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MotoGP, Gran Premio d'Austria: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Bagnaia tocca il cielo con un dito e Vietti vede la luce. Piomba l'oscurità sull'Aprilia e Mir si perde. Il team RNF porta un po' di colore, ma sbaglia gli abbinamenti

MotoGP: Gran Premio d'Austria: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Altro che lo spettacolo aereo firmato Red Bull, l’unico ad avere raggiunto il 7° cielo in Austria è stato Bagnaia. A quelle altezze, si sa, niente può toccarti, incidenti o problemi di mercato sono sciocchezze da commentare con il dovuto (e guadagnato) distacco. Come quello che ha in classifica.

Se poi si può festeggiare con Bezzecchi e Vietti, e con Valentino Rossi a fare da maestro di cerimonie, il fine settimana diventa perfetto.

IL BELLO – Pecco Bagnaia ha rifiutato il paragone con Max Verstappen, ma questo non gli ha impedito di fare assomigliare gli altri piloti a dei Perez qualunque. La Ducati va forte, con lui sopra vola e la curiosità è quale quota possa raggiungere. Nella patria del wurstel, ha festeggiato la vittoria con l’amato hot dog. Se continuerà così dovrà stare attento alla linea.

IL BRUTTO – La regola della pressione delle gomme è come quelle particelle che la fisica ipotizza ci siano ma nessuno l’ha mai viste. I dati rimangono segreti nelle stanze della Direzione Gara e non si sa neppure chi siano i piloti controllati ad ogni gara. Di solito i misteri affascinano, questo innervosisce solo. A iniziare dai piloti.

IL CATTIVO – Non è questione di vincere, perdere o partecipare: l’importante è finire, come cantava Mina. Joan Mir lo vorrebbe tanto: finire il rapporto con Honda o anche solo finire una gara. Scegliete voi.

LA DELUSIONE – Sotto il cielo grigio di Silverstone l’Aprilia brillava, sotto quello azzurro del Red Bull Ring si è spenta. Si potrebbero salvare le qualifiche di Vinales, se non facessero pensare a quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Serviva una conferma, è andata peggio del previsto.

LA CONFERMA – KTM ha rinnovato il contratto con Binder per altri due anni, ma avrebbe dovuto farlo a vita. Brad sorride sempre, non si abbatte mai e ama stracciare la manopola del gas. Se la moto arancione è la seconda forza del campionato, il merito è solo e tutto suo (guardate la classifica della gara di domenica se avete dei dubbi).

L’ERRORE – Credere che la carriera di Pol Espargarò fosse finita dopo quel terribile incidente. Dopo avere preso tante botte (reali), lo spagnolo ha voglia di darne (metaforiche). Nella sprint si tiene fuori da guai e fa i primi punti dell’anno, in gara rimedia una penalità che rovina il piazzamento. Comunque sia, c’è e lotta. Oltre a far venire un gran mal di testa ai dirigenti KTM per capire chi lasciare a casa fra lui e Fernandez.

LA SORPRESA – Come una principessa baciata da un principe, Vietti si è risvegliato dal torpore in cui sembrava intrappolato. Acosta aveva già il festeggiamento pronto per lo sponsor e ha dovuto riciclarlo per un 2° posto. Tutta colpa di Celestino.

IL SORPASSO – Nemmeno uno, in due gare, 42 giri se preferite. Non ne ha fatti e non ne ha subiti, perché è sempre stato davanti. Pecco Bagnaia non solo ha vinto, ha anche potuto godersi il panorama delle montagne austriache senza fastidi.

LA CURIOSITA’ – La livrea speciale del team RNF era ispirata a Barbie dicono alcuni, a un gelato sciolto sostengono altri. Sia Oliveira che Fernandez si sono ritirati, le solite male lingue affermano per la vergogna.

IO L’AVEVO DETTO – Maverick Vinales arrembante al venerdì: “non mi manca niente per vincere”. Ora manca solo spiegare perché non ci riesca.

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