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MotoGP, Marquez: “Facile entrare in spirali negative quando si è distanti dai primi"

"La gomma morbida una mia scommessa, era la soluzione migliore. L'arrivo di Zarco in Honda è positivo. Bagnaia? In questo momento si sente invincibile"

MotoGP: Marquez: “Facile entrare in spirali negative quando si è distanti dai primi

Marc Marquez ha finalmente interrotto la serie amara di sconfitte domenicali al GP d’Austria. A secco di punti in una gara lunga addirittura dalla passata stagione, sui saliscendi del Red Bull Ring i tre punticini della dodicesima posizione, piazzamento equivalente alla prima top-15 del suo 2023 in un Gran Premio. L’appuntamento austriaco ha lasciato intravedere qualche piccolo spiraglio di luce, per quanto persista il periodo di crisi della casa di Tokyo in MotoGP.

"Non c'è alcun segreto. Come a Silverstone ho affrontato il fine settimana cercando di prendere meno rischi possibili per quanto concerne la moto. A questo modo è facile terminare in zona punti. Non è stato facile, ma siamo riusciti a portare in porto la gara. Per l’intero fine settimana abbiamo gestito il margine di rischio nel tentativo di evitare le cadute. Eccezion fatta per la FP1 di venerdì, anche se sono scivolato sulla ghiaia soltanto dopo essere finito lungo senza spingere al limite. Da quel momento in avanti siamo andati in crescendo”, ha dichiarato il numero 93 che questa mattina si era classificato ultimo nel warm up.

Non è mancata la voglia di azzardare strategie diverse dalla concorrenza, come la gomma morbida al posteriore, a fronte della stragrande maggioranza che ha adottato la media: Si trattava della soluzione migliore per la Honda, seppur consapevole che avrei dovuto gestire con massima accortezza i primi giri. Tutti gli ingegneri che hanno avuto modo di analizzarla erano contrari, però ho fatto capire loro che la RC213V non poteva andare con la gomma media. Ci saremmo rivelati troppo lenti e non avremmo compicciato nulla. Basta analizzare il ritmo poco esaltante dei miei compagni di marca che l’hanno scelta. È stata una mia scommessa, per un attimo Santi Hernandez (il suo ingegnere di pista; ndr) ha dovuto convincermi dato che tutta la griglia aveva optato per la media”.

L’obiettivo primario era fornire dati utili agli ingegneri HRC per tentare di compiere uno step avanti in vista del finale di stagione: “Sebbene un pilota come me non lo gradisca, dovevamo cambiare approccio. Abbiamo sfruttato i dieci minuti del warm up come un ulteriore test, provando qualcosa di molto grosso sulla moto che non ha sortito gli effetti sperati. Per questo motivo in gara siamo usciti con una cosa molto diversa, anche in confronto alla Sprint Race del sabato. Durante la corsa mi sono sentito abbastanza a mio agio e ho spinto quando ho potuto”.

“Stiamo affrontando un sacco di verifiche nell’ultimo periodo e devo mantenere la concentrazione in ogni occasione, con questa moto basta un niente per sbagliare. In caso contrario non si può comprendere il reale comportamento del proprio pacchetto tecnico - ha proseguito - oggi, ad esempio, avevo nuove motivazioni: salvaguardare la vita della soft per giungere nelle migliori condizioni a fine gara. A livello mentale è stressante, ma cerco di fare del mio meglio e la strada è giusta”.

E ha puntualizzato: Non mi piace arrivare ad oltre 20 o 23 secondi dal vincitore (Bagnaia; ndr), non rappresenta la mia mentalità. Quando si è così lontani dai primi può capitare di entrare in delle spirali negative, a me succede in molti momenti del fine settimana. Fortunatamente tutte le persone che mi circondano mi aiutano ad uscirne ed andare avanti”.

Il distacco incassato pesa come un macigno e fa intendere che mettersi al passo con le Ducati richiederà parecchio tempo: “Un po’ ci vorrà per capire fino in fondo la dinamica di questa seconda parte di stagione prima di vedermi realmente più vicino alle posizioni che contano della classifica. Ad oggi restiamo lontani. Che cosa mi aspetto da Misano? Non lo so, hanno avuto un anno per lavorare. Già ai test di Valencia di fine 2022 avevo ammesso che con questo mezzo non avremmo lottato per il mondiale e ciononostante abbiamo iniziato il 2023 con la medesima moto. Altro lavoro è stato fatto durante questi otto mesi. Sappiamo che questo è un anno buttato di fatto, confidiamo di progredire in ottica 2024”.

In conclusione, il fuoriclasse di Cervera ha espresso la sua opinione sull’ingaggio da parte della Honda di Johann Zarco, futuro pilota LCR a partire dal prossimo anno: “Reputo positivo l’ingresso di un pilota d’esperienza come Johann, soprattutto perché adesso sta guidando la moto di riferimento del lotto (la Ducati; ndr). Sarà importante capire il suo livello di competitività con la nostra moto”. Su Bagnaia invece: “Ha una confidenza straordinaria con moto, team e progetto. Le poche modifiche che vengono apportate alla Ducati gli permettono di concentrarsi sulla guida. Di conseguenza ti senti invincibile. Quando l’inerzia funziona tutto diventa più semplice e puoi divertirti. Sicuramente il punto più alto della sua carriera.

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