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MotoGP, Sito Pons: "il motociclismo non è sport di contatto, Alex Marquez sbaglia"

"Devi essere abbastanza bravo da sorpassare un pilota senza toccarlo, ma se lo tocchi non sei bravo. È una bugia, mi sembra assurdo, devi cercare lo spazio, non spingere un pilota per trovare il tuo posto"

MotoGP: Sito Pons:

Recentemente Alex Marquez, parlando degli incidenti, sempre più frequenti, in MotoGP e alle sanzioni comminate dai Commissari, si è lasciato andare ad alcune considerazioni personali.

“Stiamo arrivando a un punto in cui queste non sono gare. Il contatto tra Bagnaia e Miller a Jerez... Penso che queste siano cose normali nel nostro sport - ha detto Alex - La MotoGP è sempre stata uno sport di contatto, ed è qualcosa che noi e loro dobbiamo capire", ha aggiunto il due volte campione del mondo.

Una dichiarazione che non ha trovato eco nelle parole di Sito Pons, due volte campione del mondo della 250 nel 1988 e 1989 e, successivamente, team manager di successo, dapprima in MotoGP e poi attualmente in Moto2.

In un'intervista rilasciata a Manuel Pecino, Sito si è indignato per questa ode alla guida aggressiva, che non tiene conto del rispetto che si deve avere per un avversario
 
"È una bugia, mi sembra assurdo, bisogna cercare lo spazio, non spingere un pilota fuori per superarlo - ha detto Pons a PecinoGP -
Ci devono essere regole e sanzioni per i piloti che non sono puliti nella loro guida, penso che questa sia la necessità principale. I piloti che non sono puliti devono essere penalizzati in modo severo e rigoroso. È possibile colpire per errore un avversario una volta, ma se lo si fa ripetutamente… bisogna rispettare il pilota che ci sta davanti".

Secondo Pons, con l'evoluzione delle condizioni di sicurezza, la percezione del rischio da parte dei piloti è diminuita.

“I piloti non sono più consapevoli dei rischi. Tanto per cominciare, i circuiti e le attrezzature sono molto più sicuri e i piloti non sentono di rischiare la vita. Quando noi eravamo in gara, ci rispettavamo a vicenda. Mi fa ridere chi dice che il motociclismo è uno sport di contatto. Dove siamo ora? Come si fa a dirlo? Come funziona il contatto? È assurdo, non è affatto un contatto, vai a 300 km/h, come fa ad essere un contatto? Devi essere abbastanza bravo da sorpassare un pilota senza toccarlo, ma se lo tocchi non sei bravo. È una bugia, mi sembra assurdo, devi cercare lo spazio, non spingere un pilota per trovare il tuo posto", la sua conclusione.

 

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