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SBK, Il ritorno di Andrea Campaci per chiudere il conto in sospeso con la sorte

Nell’ultimo biennio la malasorte e una serie di brutti infortuni hanno inficiato la giovane carriera del ventenne Andrea Campaci: adesso il ritorno in pista dopo quattro mesi per rilanciarsi nel National Trophy 600

SBK: Il ritorno di Andrea Campaci per chiudere il conto in sospeso con la sorte

Il conto alla rovescia sta per terminare, tra poco più di una settimana il circus del Campionato Italiano Velocità affronterà il rush finale della stagione 2023. Il week-end del 2-3 settembre prossimi l’Autodromo Internazionale del Mugello ospiterà il quinto nonché penultimo round dell’anno. In avvicinamento a questo appuntamento, recentemente un nutrito numero di squadre di CIV e National Trophy (ma non solo) si sono portate avanti con il lavoro ritrovandosi sul celebre impianto toscano per una tre giorni di test privati. Un’occasione utile per rivedere all’opera alcuni volti noti della scena motociclistica nazionale, registrando contestualmente un graditissimo ritorno a distanza di quasi quattro mesi dall’ultima apparizione.

Il ritorno di Andrea Campaci

Questo il caso di Andrea Campaci, portacolori Vieri Racing Team Kawasaki nel contesto del National Trophy 600. In data 19 agosto l’originario di Limbiate è risalito per la prima volta sulla propria Ninja ZX-6R 636 (vedi foto d’apertura) dopo aver rimediato lo scorso 27 aprile la frattura di due vertebre a causa di una rovinosa scivolata avvenuta durante le prove libere non cronometrate alla vigilia del round inaugurale della stagione al Misano World Circuit Marco Simoncelli.

Buone sensazioni

Campaci ha massimizzato il tempo a disposizione in pista (sei turni dalla durata di 20 minuti ciascuno) al fine di recuperare i corretti automatismi e riacquisire la fiducia necessaria con la moto in vista del suo ritorno alle competizioni, previsto proprio il primo week-end di settembre al Mugello. Nello specifico, ha completato un totale di 42 giri con riferimenti cronometrici in costante miglioramento. Il migliore dei quali in 1’57”998 che, classifiche alla mano, gli avrebbe permesso di scattare da metà griglia nella tappa del NT 600 disputatasi sul medesimo tracciato lo scorso mese di maggio. Seppur con le dovute attenuanti e discrepanze (climatiche in primis) del caso. Un’uscita se non altro incoraggiante visto il lungo periodo di degenza, in grado di sancire a tutti gli effetti una ripartenza, superando l’ennesimo, pesante, brutto infortunio della carriera.

La malasorte

“Tutti gli sforzi di un inverno buttati ancora prima di iniziare. Ero finalmente tornato a guidare con il sorriso, purtroppo però anche questa volta è finita così. Ormai non so più cosa dire”, scriveva Campaci in preda allo sconforto sui personali canali social nei giorni successivi al già citato incidente di Misano. Come biasimarlo. L’approdo alle corte del Vieri Racing Team doveva rappresentare un nuovo inizio per il giovane, occhialuto lombardo. La cattiva sorte invece si è attestata (di nuovo e malauguratamente...) come una fedele compagna di viaggio. Classe 2003, dai trascorsi nel CIV PreMoto3, Grand Prix International, Pirelli Cup 600 e CIV Supersport, a dispetto della giovane età il suo percorso di crescita ha subito spesso e volentieri delle brusche battute d’arresto. Talvolta anche in momenti, potenzialmente, cruciali per il suo futuro agonistico.

Lunga serie di infortuni e sfortune

Senza andare troppo a ritroso nel tempo. Nel 2021 fu costretto a disertare il terzo round della Pirelli Cup 600 per essere entrato a contatto con una persona positiva al Covid a ridosso del week-end di gara, mentre si trovava in piena corsa per la top-3 di campionato con la MV Agusta F3 675 dell’Extreme Racing Service. La stessa formazione con cui nel 2022 debuttò nel CIV Supersport in sella alla nuova F3 800 RR in configurazione Next Generation. Una grossa chance di carriera. Banalmente, trasformatasi all’opposto in un annus horribilis: rottura della mano all’Autodromo Piero Taruffi di Vallelunga e, pochi mesi più tardi, rottura del piede all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola. Il tutto, prendendo parte ad appena sette delle 12 gare stagionali e racimolando la miseria di 13 punti, prima dell’ultimo infortunio occorsogli lo scorso mese di aprile a Misano. Della serie: “Mi faccio male appena tocco terra”.

Luce in fondo al tunnel

Prossimo a ritrovare la condizione fisica ottimale, Campaci si affaccia adesso all’imminente week-end del Mugello con un cauto ottimismo, ma, soprattutto, con una grandissima voglia di riscatto e di dimostrare il suo reale potenziale nei restanti due round (due gare) del National Trophy 600, serie sulla carta congeniale alle sue caratteristiche. Oltremodo dividendo il box di Vieri Racing con Andrea Bolognesi (in aggiunta ai già presenti Andrea Bartolomeo e Matteo Ferrari), entrato nei ranghi della squadra senese a partire dal precedente round di Misano di fine luglio. Due piloti di assoluto valore e prestigio per puntare alle zone di vertice della classifica. Anzi, un autentico lusso!

Photo credit: Andrea Campaci profilo Instagram

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