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MotoGP, Quartararo: "Le alette sulla coda? mi danno un look aggressivo ma serve potenza"

Il francese segna il 9° crono nelle FP2, che gli garantisce l'accesso alla Q2. "L'aerodinamica sull'anteriore è migliorata, abbiamo scambiato la maneggevolezza con la stabilità, ma ora serve più potenza. Le Aprilia? con la gomma nuova migliorano più degli altri"

MotoGP: Quartararo:

La prima giornata di prove libere sul circuito austriaco può dirsi positiva per Fabio Quartararo, che con la sua M1 conquista il 9° crono della giornata, a sei decimi dalla Ducati di Bezzecchi, il migliore delle FP2. Un risultato che gli consegna l'accesso diretto ad una Q2 diventata oramai assolutamente preziosa. Un segnale positivo quindi per il francese e per la Yamaha, in difficoltà in questa stagione a trazione Ducati in cui le case nipponiche stentano a tenere il passo delle loro rivali europee. Il pilota francese si dice però non pienamente soddisfatto, avrebbe potuto limare, forse, un paio di decimi in più.

Hai ottenuto un buon giro veloce all'inizio della sessione, ma poi hai avuto difficoltà a migliorarti.
"In verità ho fatto bene o male lo stesso tempo che ottenni lo scorso anno - ci racconta il pilota francese - avremmo potuto sicuramente fare un qualcosa in più. Verso la fine della sessione abbiamo cambiato velocemente la gomma posteriore ma aveva pochi giri e la gomma anteriore si era raffreddata, credo che forse avrei potuto di un almeno un altro decimo".

Hai provato anche un nuovo profilo aerodinamico, delle alette sul retro della moto. Hai sentito qualche miglioramento?
"A essere sinceri non ho sentito molta differenza, ma sicuramente mi danno un look più aggressivo in pista - scherza il francese sulla sua M1 per la quale ha invece più volte richiesto un intervento più drastico sotto il profilo del motore - ma in ogni caso ne abbiamo solo una copia, quindi per gli ultimi giri non le abbiamo più usate".

Invece l'aerodinamica sull'anteriore funziona?
"In passato la Yamaha ha sempre avuto problemi di stabilità sotto il profilo aerodinamico. Quest'anno invece sembra che abbiamo trovato un buon compromesso e le cose sembrano funzionare meglio. Ora la moto ha perso qualcosa in maneggevolezza per via della portanza, ma nel complesso è stato un passo in avanti specialmente per tenere a bada le impennate. Il problema è che per sfruttarne appieno l'efficacia avremmo bisogno di più potenza. La differenza coi nostri avversari si avverte sopratutto nelle prime curve. Trovare l'equilibrio giusto tra maneggevolezza e potenza è la chiave per la competitività, sopratutto su un circuito come questo in cui i segmenti del tracciato in cui si accelera sono ristretti".

Marc oggi è finito sul verde. C'entra la sempre più presente aerodinamica su queste moto, che le rendono più difficili da gestire?
"In quel punto del circuito in particolare bisogna tenere a bada l'impennamento, e con queste potenze non è sempre facile farlo mantenendo delle traiettorie ottimali. Come lui anche noi abbiamo qualche difficoltà sotto quel punto di vista".

Qui in Austria avete una mescola diversa al posteriore, sembra che abbia meno grip. Questo potrebbe essere un problema più per voi o per le V4?
"Ha semplicemente una aderenza diversa ma non penso che la gomma di per se favorisca delle moto piuttosto che altre. Quello che ho notato però è che quando le Aprilia montano le gomme nuove, riescono a fare uno step più grande rispetto agli altri".

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