere in maniera particolare sulla sua scelta è stato il nuovo format della MotoGP, che ha tolto tempo in pista alle classi cadette. 

La prima ragione che mi ha spinto a cambiare è stata il nuovo programma della Moto2, perché adesso passiamo meno tempo in pista. Cinque anni fa sarebbe stato diverso, ma adesso che sono più grande vorrei guidare di più e viaggiare meno, non il contrario - ha spiegato - Quando sei giovane e sei focalizzato sull’arrivare in MotoGP è meno un problema, perché non pensi molto ai lati negativi. In Europa non dà nemmeno così fastidio, ma quando arrivi su piste come l’Argentina dove la pista non è in condizione nelle FP1 e poi migliori di un secondo nelle sessioni successive, è difficile riuscire a mettere tutto a punto e sento che le performance a volte ne risultano un po’ compromesse e non è così che dovrebbe essere. Per me non è più così divertente come lo era un tempo”.

Quinto in campionato, con una sola vittoria in stagione, il pilota del team MarcVDS è convinto di aver abbracciato il progetto giusto, nel momento migliore: Sento che se fossi rimasto in Moto2 avrei fatto altri due anni e poi avrei chiuso lì la mia carriera, mentre adesso sono motivato a continuare per più tempo - ha ammesso - Sono stato tanto in Moto2 e sento che non sono riuscito a ottenere il massimo da me stesso in alcuni fine settimana, per via del programma, ma nei momenti buoni, come a Jerez, sono ancora in grado di vincere. Dopo che sono salito sul podio ho capito che volevo andare in Superbike, perché sono ancora competitivo e ho ancora molto da dare”.

Le sfide rappresentate dalla Superbike non spaventano il britannico, intrigato dall’idea di poter disputare tre gare per Round.

“Sarà sicuramente diverso, ma guardo alle tre gare come alla possibilità di avere un tentativo in più, perché adesso per me è abbastanza frustrante a volte, come al Mugello. Abbiamo avuto un buon fine settimana lì, poi sono caduto al primo giro di gara ed è finito il weekend. Sono già stato in quel paddock e conosco già alcuni dei tracciati, quindi non sarà tutto nuovo per me”, ha affermato Sam, che sull’adattamento alle Pirelli ha aggiunto: “È cambiato da quando correvo in SSP. Seguo molto la SBK e so da Alex tante cose sui problemi che deve affrontare. In Moto2 ho uno stile molto più start & stop. Sicuramente la moto sarà meno rigida e sfrutterò di più le gomme, e anche l’elettronica sarà un aspetto piuttosto interessante visto che l’ho usata in Aprilia, ma non c’è in Moto2. Bisognerà adattarsi a tante cose, ma penso sia un buon momento per approdare in SBK. Appena chiuderemo la stagione a Valencia inizierò a girare con delle Pirelli, che saranno proprio le gomme che verranno usate dall’anno prossimo anche in Moto2. Sarà un grosso cambiamento per loro”.

Il nuovo impegno in Superbike non toglierà risorse alla squadra belga, che continuerà comunque a operare ad alto livello in Moto2. 

“Ovviamente, i vertici del team saranno gli stessi, ma i meccanici, gli ingegneri e il resto delle persone che lavoreranno sulla moto arriveranno dalla Superbike, perché l’intera squadra è molto concentrata sulla Moto2 e sul suo futuro lì e penso non sarebbe giusto mischiare i due progetti, anche perché sono molto diversi tra loro. È un grosso impegno quello di iniziare una nuova avventura con Ducati, per questo avremo un solo un pilota. Sarà un bel cambio di rotta in breve tempo, visto che la stagione della Moto2 finirà a novembre e quella della SBK inizierà a fine febbraio, se il calendario resterà quello consueto” ha chiosato Sam, la cui priorità al momento è quella di chiudere con una nota la sua avventura nella classe di mezzo: "Andrò in Spagna per allenarmi la prossima settimana, avremo ancora un paio di settimane di vacanza, poi c’è Silverstone e con 12 Round ancora da disputare è davvero un bel programma. Penso che comincerò a lavorare al nuovo progetto tra novembre e dicembre, quando avremo finito la stagione. Non vedo l’ora di provare la Ducati, ma la mia priorità adesso è finire bene la mia avventura in Moto2”.

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