Tu sei qui

SBK, La rinascita di Canducci: “Il Mondiale Supersport con Puccetti mi ha segnato la carriera”

Michael Canducci è tornato ad alti livelli nel National Trophy 600 dopo le ultime annate buie: “Ho vissuto momenti difficili e pensato di appendere il casco al chiodo. Oggi lavoro in cantiere, ma sono tornato vincente in moto a fronte di coloro che mi screditavano”

SBK: La rinascita di Canducci: “Il Mondiale Supersport con Puccetti mi ha segnato la carriera”

Di questi tempi, non più tardi di quattro anni or sono, Michael Canducci si era ritrovato ad un passo dall’appendere il casco al chiodo. Poco più che ventenne, per una serie di circostanze e di occasioni gettate alle ortiche, l’ex promessa del motociclismo tricolore sembrava non aver più alcun futuro nel motociclismo. Trascorso quasi un quinquennio, oggi il suo nome è tornato eccome d’attualità. Recuperato dal team King Racing per il National Trophy 600, rinvigorito in sella alla Kawasaki Ninja ZX-6R, Canducci appare semplicemente... rigenerato!

Ritorno alla vittoria

Al culmine di un incoraggiante avvio di stagione, il numero 65 ha ottenuto una vittoria schiacciante (la prima per lui del 2016 a questa parte) nell’ultima contesa andata in scena al Misano World Circuit Marco Simoncelli in data 30 luglio, rifilando addirittura nove secondi al leader di campionato Roberto Farinelli: “Mi vengono ancora i brividi - ha commentato Canducci - ho vissuto momenti difficili e negativi, ho rischiarato e pensato seriamente di smettere. Avevo messo in dubbio le mie capacità. Invece, attorniato dalle persone giuste, adesso ho recuperato il sorriso. Considero la moto come una bicicletta: si può imparare, ma non disimparare”.

Valori umani e professionali

Nel motociclismo il talento emerge, deve essere però coadiuvato da una squadra professionale e da un’ottima moto: “Devo ringraziare il team King Racing se sono riuscito a tornare ad alti livelli. Insieme a loro avevo già preso parte ad un paio di gare a fine 2021, sempre nel NT 600, prima che l’anno successivo mi accordassi con Gomma Racing Yamaha per il CIV Supersport, andando incontro ad alterne fortune - ha proseguito - questo inverno siamo entrati nuovamente in contatto e non potevo rifiutare, mi hanno fatto sentire parte integrante del progetto. Finora, nei vari team per cui ho corso non ero mai riuscito a ritrovare lo stesso clima armonioso e familiare che nel 2016 mi portò a concludere il CIV SSP al quarto posto con Green Speed Kawasaki. Se un pilota si sente a suo agio in un determinato ambiente, i risultati in pista vengono da sé”.

Il rimpianto della chance mondiale sprecata con Puccetti Racing

Dopo essersi messo in luce nel CIV Supersport, nel 2017 si era presentato al Mondiale di categoria con i migliori presupposti. E con una bella chance: correre con il Puccetti Racing Junior Team FMI. Una grandissima possibilità, suo malgrado depauperata per svariate ragioni: “Allora dentro al box di Puccetti comandava Kenan Sofuoglu, si faceva come diceva lui e chiunque gli andava dietro. Inoltre, con la squadra non scattò mai la scintilla, purtroppo svanì tutto sul più bello”. Una scelta che non ripeterebbe mai più e mai poi: “È stata la mia rovina... a posteriori sarei rimasto un’altra stagione al CIV per crescere e maturare. Anche se all’epoca, essendo giovane, non stavo nella pelle all’idea di affrontare il Mondiale Supersport. Certi treni passano soltanto una volta nella vita”.

Il pensiero di mollare tutto

Sta di fatto ritrovandosi da lì a poco senza futuro: “Pur continuando a gareggiare sporadicamente nel Mondiale SSP nel successivo biennio, a fine 2019 optai per prendere le distanze dal motociclismo. Ho sempre amato andare in moto, semplicemente mi ero stufato delle persone che mi facevano promesse al vento. Tanto che guardare le corse sul divano mi generava sconforto e frustrazione. Come se il mondo mi fosse crollato addosso”.

Canducci ha provato persino a cambiare vita: “Pur aiutandolo fin da piccolo durante le vacanze scolastiche, in quello stesso periodo iniziai a dedicare più tempo a mio padre e alla sua impresa edile, fino a quando non mi sono riavvicinato alle competizioni in pista nel 2021. Tutt’ora comunque lavoro quotidianamente nei cantieri lontano dalle gare”.

Rilancio

Archiviata qualche altra esperienza tutt’altro che indimenticabile, quest’anno il ravennate ha scommesso sul National Trophy 600, con la missione di rilanciare le personali quotazioni di carriera. “Sapevo che avrei potuto giocarmi le mie carte, non mi aspettavo però di andare così forte fin da subito (una vittoria e due podi in quattro gare; ndr). Ho voluto mettermi in discussione proprio perché conoscevo il potenziale del pacchetto tecnico. Il trionfo di Misano è una bella iniezione di fiducia. Preferiamo comunque mantenere i piedi ben saldi al terreno in vista del penultimo round al Mugello di questo week-end. Negli ultimi test abbiamo raccolto indicazioni preziose, confidiamo di poter continuare su questa strada”.

Verso il rush finale della stagione

Una rinascita sportiva da rimarcare, condita dalla voglia di rivalsa: “Mi piacerebbe togliermi altre soddisfazioni e, soprattutto, qualche sassolino dalle scarpe verso coloro che mi hanno screditato più volte negli ultimi anni. Il titolo? Peccato per la scivolata sul bagnato al Mugello lo scorso maggio... in ogni caso niente è impossibile con due gare ancora a disposizione. Per competere ad armi pari con Farinelli (primo a +30 su Canducci; ndr) mi mancano un po’ di km sulla moto. Anche con gli allenamenti, lavorando mattina e pomeriggio, cerco di fare il possibile. Una parte di me punta sicuramente a rientrare nel giro del CIV e, perché no, a disputare qualche wild card mondiale”.

Photo credit: Michael Canducci profilo Facebook

Articoli che potrebbero interessarti